Ogni viaggio nel canyon di Packlenica è segnato da una linea, quella che ci proponiamo di percorrere per raggiungerne la vetta più alta, l'Aniča Kuk, montagna simbolo della Croazia.Dell'intrico di vie che ne percorrono la parete Nord, tre sono le più frequentate, nonché quelle che “escono” a pochi passi dalla cima vera e propria: Mosoraški, Velebitaški e Klin. Da sempre queste tre vie rappresentano una sorta di trilogia di classiche, immancabili nel curriculum di ogni climber amante di questo angolo di splendida roccia. Tutte e tre raggiungono i 350 metri di sviluppo ed attraversano la porzione di roccia più centrale ed ampia, rispetto alla cima. La Klin, la via più impegnativa, rimane ancora, fortunatamente, la meno battuta ed usurata dalle ripetizioni, un bel viaggio nel cuore della parete.Il nome Klin, che in croato significa cuneo, deriva con molta probabilità dalla tipica forma che la parete disegna sotto la vetta, un cuneo, su cui passano anche Subara Direkt - 6c+, Ultimative Fight - 7a+ e Welcome - 7c. Velebitaški e Mosoraški si trovano invece rispettivamente a sinistra e destra del cuneo.

Sono comunque numerosissime, lungo tutta la parete, sia le vie di carattere sportivo/moderno, anche di alta difficoltà (Spider - 8a, è la più difficile), sia quelle poco attrezzate e che impongono un elevato impegno alpinistico.Anche se la parete si trova a bassa quota (712m sul livello del mare), non va sottovalutata l'esposizione ad ovest e la bora, spesso presente. Ad ogni modo è preferibile arrampicare nelle mezze stagioni ed in caso di giornate calde, si raccomanda di partire presto per non trovarsi al sole sulla via. Alcuni anni fa percorsi la via Velebitaški una delle classiche più ripetute, mentre nel 2016 optammo per la più facile ma congestionata Mosoraški.Della trilogia ritengo che la via Klin sia la più bella, con molti tiri per fessure e diedri divertenti e non eccessivamente impegnativi, grazie anche alle numerose protezioni presenti (chiodi e spit),Consiglio comunque una scelta di friend e dadi piccoli, così da poter salire del tutto sereni anche nei tratti più facili.Nella parte alta l'arrampicata è spesso atletica, per fessure e brevi strapiombi, e particolarmente bella ed esposta nella fessura rossa del tiro 9.Rispetto alle altre classiche la roccia è più abrasiva, leggermente consumata solo nel primo traverso e nel passaggio iniziale del nono tiro, per il resto è davvero ideale.Unica nota stonata sono i due traversi, che hanno poco a che vedere con il resto della via e che la maggior parte delle cordate passa in artificiale. Soprattutto il secondo traverso (6c+ oppure A0), a mio giudizio non si "presta" molto per l'arrampicata in libera, anche se la possibilità c'è. Questo tratto può essere evitato per una variante più diretta di grado simile (6c), ben spittata e che consiglio di provare.Tutte le soste che sono riportate nella guida ufficiale e citate anche qui, sono provviste di anello cementato, utile in caso di ritiro. Lungo la via ci sono anche altre possibili soste a spit, appartenenti a vie vicine o posizionate dal soccorso alpino.

via Klin, descrizione della salita

AvvicinamentoCi si addentra nella parte pianeggiante del canyon e poi si sale in vista della parete. Un cartello invita a deviare a dx attraversando il torrente, quindi si prosegue per alcune svolte nel bosco fino a raggiungere la base delle rocce. Presso una zona devastata da una slavina (o frana?) si trova un recente cartello con indicazioni per la via KlinMosoraški. Risalito un breve zoccolo ci si trova sotto ad un grosso moschettone che segna l'attacco della Mosoraški.


Descrizione dei tiri

1 - Si può partire dagli spit sotto al grande moschettone che indica la partenza di Mosoraski. Da qui si sale in obliquo a sx per gradini invasi dall'erba in direzione del grande diedro, passando di fianco a 2 alberi. Si torna a dx presso un tronco secco e ci si porta su di una cengetta. La via originale sale una fessura erbosa verticale (chiodi e spit). Preferiamo il pilastrino pulito a sx (3 spit) e sostiamo su spuntone prima del difficile. 35m, 4a [III e IV] 2 - Vinciamo un passaggio di aderenza (spit) e a dx prendiamo la fessura dell'originale (a sx sosta spittata e relativo tiro in placca della via Zenit, 5c). Seguendo la fessura si incontra la sosta utilizzabile per il tiro 1, ma noi continuiamo fino al diedrone (sosta a spit di Zenit) ed ancora dritti e a dx entrando in un antro con anello cementato. 40-50m, 4b [IV+] 3 - Non attaccare il diedro formato dall'antro, ma fare un breve giro a dx (V, no protezioni in loco). Si traversa poi a sx seguendo gli evidenti spit (VI+ o comodo A0 su 2 spit). Poco più avanti c'è un passo in traverso meno comprensibile (A0 o 6a+?, 2 spit). Oltrepassare una sosta con vari spit e fermarsi più comodamente su anellone alla base di un evidente diedro. La via Subara si stacca da qui verso sx. 30m, 6a+ [VI+ e A0] 4 - Scalare il diedro, ben protetto ad eccezione di un tratto (comodo friend n.3). Nel finale si obliqua in placca sotto un arco verso sx e si sosta sul solito anellone e spit. 35m, 5c [VI] 5 - Proseguire per vago diedro concludendo presto sotto uno strampiombo. Sosta su anello cementato. In alternativa si può proseguire fino ad una sosta più scomoda, ma meglio posizionata per provare il traverso seguente. Se si vuole optare per la soluzione diretta di 6c, fermarsi qui. 20m, 5c [V+]

