Pala del Belia, Spigolo Sorarù

Una via senz’altro da consigliare in Moiazza, soprattutto per la bella roccia, l’ambiente solare e le difficoltà non così elevate come altrove. I primi tiri sono parzialmente disturbati dall’erba ma più in alto le cose cambiano. Chiodatura sufficiente e comunque si trova da proteggersi.
Aggiornamento 02/06/09: ripetuta cercando una combinazione migliore delle soste, salendo variantine e concludendo in un tempo decente.
Primi salitori: Giuseppe Sorarù, E. Amodruz e S. Pelozo il 4 agosto del 1957


gruppo MoiazzadifficoltàIV, V e 1pV+sviluppo420 mt c.a.quota max2.265tempo4h e 20'appoggiorif. Carestiato, rif. S. Sebastianodata02/06/09

Descrizione dei tiri

L1 – Si sale dritti per placca, una fessura a sx e poi dal terrazzino sotto un larice si raggiunge quest’ultimo per rocce più facili a dx. Sosta sul larice oppure su spuntone. 50m, IV

L2 – Si sale a sx (cordone), si prende un diedro (2 ch alla base). Si continua per risalti con erba fin su una cengetta con ch e spuntone. 45m, IV+, III

L3 – Si sale passando tra i rami di un mugo e camminando si risale un prato fino alla base dello spigolo. Sosta su 2ch. 40m, IV e 0°

L4 – Ci si alza verso sx (2ch) mirando ad un diedro-camino. Lo si raggiunge e lo si sale (1ch e 1friend), fino ad un terrazzino squadrato. Sosta su 2ch. 30m, IV

L5 – Continuiamo per il diedro ora più stretto. Quando si allarga ci sono 2 possibilità: stare nel fondo (anche di schiena) e uscire a destra verso la fine (IV+), oppure arrampicare sullo spigolo di sinistra (V). Sosta comoda su 2ch. 40m, IV o V

L6 – Scaliamo una fessurina (V) sotto dei tetti, ci spostiamo a dx e sostiamo scomodi su 1ch e 1spuntoncino. 15m, V

L7 – Superiamo a dx lo strapiombetto (V+, 2ch appaiati). Sopra è meglio spostarsi gradualmente verso sinistra (oppure già da subito) verso una specie di colatoio. Su una zona più appoggiata si sosta su 2ch. 50m, V, 1pV+ – Oppure: si supera lo strapiombo e poi dritti per una prima fessura, poi in placca (1ch verso dx) ed infine una fessurina verso dx quasi sullo spigolo (no chiodi ma ben proteggibile). Sosta su mugo (forse). V sostenuto

L8 – Saliamo per zolle un po’verso dx, fin un sotto un muretto di 3m. Conviene salire sulla dx (tracce). Ancora per erba miriamo ad un diedro, sostiamo su spuntone (2chiodi poco prima?). 40m, boulder di V

L9 – Risaliamo un diedro fessurato formato da un pilastro, bello e divertente. Sostiamo alla sua fine su spuntoni presso un intaglio con mugo. 30-40m, IV e 1pIV+ lisciato

L10 – Si aggira lo spigolo a dx. Si sale per una placca che affianca un diedro (1ch sulla dx). Quando il diedro appare difficile aggiriamo a sx uno spigolo con un bucone giallo (1ch con anello). Continuiamo tendendo a sx, fino ad una cengia. Ci portiamo alla base di una fessura appoggiata obliqua, a dx della verticale degli strapiombi sommitali. Sosta su 2clessidre e/o 1ch. 55m, V e III

L11 – Saliamo la parete di dx della fessura, superiamo uno strapiombetto (IV, 1ch). Qui ci sono due possibilità:
A – Si continua nel diedro (1ch) fin dove diventa arancione e ai lati strapiomba. Sosta su 2ch su cornice. 40m, IV – Saliamo gli ultimi difficili passi nel diedro (V), da proteggere. Stando nel diedro più a lungo o traversando prima ci si sposta a dx. Saliamo qualche metro e sostiamo su spuntone, sulla cengia d’uscita. Tiro corto, V, III
B
 – Traversare a dx 4m (V) verso un altro diedro, arrampicando poi preferibilmente su uno spigolo. Sosta sullo stesso spuntone della precedente. 55m, IV e 1pV

Tempo – 4 ore e 20′ (6 ore la prima volta)

Avvicinamento

Da P.so Duran fin quasi al rifugio Carestiato. Quando il largo sentiero fa una curva verso sx lo abbandoniamo per seguire una traccia più stretta che si inoltra tra i mughi e il boschetto. Superiamo una gialla falesia e risaliamo fino allo spigolo (grigio). L’attacco si trova qualche metro a sx dello spigolo. 1h


Discesa

Si esce sulla cengia, si sale per canalino a sx su mughi e zolle. Ad un nuovo prato saliamo a sx, affrontiamo un canalino roccioso e in breve all’ometto di vetta. Da qui si va all’altra forcella. Con ometti e traccia si scende sui prati ad est. Si infila un canale con rivolo d’acqua (I). Si scende per ghiaione ad est, si contorna la base della Pala del Bo e per sentiero segnato , fra i mughi, si ritorna all’attacco.
Tempo – 1 ora e 15′


Materiale

Portare qualche chiodo per ogni eventualità. Dadi o friend piccoli. Kevlar per le clessidre