Pianoro dei Tocci, Diedro Quinz

Questa breve via percorre un divertentissimo ed elegante diedro di circa 80m. Una arrampicata ottima per le giornate incerte, visto l’avvicinamento breve e le soste attrezzate con anelli cementati che in caso di maltempo riportano velocemente alla base.
Primi salitori: V. Quinz ed A. Vecellio nel 1951


gruppo Cadini di MisurinadifficoltàIV-V, 2pV+ e VI-sviluppo180 mttempo2 ore e 30'appoggiorifugio Fonda Saviodata7/09/14

Descrizione dei tiri

Precisa la relazione della guida di Bernardi. Di seguito alcuni appunti.

L1 – Roccette a sx e breve placchetta fino all’inizio del diedro. III

L2 – Fessurine con brevissimi zig-zag. 20-30m, sosta comoda. V

L3 – Tiro perfetto in diedro. 45m, V con 2 passi V+ e VI-

L4 – Ancora in diedro per 10m, poi roccette. 20m, V e III

L5 – Canale articolato, poi paretina a dx e rocce facili. 40m, III


Avvicinamento

Si raggiunge il Rif.Fonda Savio e poi il sentiero che si addentra nel vallone tra il nostro Pianoro dei Tocci e le cime Cadin Nord-Est e di San Lucano. Attacco presso una nicchia sulla direttrice del diedro. 1h e 15′


Discesa

Verso nord si scende per cresta, si evita un primo franosissimo canale e si insiste ad ovest aggirando delle rocce (ometti). Ora da una piccola incisione si scende a dx in un breve canalino franoso e si raggiunge la prima calata con 2ch+2resinati con cordoni e anellone. Con 25m si arriva ad una nuova doppia con chiodi e resinati dentro un camino. Con la doppia (20m bastano) si esce dal camino e si scendono roccette sempre verso nord fino ad una nuova doppia come le precedenti (10-20m dalla fine della prec.doppia). Con 30m o meno si raggiungono facili rocce che riportano all’attacco. Ci sono cordoni di calata anche prima e dopo lungo la cresta. Meglio evitarli.