Pala del Rifugio, Esposito-Mauri-Galli

Bella via divertente, su ottima roccia clessidrata.
Per raggiungere l’attacco è consigliabile salire alla forcella tra Pala e Dente del Rifugio per una delle vie del Dente. Se si segue la via normale bastano due lunghezze.
Dopo un intervento di “manutenzione” effettuato dal soccorso alpino sono state attrezzate diverse soste e probabilmente anche una linea di calata fuori via. Le soste sono su chiodi e clessidre, provviste di cordone e spesso anche di maglia rapida. In una sola sosta, e dispiace, è stato piantato uno spit (quando c’erano ottimi spuntoni, nonché un chiodo e clessidra).
L’arrampicata si svolge in placca o parete, il tiro della lama è il più anomalo. Non ci sono diedri o camini.
Lungo i tiri si trovano pochi chiodi (2) ma è perché ci sono fin troppe clessidre! E comunque si incastrano bene anche i dadi.
Un consiglio per chi ha tempo e voglia: questa è probabilmente la via più veloce per salire in cima alla Pala del Rifugio, e vi ricordo che lungo la discesa si passa proprio all’attacco dello spigolo del Sass d’Ortiga…
Primi salitori: E. Esposito, F. Mauri e G. Galli, 14 e 15 agosto 1941

gruppo Pale di San MartinodifficoltàIII e IV, poco Vdislivello1100 mtquota max2.400tempo5h (4 per la sola Esposito)appoggiorif. TrevisocartografiaTabacco 022partenzaMalga Canali, 1.300 mtdata01/08/09

Descrizione dei tiri

Sul Dente

L1 – Si risalgono le rocce miste ad erba alla destra del canale. Ad uno spiazzo ghiaioso si esce a destra ad un mugo e poi verticalmente ancora con erba. Traversiamo a sinistra per rientrare nel canale, sopra un masso incastrato. Dopo un breve diedrino, sotto un macigno, ci portiamo a sx ad una sosta con resinato+spit (per calate). 40-50m, III e IV

L2 – Usciamo a destra del masso e camminiamo poi per ghiaie fino ad un camino. Evitiamo la parte iniziale per una lama con parete appoggiata a sinistra. Poi rientriamo in obliquo a destra. Sosta “inox”. 30m, III e IV

All’attacco della Esposito
Procediamo in conserva. Passiamo uno stretto cunicolo sotto un masso, affacciandoci sull’altro versante. Scendiamo per il canalino di destra. Prima di un risalto difficile traversiamo a destra per cengetta erbosa, che poi scende anch’essa per 15m circa. Risaliamo ora per zolle e roccette, con tracce di passaggio. Oltrepassiamo un prato con ometto ed entriamo in un canale. Superiamo un salto (II) e ancora roccette fino a portarci ad una cengia alla base di una placca uniforme. Troviamo una sosta attrezzata con 1cless+1ch. Circa 15′ dal cunicolo.

L1 – Si salgono le placche facili sopra la sosta. Ci si tiene prima poco a sinistra, poi si rientra a destra per una rampa che nei pressi di alcuni evidenti spuntoni porta alla base di una fessura/lama. Sosta attrezzata, pure su 1spit. 55m, III

L2 – Si sale la fessura, che è costituita da una serie di lame. Dopo il tratto finale che sembra più “chiuso” (1ch) si esce a dx su cengia erbosa. Alla base di una liscia placca si trova la sosta attrezzata, su clessidre. 55m, V

L3 – Si superano le lame nere di sx e sopra si obliqua ancora a sx. Superata anche una breve lama nera si prosegue dritti pochi metri, fino alla base di una placca appoggiata. Sosta attrezzata, su 1ch+clessidra. 40m, III+

L4 – Si sale la placca nei pressi della fessura superficiale sopra la sosta. Bisogna intuire i passaggi più facili. Si trova anche un buon chiodo arancio. Sotto degli strapiombi gialli si sosta, su 3ch. 30m, IV e V

L5 – Si traversa a destra pochi metri fino alle prime rocce grigie. Quindi si sale, confortati da belle clessidre, in obliquo a destra. Si imbocca quindi un canale che va seguito tutto, fino ad una parete gialla dove a sinistra inizia una cengia/rampa erbosa. Sosta su 2ch, a destra. 55m, IV e III

L6 – Si asseconda la rampa verde di sinistra. Quasi si cammina, ma ci sono anche due risalti dove arrampicare. Dopo 25m c’è una eventuale sosta attrezzata. Noi arriviamo all’altezza di una torretta più bassa, dove finisce la cengia. Sosta su spuntone o grossa clessidra. 70m, II e 1 tratto di III

L7 – Si evita una nicchia a sinistra. Si risale per parete in obliquo a destra fin sotto e a destra di una concavità gialla. All’estremità destra (1cless con cordino) si vince uno strapiombetto di forza (V). Poco sopra si incontra una diagonale verso sinistra. La si segue fino ad un terrazzino con tante clessidrone. 50m, IV e 1passo di V

L8 – Non si segue una fessura dritti, ma si esce a destra, su parete grigia. Aggirati degli strapiombi, a destra di una profonda fenditura si vince un passaggio (IV+) e si prosegue per un colatoio. Da uno slargo si supera una breve paretina e poco sopra si può sostare su molte clessidre. 55m, IV e 1 passo IV+

L9 – Senza seguire la naturale prosecuzione del canale, si continua a destra per un nuovo canalino. Dopo qualche restringimento bagnato usciamo su ghiaie. Sosta su spuntone. 55m, III

Per facili roccette si giunge in vetta (nemmeno 100m di I e II)

Tempo – 5h (incluso il Dente)


Materiale

Tanti cordini per le clessidre. Qualche protezione veloce

Avvicinamento

Dal Rifugio Treviso si sale per il sentiero 720 verso Forcella delle Mughe. Si sorpassa anche la traccia che porta all’attacco delle vie al Dente (tipo la fessura Franceschini) proseguendo in direzione della Punta della Disperazione. Quando si può si segue a sinistra una traccia in direzione di un grosso masso isolato. Lo si contorna (si noteranno dei recenti e ridicoli monotiri su questo masso) e attraversata una macchia di mughi ci si porta allo sbocco del canale di discesa del Dente (in verticale alla illogica guglia del Gendarme dellla Pala)
Tempo – 40′ dal Rif.Treviso + 45′ dal parcheggio

Discesa

Dalla vetta si seguono bolli rossi ed ometti in direzione est. Prima si scende, poi si sale in cima ad una torretta (II). Si traversa in versante nord, si affronta qualche passaggetto (II). Si risale il canale che divide la cresta con il Sass d’Ortiga. Da qui si scende sulla cengia sotto il Sass d’Ortiga (verso sud). Come in avvicinamento alla Scalet-Bettega, ma a ritroso, si superano i tratti ferrati e la cengia che porta alla forcella delle mughe. Da qui si scende tranquillamente prima per ghiaione e poi nel bosco con mughi (vedi Dente del Rifugio) fino al Rifugio Treviso (2h30′). Da qui brevemente al parcheggio.
Tempo – 3h al parcheggio