Cima Toro, via Silvestrin-Onofri

Nonostante ai più questa via risulti sconosciuta, in realtà è una classica della Val Montanaia! A testimoniarlo è la presenza di un buon numero di chiodi, anche nuovi, e la roccia ripulita a sufficienza. In effetti merita veramente la ripetizione: l’arrampicata si svolge quasi interamente in canali-camini di roccia ottima, al limite buona, con numerosi passaggi interessanti e difficoltà mai preoccupanti. E’una via divertente di media difficoltà. Unico neo sono le larghe cenge che interrompono la continuità dei camini, rendendo così l’arrampicata un po’ discontinua.
La via termina su di un’anticima a sud della vetta più elevata, merita sicuramente percorrere anche le ultime roccette del torrione finale, il panorama è uno dei migliori di tutto il gruppo.

gruppo Spalti del TorodifficoltàIV, IV+, 1 passo di Vsviluppo400 mt c.a.quota max2.355tempo4 ore e 30'appoggiorif. Pordenone, biv. Peruginidata24/09/11

Avvicinamento

Come per la via normale fin quasi alla base del Campanile. Un centinaio di metri sotto l’attacco della via normale una traccia evidente traversa tra i fitti mughi e conduce sul bel prato che fascia la base della parete ovest del Campanile. Si risale ora il pendio di zolle e erbose e detriti che scende dal canalone tra la nostra cima ed un torrione. Si imbocca quindi l’evidente cengia che taglia la parete, iniziando presso delle cavità e proseguendo all’inizio sotto a soffitti friabili. Dopo circa 80m esposti (I) dove la roccia non sembra scalabile, si raggiunge un piccolo gradino dove 1ch ed uno spuntone segnano l’attacco della via. Appena a sx l’ingresso in un camino è ostacolato da uno strapiombino, ancora più a sx un arco giallo della parete confluisce in alto nel camino.
Tempo – 2h15′ da Pian Meluzzo

Alternativa dal bivacco: per il sentiero di Forc.Segnata per pochi metri fino al valloncello che scende verso valle. Lo si segue a proprio gusto raggiungendo il pendio detritico citato qui sopra e di qui all’attacco. 15-20 minuti

Descrizione dei tiri

L1 – Sopra il chiodo si sale giusto 1m per traversare a sx nel camino. Ci si porta sul suo lato sx per ritornare poi al centro più sopra (1ch). Superando alcuni passaggi più impegnativi (1ch) si raggiunge la sosta su gradino, con 2ch. 40m, IV e 1passo IV+

L2 – Si termina l’ultimo tratto di camino uscendo su terreno facile. Dopo alcuni gradoni si imbocca un canalino verso sx, si aggira un saltino e si sosta presso un buon mugo alla base di un camino giallo all’apparenza non facile. 40m, IV e III

L3 – Qui si può salire il diedrino/paretina gialla di sx, oppure si può salire su bella roccia nera sopra la sosta (qui IV+). Entrati nel camino si può seguirlo oppure uscirne subito e vincere una placchetta verticale sulla dx (1ch). Ad ogni modo si prosegue poi più facilmente nel camino. Senza raggiungere il tratto successivo, ben più difficile e verticale, si traversa 2m a dx andando a sostare di fianco ad un pilastrino, alla base di un diedro con 2 fessure. Sosta su 1ch+2sassi incastrati. 45m, IV+, III

L4 – Si supera il diedro fessurato, con un primo passaggio più difficile. Brevemente si raggiunge una forcelletta. Da qui si sale la parete di sx, noi per un diedrino strapiombante di 3m, su bella roccia. Dopo una strana placchetta sostiamo su spuntone. IV+, III, IV+ ancora

L5 – Per gradoni, ghiaie e brevi passaggi si sale sulla sx, raggiungendo una cengia con piccoli mughi. Si prosegue per un saltino per sostare alla base di una nuova fessura-camino. 2ch di sosta. 55m, I, II e 1passo III

L6 – Tiro chiave. Con bel passaggio ci si alza per un diedrino giallo a sx qualche metro, quindi si traversa a dx in una fessura aperta. La si scala (1ch) per una quindicina di metri e dove strapiomba si traversa appena a sx oltre uno spigoletto, per ritornare di nuovo nella stessa in obliquo poco sopra. Si prosegue per il canale che è la prosecuzione di quello sotto (1ch) e si sosta su 1ch alcuni metri prima della traccia della via normale che passa per una comoda cengia. 50m, 1passo di V e IV+

L7 – Si traversa a dx per la cengia elementarmente fino alla base di un vago diedro grigio, prima zona di parete dalle difficoltà oggettivamente accettabili. Sosta su 1ch (+1dado, tolto). 55m

L8 – Si vince uno strapiombino manigliato a dx del chiodo, poi si prosegue nel diedro (1ch) un po’ verso dx. Presso delle fessure strette nel diedro c’è qualche difficoltà in più. Poco dopo non proseguire dritti ma obliquare a sx su parete grigia, verso la visibile sosta su 1ch+1clessidra con cordino. 40m, 1passo di IV+, poi IV

L9 – Sopra la sosta per un gradone (1ch) si obliqua a sx. Si oltrepassa un camino, che presenterebbe uno strapiombo, e si risale brevemente uno spigoletto. Ancora a sx si entra in un canale, lo si risale nel fondo oppure per la parete di sx qualora l’attrito fosse eccessivo. Sosta da attrezzare. 45m, IV e III

L10 – Per le ultime rocce si raggiunge la cresta dell’anticima. 20m, I, II

Per la cima: si segue la cresta verso nord (da qui sono visibili 2 cime, quella maggiore è quella di sx). Seguendo degli ometti sotto la cresta si raggiunge un’insellatura (la via normale dovrebbe salire da sx, ovest). Passando sulla sx della cresta si arriva sotto la parete terminale della cima, rivolta ad ovest. La si scala con difficoltà di II, anche II+, fino alla vetta. Libro di vetta presente (recente, ma tutte le firme riportano visite unicamente per la via normale, spesso abbinata a quella di Punta Pia)

Tempo – 4h30′ per la via + 20 minuti per la cima

Materiale – NDA, utili i chiodi

schizzo pdf

Discesa

Una breve doppia su 2ch (15m) riporta alla base della paretina. Verso la Val Montanaia (E) si nota un largo imbuto di ghiaie e roccette che scende tra la cima principale e l’anticima dove terminava la via. Direttamente da qui (I sporco) o con un breve giretto a ritroso del percorso dell’andata (meglio) si scende nel catino. Dopo 50m, sulla parete di sx, si trova una prima doppia da 20m da 2ch. Si scendono delle ghiaie che si inabissano in un camino verticale, al cui sbocco superiore c’è la seconda calata varticale, sempre da 20-25m, da 4ch. A questo punto ci si trova sull’ultima, comoda cengia toccata lungo l’arrampicata. La si segue brevemente a nord per poi scendere una placchetta (II) che porta ad un canale ghiaioso. Si scende per questo, ma non tutto, infatti ad un certo punto sulla sx gli ometti invitano in salita ad una forcelletta (10m). Si scende dall’altra parte (II) raggiungendo il sentiero proveniente da Forc.Segnata. Con questo si ritorna al bivacco Perugini. Tempo – 1h15′ circa