6 - Traversare brevemente a sx (V+) ed alzarsi verso il lato sx dello strapiombo (spit e chiodo). Poco a sx c'è la sosta della via Zenit, citata nel tiro precedente. Traversare orizzontali su presoni e proseguire oltre fino ad un diedro con faccia adagiata (comodo A0, 3spit, o 6c+). Salire il facile diedro, fin quando uno spit non invita a traversare a dx. Obliquando alcuni metri si rinviene la sosta su anellone. 40m, 6c+ [V+, A0, IV e 1p.V] 7 - Salire sopra la sosta e continuare per placca con spit e chiodi. In seguito si ritorna a sx nel diedro, ora regolare. Lo si risale atleticamente, fino ad uscire sulla cima del pilastro che lo forma. Vari spit ed anellone per sostare. 40m, 5c [VI] 8 - Seguire una evidente traversata verso sx sotto ai tetti. Sosta su anellone. 15m, 5b [VI] 9 - Se dalla sosta ci si alza diretti si deve affrontare uno strapiombo impegnativo (VI+ o A0, spit e chiodo), forse evitabile a sx. Continuare per splendida lama-fessura rossastra, con roccia incredibile e molto esposta. Sosta su anellone presso una cornice. 30m, 5b [VI+ e V+] 10 - Traversare a dx (vecchi chiodi e 1 spit). Non proseguire in placca a dx, visibilmente difficile, ma rientrare sopra e a sx raggiungendo una serie di fessure appigliate. Seguire la loro linea in leggero obliquo a dx fino alla comoda sosta con anellone (spit e chiodi un po'radi). 40m, 4b [V e IV+] 11 - Salire brevemente un diedro, quindi obliquare a sx in placca (ch e spit). Traversare sotto un alberello e poi doppiare lo spigolo di un diedro (spit). Sosta a sx sotto un diedro considerevole. 30m, 4c [IV+ e V] 12 - Seguire spit e chiodi per fessurina e poi nel diedro. Traversare a dx in un camino con passo delicato e risalirlo. Nel finale stare a dx per lame. 30m, 4b [IV, V+]

schizzo pdf

DiscesaSeguendo i numerosi bolli rosso-bianchi verso sx (nord-est) si raggiunge la panoramica cima. Sul versante opposto si scende per numerosi risalti rocciosi con incredibili formazioni carsiche, su roccia molto abrasiva. I bolli sono numerosissimi. Raggiunto il bosco sottostante, si seguono indicazioni per Starigrad. Dopo un breve tratto in salita si deve fare molta attenzione ad imboccare il sentiero in discesa a sx, e a non proseguire dritti. Il sentiero riconduce nei pressi dell'attacco. MaterialeCordini lunghi, dadi piccoli; BD #0.4, #1, #3 (nessuno indispensabile)

Aniča Kuk, le altre vie della trilogia

Velebitaški
Arrampicata entusiasmante ed impegnativa, molto ripetuta. Segue i punti deboli della parete con stampo prettamente classico (camini e fessure) ma attrezzata sufficientemente a spit. Se seguite scrupolosamente la via basterà qualche cordino per clessidre e sputoni, qualche dado e friend può essere utile. Una via di soddisfazione.
difficoltà - max VI (5c), 13 tiri
sviluppo - 350 mt
tempo - 6 ore

vai al report

Mosoraški
La via più ripetuta di Paklenica! Supera piuttosto al centro la grande parete dell'Aniča Kuk, seguendo nella prima parte fessurette erbose e poi un estetico quanto lucido diedro nella parte alta. Questo tiro chiave è notoriamente sottovalutato (5c da "te lo raccomando"). Vanno portati dadini e qualche friend per integrare gli spit che a volte risultano "chilometrici", diciamo pure "alpinistici". Discesa per la via Normale. Grande classica
difficoltà - max VI (5c), 9 tiri
sviluppo - 350 mt
tempo - 5-6 ore

vai al report

per le informazioni più specifiche sull'arrampicata a Packlenica consultare la nota e bella guida di  Boris ČujićPaklenica - Penjački vodič • Climbing guide • Kletterführer • Guida d’ arrampicata • Plezalni vodniked. Astroida, 2014

Ulteriori informazioni e spunti interessanti sono reperibili on-line, link di seguito:

arrampicare a Paklenica #02

giugno 2016

leggi il report