Punta Centovie, via Clessidromania

Breve e facile via, divenuta una classica per quanti intendano passare un paio di giorni nel circo arrampicatorio del Vallon delle Lede. Diciamo ripetuta, visto che nella stessa giornata abbiamo incontrato altre 2 cordate.
La Punta Centovie, in sé, non ha grande eleganza. Di certo molto più slanciata sarebbe il retrostante Campanile Elma, ma l’arrampicata qui ha preso piede con numerose nuove aperture grazie alla roccia di ottima qualità. La via Clessidromania terminerebbe su di una anticima molto acuminata, noi abbiamo proseguito con un altro tiro di corda per la “via dei Padovani” fin sulla vera vetta della Punta Centovie. Da qui, volendo, si potrebbero aggiungere alcuni altri tiri e raggiungere il Campanile Elma. Molte le calate sparse per la parete, alcune delle quali possono venire utilizzate come soste.

Primi salitori: A. Mangano, G. Bonafini, G. Villani, il 15 settembre 1996

gruppo Pale di San MartinodifficoltàIV+sviluppo280 mt quota max2.430tempo3happoggiobiv. Minaziodata16/07/16

Avvicinamento

L’avvicinamento più comodo è dal bivacco Minazio. Noi sopraggiungiamo da fondovalle, ma la differenza è minima.Salendo dalla Val Canali verso il Minazio, oltre il bivio per la Forcella di Sedole e ormai sotto alla parete della Cima del Conte, scartiamo presso prati e massi sulla dx incontro alla nostra cima.L’avvicinamento coincide con quello della Perla Nera fin quasi alla Forcella della Caccia, qui invece di raggiungere l’intaglio, si risale alla cengia sopra di esso. Attacco poco a sx dello spigolo sud-est, presso una vaga fessura obliqua. Cordone.

Tempo – 2h da fondovalle


Descrizione dei tiri

L1 – Per rocce facili fin sotto ad uno strapiombino formato dalla fessura obliqua. Superarlo e proseguire per rocce più facili fino ad uno slargo. Sosta su clessidre. 40m, IV

L2 – Obliquare leggermente verso sx, poi dritti per un tratto ad una nicchia, quindi tornare a dx e superare alcuni passaggi verticali manigliati. Sosta su clessidre presso delle nicchie giallastre. 50m, IV

L3 – Dritti per un tratto, poi a sx ad evitare le difficoltà, quindi si ritorna a dx ad uno spiazzo ghiaioso. Sosta attrezzata. 30m, IV e III

L4 – Salire a sx in cima a delle roccette, poi dritti per un passo verticale. Continuare per un breve spigolo, poi per rocce articolate. Sosta su clessidra sotto al salto terminale. 60m, 1p.IV+, IV e III

L5 – Salire un breve caminetto ad un intaglio, dritti con passo verticale (cordino), quindi per spigolo aereo alla esile vetta. 30m, 1p.IV+, IV

CD – Dalla vetta ci caliamo a corda doppia nel versante opposto a quello di salita, per 20m fino ad una forcelletta

L6 – Dalla forcelletta si attacca la nuova parete (cordone), dritti ad un piccolo tetto che si evita a dx, quindi dritti brevemente ad una clessidra dove si può sostare. 25m, IV+

L7 – Poco a dx, verticalmente. Quindi si segue una fessurina/lama che obliqua un poco a sx fino ad uscire sulla cresta di vetta. Sosta su spuntoni (cordone). 25m, IV+

Discesa

Aggiornamento 10/08/2017: una cordata ci segnala che dopo la prima calata con anello sono stati rinvenuti “solo degli anelli di corda senza maillon rapid” e che ha avuto un problema con il recupero della corda, che si è incastrata nel canale. La discesa per la via di salita sembra essere meno severa, dato che si trovano varie calate sparse. Fate voi.

Rimanendo legati si percorre la breve cresta per 10m verso ovest, fino ad una calata attrezzata.

CD1 – Per 20m ci si cala in prossimità dell’intaglio con il Campanile Elma.

CD2 – Da spuntone. Ancora per 20m si entra in un camino che punta al vallone sottostante

CD3 – Da chiodi. Ci si cala nel camino con massi incastrati e pareti sporche. Dopo circa 50m si raggiunge una zona ghiaiosa.

CD4 – Da 1ch+1cless. Direttamente fino alle ghiaie basali, per 60m di calata.

Per ghiaie e prati si ritorna là dove si era abbandonato il sentiero durante l’avvicinamento
Possibile anche rientrare a doppie, come consuetudine, dalla prima cima


Materiale

cordini per clessidre, qualche friend, mezze corde per la discesa