Antecima di Meluzzo, via Micoli-Soravito

Via con avvicinamento e discesa comodi, nonché attrezzata con protezioni fisse alle soste. Data la bassa quota e l’esposizione a sud-ovest questa salita è effettuabile anche ad inizio e fine stagione.
La salita si svolge sulla parete appoggiata di un enorme diedro (Gran diedro Sud-Ovest) che affiora da un colle mugoso, anticima della più dolomitica e torreggiante Cima Meluzzo. La roccia è compatta ma alcune volte presenta delle scegliette delicate, specie se non si segue il percorso in uso. In alcuni tiri le possibilità di usare dadi e friend è molto limitata, si consiglia dunque di portare qualche chiodo a lama (noi ne abbiamo usati un paio).
Primi salitori: O. Soravito, M. Micoli, 12 ottobre 1967

gruppo Dolomiti d'OltrepiavedifficoltàIII-IV, tiro di V, 1p di VI-A0sviluppo210 mtquota max1.650 (fine via)tempo3-4 oreappoggiorif. Pordenone, Casera Meluzzodata17/04/10

Descrizione dei tiri

L1 – Salire obliquando a sx per gradoni, poi vincere un singolo passaggio e sostare su sosta attrezzata. 25m, II-III

L2 – Salire dritti per una fessura, poi traversare in obliquo a dx per roccia svasata. Sosta comoda su anelli cementati. 30m, IV+ e III

L3 – Salire una fessura a sx della sosta (chiodi), se ne esce a dx con passaggio più difficile. Ancora per fessura stondata (2ch vicini) fino ad un gradino con sosta su 2spit. 35m, IV e 1passo V

L4 – Qui o si sale a sx per roccia più facile ma meno proteggibile oppure si va per la fessura di destra. Nel primo caso si giunge ad una cengetta con un masso tra due mughi, e quindi si prosegue per una placchetta e poi per terreno facile fino alla sosta, su anelli cementati. 40m, IV

L5 – Dopo dei gradoni a sx della sosta si vince una fessura fino ad una conchetta, quindi non proseguire dritti per una fessurina, ma andare a sx per terreno più facile. Sosta attrezzata alla base di un canalino di scolo, non distanti dal diedro. 50m, IV

L6 – Risalire il canalino e poi delle roccette con ghiaia fino alla base di uno strapiombo giallo. Sosta a dx su 3spit. 30m, III e I

L7 – Si supera una fessura strapiombante a sx della sosta, con bei passaggi (1 cuneo con cordino subito, poi altri 3-4 chiodi), si continua brevemente in diedro fino ad una sosta appesi, su 3ch (integrabile). 20m, 1passo VI e V+, V

L8 – Su per il proseguio del diedro, su ottima roccia manigliata e proteggibile (1ch e 1dado incastrato). Sosta su 2ch+1spit

Volendo si può continuare per il diedro, tenendo conto che dopo 10m si appoggia e le difficoltà vanno calando (II). Dopo un canalino si arriverebbe sulla cima mugosa e di qui la discesa avviene per un canale o verso la Val Montanaia o verso la Val Monfalcon di Cimoliana (vedere Dolomiti Orientali Vol.II), in ogni caso è molto probabile dover lottare con i mughi

Tempo – 3-4 ore

Avvicinamento

Dal parcheggio di Pian Meluzzo in Val Cimoliana si segue il sentiero per il Campanile di Val Montanaia, che in un primo tratto sale nel bosco sulla destra orografica. Seguendo bolli e ometti si attraversa il greto secco in mezzo alla valle e ci si dirige verso il diedro. Varie possibilità, basta puntare alla base del diedro. Attacco un po’a dx dell’ideale proseguio del diedro, dove la parete è più agevole.
Tempo – 30 minuti

Per chi vuole dormire in zona con il rifugio chiuso: il bivacco invernale del Pordenone è del tipo a botte, ci sono solo le reti a castello senza materassi e coperte, la casera Meluzzo invece ha materassi e una stufetta, mancano le coperte. Il biv.Perugini era ancora troppo innevato durante la nostra ripetizione


Discesa

Si scende in doppia sulla via di salita, saltando la penultima e la prima sosta. Attenzione che spesso si smuovono sassi. Quindi le calate sono:

CD1 – 50m dritti

CD2 – 30m verso dx faccia a monte

CD3 – 50m verso dx

CD4 – 40m dritti

CD5 – 35m solo poco a dx

CD6 – 50m dritti


Materiale

Se si vuole scendere in doppia sulle soste presenti servono due corde da almeno 50m. Qualche protezione veloce e qualche chiodo