Castello del Moschesin

Salita ad una delle cime più importanti nel panorama di Agordo. Si tratta di un’escursione lunga e che impegna per via del terreno detritico e qualche passaggio di arrampicata, anche se le difficoltà (max I+) la rendono avvicinabile anche da buoni escursionisti.

gruppo Dolomiti di ZoldodifficoltàI grado, EEdislivello1000 mt quota max2.499data10/08/13

La qualità della roccia è buona nei due canalini con le maggiori difficoltà, altrove vi sono tratti dove bisogna prestare attenzione ed è consigliabile l’uso del casco.
L’orientamento è garantito da ometti e bolli rossi, anche se la traccia è già di per sé molto evidente.
Per i meno preparati potrà tornare utile uno spezzone di corda per la sicurezza.
Si può partire alternativamente da Caleda oppure da Le Vizze. Nel secondo caso bisogna calcolare 500m di dislivello in più ma si guadagna nella discesa più diretta.

Descrizione di salita e discesa

Scegliamo di partire dal parcheggio di Ponte Caleda, poco prima del Passo Duran sul versante agordino. Seguiamo le indicazioni per il rifugio Pramperet e dell’Alta Via n°1. Il sentiero procede con modesta pendenza nel bosco fino al bivio con il Col Menadar, da qui si prosegue con alcuni piccoli saliscendi per uscire dalla vegetazione ed affacciarsi sui ghiaioni sotto i Tamer.
Si prosegue un buon tratto quasi in piano fino ad un cartello che indica la Forcella Larga, che va seguito.
La salita alla forcella si sviluppa inizialmente su buon sentierino di ghiaia solida, poi con un tratto ripido tra i mughi conduce al largo canalone che punta alla forcella. Questo ultimo tratto è faticoso per il terreno ripido e franoso, potrebbe procurare qualche problema con terreno ghiacciato. Con un ultimo tratto su zolle raggiungiamo la bella e spaziosa Forcella Larga, cosparsa di macigni.
Si prosegue per una rampa evidente che passa in versante est, si scendono pochi metri su terreno instabile e quindi si prosegue ad aggirare la Cima Pavia per prati. Una nuova salita con numerose svolte su ghiaia porta sotto ad un canalino. Le difficoltà arrivano al I+ su roccia solida.
Di nuovo per ghiaie si arriva ad uno spallone, si passa a sx sotto una crestina friabile (passi di I) e si ritorna a salire fino ad un salto. Un nuovo canalino ben appigliato (ancora I+) porta ad una zona di roccette e massi che va risalita (I) seguendo ometti e bolli fino alla spaziosa e panoramica vetta. Tempo – circa 4h totali

NB – la discesa avviene per la via di salita