Sojo d’Uderle, via Boschetti-Zaltron

Una delle vie più belle e classiche della zona del Pasubio. La roccia è quasi sempre buona, alla fine i tiri erbosi non danneggiano la bellezza della via. In ogni caso ottima chiodatura, pesso con golfari (anelli cementati) alle soste e numerosi chiodi lungo i tiri. Portare comunque qualche protezione veloce. Per chi se la sente è interessante fare anche la variante iniziale. Inclusa quest’ultima ne risulta una via di 450m circa di sviluppo. Ottima la relazione Casarotto sulla guida delle Piccole.
Attenzione alla discesa non molto evidente, facile invece arrivare all’attacco.
Primi salitori: Boschetti, Zaltron 1-2 maggio 1953

gruppo PasubiodifficoltàV, VIsviluppo425 + 150quota max1.600tempo8 oredata30/03/08

Avvicinamento

Dal parcheggio si seguono le indicazioni per Val Fontana d’Oro (al primo bivio si lascia una sbarra sulla destra, ad un secondo si lascia una strada in discesa a sinistra). Da una strada sterrata in piano ignoriamo le indicazioni per il Voro d’Uderle e proseguiamo brevemente. Risaliamo i ghiaioni in direzione dello spigolo. Tra lo zoccolo erboso ed una via a spit attacchiamo l’evidente diedro (chiodi e cordini visibili). 30′ dal parcheggio

Descrizione dei tiri

L1 – Con un traversino si raggiunge il diedro. Lo si risale con qualche passaggio delicato a causa di un po’di erba. Numerosi chiodi o clessidre passate, nell’ultimo tratto però è meglio mettere qualcosa. Sosta su 2 radici. 30m, V+

L2 – Qui la faccia sinistra del diedro strapiomba. L’arrampicata risulta tecnica, comunque ottimamente chiodata. A metà del tiro alcuni passaggi si possono parzialmente azzerare (da VII si passa a VI). Passata la sezione dura si sale più agevolemente. Si esce a sinistra aggirando uno spigolo. Sosta su 4 chiodi. 30m, V+/VI, VII (1 passo)

L3 – Si sale un diedrino con uscita incerta (VI-). Ora si seguono i chiodi prima a sinistra, poi in obliquo a destra e di nuovo a sinistra. Infine dritti alla zona gialla dove ci si ricongiunge con la via originale. Attenzione all’attrito delle corde! Sosta su golfare. 30m, V+ [Per l’originale si doveva attaccare uno zoccolo erboso con passi di III per poi traversare sulla parete gialla con difficoltà di IV]

L4 – Si segue un diedro grigio che costeggia la parete gialla (chiodi). Un breve traverso ed una nuova paretina. Sul finale si traversa da destra a sinistra, su appigli piccoli, per andare a sostare a sinistra di un evidente diedro giallo. 35m, V+

L5 – Si sale il diedro giallo, con passaggi all’inizio più difficili. In alto diventa più facile e ci si può porteggere a friend. Sosta su terrazzino con 3 chiodi. 20m, V e IV

L6 – Ora si affronta una parete scura verticale. Si può salire abbastanza dritti, entrando in un diedrino ed uscendone a sinistra. Per arrivare alla sosta si deve traversare a sinistra e salire per una paretina. Per noi attrito pazzesco delle corde. 40m, V+

L7 – Si traversa a sinistra per cengetta erbosa. Trovati due chiodi se ne esce sulla destra per poi riattraversare per cengia a zolle verso sinistra. Si raggiunge una parete gialla. Sosta su golfare appena al di là dello spigolo. 40m, IV+ (1 passo), resto zolle

L8 Tiro difficile. Si sale la parete sinistra dello spigolo povera di buoni appigli e con una serie di fessure non facili (qui ch. sotto l’erba in uscita). Un secondo tratto su roccia scura e a destra dello spigolo presenta un solo passaggio da capire. Sosta su golfare. 40m, V+, VI- e V

L9 – Si sale un breve diedrino giallo. Si rimonta a sinistra fino ad una fessurina, inizialmente con una buona manetta ma poi bella tosta [cordino sulla sinistra, forse è un altra possibilità]. Un altro breve diedrino giallo da proteggere permette di arrivare sulla destra alla sosta su golfare. 20m, V+, VI

L10 – Dalla sosta si sale con prudenza ai primi chiodi. Quindi si traversa a sinistra su placca liscia fino ad un chiodo con cordino. Segue un breve tratto non facile su piccoli appigli. Ancora a destra fino a salire su un gradino di roccia dove si può passare un moschettone su un mazzo di cordini. Qui ci si fa calare in assoluta esposizione sul filo dello spigolo per poter fare un “pendolo” fino ad un terrazzino sulla sinistra. Sosta su due golfari. 30m, V+, VI e pendolo. [altre possibilità: dal moschettone si può salire dritti con passaggio di 6c/7a oppure in A0, segue una placca e ci si ricongiunge saltando L11. Oppure non si passa il moschettone e si aggira lo spigolo arrampicando in traverso in discesa (chiodi) con difficoltà sul VI/+Per chi non volesse concludere la via dovrebbe esserci la possibilità di calarsi sulla sottostante via a spit

L11 – Si traversa su cengetta 4m a sinistra. Ora si sale obliquando leggermente a destra seguendo i chiodi in loco. L’arrampicata non è banale perché ci si deve tenere anche su zolle e terra. Sosta sullo spigolo alla base di una paretina gialla, su golfare. 40m IV erboso-terroso

L12 – Si vince la paretina strapiombante come se fosse un boulder, visto che non ci si protegge. Noi siamo passati tenendoci sulla destra. Una volta usciti si può continuare facilmente per il pendio a zolle fino alla sosta su cordino intorno ad un mugo. 30-40m, V+ e I

(L13) – Procediamo slegati risalendo il pendio a zolle, obliquando verso destra. Rinveniamo anche un cordino intorno ad un alberello. Ai piedi di una peretina che ci sbarra la strada troviamo un chiodo e sostiamo. Saranno 100m di zolle facili.

L14 – Superata la paretina (III) ci riportiamo a sinistra dentro un canale che risaliamo tutto (1 passaggio su camino roccioso). Sostiamo dopo circa 50m su radice.

(L15) – Slegati si traversa a sinistra sotto le rocce fino alla cresta (trovato 1 golfare). Risaliamo la cresta verso nord e superando una prima elevazione concludiamo in cima. 40m, max I

Tempo – noi 8h (solitamente meno)

Discesa

Dalla cima (quella con un masso squadrato) si scende in direzione ovest per circa 10m, tra mughied un salto di roccette. Si continua ad attraversare verso nord e si risale un canalino erboso. Troviamo un ometto. Senza salire ci abbassiamo tra i mughi fino ad una traccia che costeggia una sorta di stretta voragine. Ora troviamo una traccia con mughi più fitti che sale. Sull’altro versante scendiamo fino alla Bocchetta d’Uderle. Ora si scende per il Voro d’Uderle (catene all’inizio) seguendo i segnavia. Quindi si costeggia la parete del Sojo Rosso e si scende per ghiaione fino alla strada sterrata dell’andata. [abbiamo fatto un po’ di fatica a trovare la traccia, non è tanto scontato scendere]
Tempo – 1h 30′


Materiale

La via è chiodata. Protezioni veloci per integrare (usate poco)