Lastei d’Agnèr, via dei cacciatori

Grandiosa ascensione in ambiente maestoso e selvaggio. I numerosi tratti di arrampicata rendono questa salita di stampo “alpinistico”, pur presentando per la maggior parte difficoltà escursionistiche. I Lastei d’Agner sono quella lunga cresta, caratterizzata da un grande “piano inclinato”, che si stacca a sud dello stesso Agner. La cima è di pochi metri più bassa del Gigante ed è infinitamente meno frequentata, complice anche il fatto l’assenza di una via normale segnalata e pubblicizzata.

gruppo AgnerdifficoltàI, II e 1 passo di IIIdislivello2200 mt c.a.appoggiobiv. Biasin e rif. Scarpadata16/08/13

La via presentata qui è un’alternativa alla normale e permette di compiere l’attraversata da ovest ad est dello spalto. Da sottolineare una brutta caratteristica di questa montagna: quasi sempre ad est si trova nebbia, fatto per cui può essere difficoltoso l’orientamento. Invece ad ovest solitamente non c’è nebbia.
Lungo la via vera e propria non sono presenti ne’ ometti ne’ tracce di passaggio, come pure in discesa.
Il tratto chiave della via consiglierebbe l’uso della corda ai meno pratici dell’arrampicata (1 passaggio di III). Da notare anche il notevole dislivello da valle alla cima (2000mt c.a.) cui va sommata la risalita al biv.Biasin.
Dal bivacco è anche possibile visitare la ben più nota e panoramicissima cima dell’Agner (altri 200m di dislivello).


Salita ai Lastei d’Agner con discesa per il versante est

Vi sono 2 possibilità di iniziare la salita: dal sentiero del biv.Cozzolino con l’ex percorso Giorgio Costa, oppure risalendo il sentiero del basso Vallon delle Scandole (si veda l’avvicinamento alla Torre Armena in questo sito).
Avendolo percorse entrambe ho l’impressione che la seconda sia la migliore: non ci sono passaggi di arrampicata, è meno ripida e ci si trova avvantaggiati per continuare l’escursione verso i Lastei.
In quest’occasione scelgo la prima possibilità. Dunque per il sentiero del biv.Cozzolino si sale fino a dover attraversare il nevaio del Van del Piz (canalone a dx dell’Agner). Se la neve è dura conviene stare già da subito a dx, altrimenti si seguono le tracce sulla sponda opposta e guadagnato livello ci si riporta a dx.

Qui si rinviene la targa dell’ex percorso alpinistico Giorgio Costa che andrebbe a risalire l’alto Vallon delle Scandole. Si seguono i bolli e le tracce di questo sentiero (non è sempre facile seguirli) per prati ripidi e roccette. Si entra a sx in un canale con una finestra naturale visibile in alto. Si risale tutto il canale, magari stando sui verdi a dx, raggiungendo infine la Forc.del Col Negro. Fin qui impiego 1h40′.
Sempre con il sentiero si prosegue sul versante opposto, poi si rasentano le rocce di un avancorpo della Torre Armena. Senza alzarsi troppo si scarta a dx, si attraversa il Vallon delle Scandole e si aggira uno zoccolo roccioso alla sua base. Si prosegue per valloncelli erbosi o bassa vegetazione, uscendo su un prato con massi. Avvicinandosi alla parete dello Spiz delle Scandole si passa al Vallone sassoso cui fanno capo i Lastei d’Agner.
Si sale nel vallone e per traccia leggera si viene guidati verso una pozza d’acqua con cascatella. Qui si inizia ad arrampicare, salendo per le rocce di sx per alcuni metri e traversando poi in obliquo a dx a raggiungere il rio sopra la cascata. 20m di I+

