Averau, Via Illing-Alverà

Primi salitori: Illing, Aleverà, Pompanin, Apollonio 29 giugno 1945
Salendo al passo Giau dall’Agordino non si può non notare la bella parete sudovest dell’Averau. La via la sale centralmente sfruttando principalmente una serie di caminetti e in particolare colpisce quel traverso di 15m in totale esposizione che termina in una bella nicchia. Impiegate 3h 30′, credo che si possano accorciare fino a 2h 30′


gruppo Dolomiti Ampezzanedifficoltàfino al IV+sviluppo270 mt tempo2-3happoggiorif.Fedare, rif.Averaudata22/09/06

Descrizione dei tiri

L1 – Si sale il camino tenendosi prima a sinistra, poi conviene passare sulla parete destra. Dopo 20m si esce su detriti. Puntare al camino di sinistra (riconoscibile da fettuccia gialla nel suo fondo e un chiodo in alto). Si sale con arrampicata sul IV con un passo di IV+ nei pressi del chiodo (qui stare su parete sinistra). Comoda sosta in terrazzo con clessidra e chiodo collegati da cordone [non farsi trarre in inganno da un grosso cordone passato in uno spuntone 20m a destra! dovrebbe essere di un altra via]. Meno di 40m totali

L2 – Obliquare a sinistra, prendere un breve canale (III) che porta ad una cengia. Percorrendola 3m a sinistra troviamo 2 chiodi sotto un diedro giallo dove sostare in comodità. Circa 25m totali

L3 – Salire il sovrastante diedro per 4m, girare a destra per prendere un successivo diedro giallo con un buon chiodo. Salire in notevole esposizione (IV, meglio tenersi a destra) fino ad uscire su cengetta di ghiaie (2 chiodi per eventuale sosta). Proseguire per 6-7m (cordone vecchio in clessidra e 2 chiodi, uno nero e nuovo), mirare al chiodo grigio in alto a sinistra che si raggiunge per caminetto. Tagliando a destra si conquista il comodo anello cementato. 30m

L4 – Si traversa con esposta arrampicata per 15m verso destra, ci sono munque ottimi appoggi e appigli. Lungo il traverso si trova un tricam incastrato e 2 chiodi accoppiati. Sosta in una splendida nicchia, con anello cementato e libro di via. 15m sul IV/IV+

L5 – Si esce a destra della grotta con qualche passo sul IV+. Tenendosi verso sinistra si supera una placca (IV), appena possibile si entra in un canale-camino formato da una lama staccata a sinistra (raggiunto aggirando uno spigoletto a sinistra). Ora per terreno più facile si punta ad un grande camino rosso (III) con bella clessidra, doppiamente bucata, alla sua base. Sui 30m totali

L6 – Salire il camino (sul fondo o evitando successivamente a sinistra) fino ad un buon chiodo. Ora si traversa a destra e con uno stretto passaggio-cunicolo addossato alla parete si guadagna un ottimo terrazzino piatto e bianco. circa 35m, III+, anello cementato alla fine

L7 – Si prosegue per il camino con passi più facili, qualche detrito caduto dalla cima. Con sorpresa si sbuca sulle ghiaie sommitali della vetta (occhio che la corda smuove i sassi!). Noi sostiamo direttamente ad un ancoragggio della croce. 25m sul III

Avvicinamento

Per chi proviene dall’Agordino conviene parcheggiare al rifugio Fedare, dove parte la funivia per il rifugio Averau (forcella Nuvolau). Si segue il largo sentiero fino alsuddetto rifugio. Da qui si prende il sentiero per il passo Falzarego (441). In breve ci si avvicina alle rocce dello zoccolo della parete. Qui si abbandona il sentiero per salire per traccia evidente su ghiaie verso un canalone scuro. Lo si sale oppure lo si evita per la parete alla sua destra (II) per riprenderlo pià su. Seguendo tracce e ometti si supera qualche roccetta fino alla grande cengia detritica dove, proseguendo per altri pochi metri si giunge al camino d’attacco (un chiodo giallo vecchio e uno grigio più basso, ometto). Impiegato circa 1h 30′ dal parcheggio


Discesa

Per il versante nord lungo la ferrata e il sentiero che in breve tempo riportano al rifugio


Materiale

Non essendoci doppie obbligate basterebbe una corda da 50m, molto utili i dadi e cordini per le clessidre