Si attraverso il corso d’acqua e sul lato opposto si sale per prati. Ben presto si deve individuare a dx una cengia erbosa con traccia di camosci, sotto una parete giallo-nera con nicchie. Facilmente la si percorre e poi si ritorna a salire a sx per canalini (I). Si prosegue per un bel costolone erboso sospeso finché questo non sembra precipitare in una spaccatura. In realtà sotto c’è un canale con ghiaie, allora si scende per 3m (I) alla sua forcella, quindi a sx pochi metri all’inizio del canalino chiave.
Con un passo si entra nel camino (II), scelgo di proseguire nel ramo di sx. Dove a sx la roccia diventa friabile sfrutto una lama obliqua a dx strapiombante (passo chiave: III) e brevemente si esce (II).
Ci si trova ora all’inizio del grande “Piano inclinato occidentale” (da non confondere con il più visibile piano ad est), vasta distesa rocciosa che sale con moderata pendenza. Riprendo in mano le bacchette perché per lungo tratto si cammina, o al massimo si sale per I grado. Salendo si passa sotto la cima principale dei Lastei e ad altre apparenti cime. Oltrepassati dei nevaietti ci si trova sulla verticale di due canaloni che terminano con altrettante forcelle. Proseguo, indeciso, per il costolone centrale (a tratti vaghe tracce di camosci). La soluzione è comunque buona e si sale per rocce un po’detritiche ma facili (I, I+). La forcella di dx presenta un ripido canalone nevoso forse impraticabile nel finale, a sx invece si sarebbe avvantaggiati per proseguire lungo la normale. Stando nel mezzo, dopo alcuni canalini, una cresta e delle placche giungo comunque sulla cresta principale. Fin qui 4h10′

Ora non resta che percorrere la cresta verso la cima. Questa si presenta terribilmente esposta ed affilata e va seguita proprio nel punto più alto, eccetto per 2 cengette a sx e per 2 passaggini a dx. Si giunge sotto la cima principale, che va salita sfruttando prima un camino (2 passi di II, clessidra con cordino) e poi una rampa con placche obliqua a sx. Con gli ultimi facili passi tra i massi si giunge sulla spaziosa vetta.
Tempo totale – 4h e 40′

Dai Lastei d'Agner al bivacco Biasin

Volendo evitare di scendere per la stessa via di salita si può fare come proposto qui.
In ogni caso si ripercorre la cresta nel verso opposto, andando alla fine anche un po’più a sud arrivando poco prima di una stretta forcella. Qui un evidente costolone con roccette e ghiaie avanza verso Frassené, tra questo e la forcella c’è un pendio gradinato.
Si scende seguendo il costolone e nei tratti in cui questo è poco praticabile si passa sul terreno già citato alla sua dx. Le difficoltà sono sul I grado ma alcune volte la roccia rotta impone attenzione. Il costolone si interrompe presso una spalla erbosa con evidenti tracce di camoscio. Dalla spalla si gira uno spigolo e a sx ci si ritrova sulle grandi placche del piano inclinato est.
Qui si scende seguendo praticamente l’unica possibilità facile, cioè in obliquo per le placche per una sorta di rampa (I). Ancora si prosegue per le placche in obliquo verso l’Agner, abbassandosi leggermente solo quando il terreno lo consente, transitando sotto la solida e lunga parete che sostiene la cresta sommitale su questo lato.
Continuando ad attraversare, anche in orizzontale, ad un certo punto le placche terminano e ci si trova su terreno gradinato con zolle. Si scende agevolmente per questo, a lato del canale che delimita la zona del piano inclinato, raggiungendo poco sotto il sentiero segnato in giallo di quanti arrivano con la Ferrata Stella Alpina.
Si segue questo sentiero, molto attrezzato ma facile, verso l’Agner (sx, nord). Con una salita soprendentemente lunga ed alcuni traversi si raggiunge il bivacco Biasin, raccordandosi quindi anche alla discesa “normale” dell’Agner. Tempo – 2h circa. Trovandomi così vicino all’Agner e non essendoci mai salito in cima sfrutto l’occasione e per il sentiero risalgo la cuspide terminale (30′).

NB – nella guida di L.Visentini delle Pale di San Martino viene citato il costolone che ho seguito in diescesa, ma gli viene attribuito un difficile orientamento. La via normale (e di discesa) considerata in questa guida prevede la risalita della “solida e lunga parete” fino alla cresta (difficoltà di II)

Discesa

Dal bivacco per la via normale di discesa dall’Agner, con bollini inizialmente rossi, poi gialli se si sceglie la via normale oppure rossi se si continua per la variante attrezzata “del canalone”.
Nel primo caso si scende più prossimi alla Malga Agner, terminando sui prati di Manzana o a Frassené. Nel secondo caso si scende al rif. Scarpa (2h), proseguendo fino a Frassené per strada sterrata (altri 45′).