Piz Ciavazes, via Schubert

Classicissima linea su una delle pareti più “comode” delle Dolomiti.
Non stupirà di trovare coda e roccia consumata dalle ripetizioni. Si tratta di una bella e divertente arrampicata, in buona parte da proteggere, ma caratterizzata da un tracciato logico e facile da seguire, con soste a resinati che la rendono sicura e percorribile anche in situazioni di tempo incerto.
La roccia, particolarmente levigata ed a tratti spiacevole sui primi tiri, in alto diventa molto bella e porosa.
Rispetto alle altre vie della parete più a sinistra, come la Micheluzzi ed il Diedro Zeni, la Schubert rimane più asciutta dopo abbondanti piogge.
Attenzione ai diversi tratti in cui la chiodatura è assente; non è scontato riuscire a proteggersi adeguatamente con i friends.
Primi salitori: Pit Schubert e K. H. Matthies, 1967

gruppo Selladifficoltàmax VI-sviluppo250 mquota max2.405esposizioneSudtempo4 orepartenzastrada per Passo Selladata03/06/18

Avvicinamento

Dal parcheggio presso il tornante più vicino alla parete, si sale nel bosco e poi per le ghiaie.
Circa 10 minuti

Descrizione dei tiri

L1 – I primi metri sono caratterizzati da un evidente diedro giallo, lucido dalle ripetizioni (V+). Utili i friends. Si esce dal diedro presso 1ch, traversando a sinistra. Proseguire in placca (difficile proteggere) fino a 2 ch accoppiati. Traversare a dx e seguire una breve fessurina gialla (2ch). Traversare ancora a destra per liscia placca e per fessura più facilmente alla sosta, scomoda. 30m, V+ e VI

L2 – Salire pochi metri, quindi traversare a destra ad un diedrino liscio (ch). Poco sopra si trova la sosta, scomoda. 15m, IV e V

L3 – Proseguire per una fessura aperta e leggermente obliqua, non sempre facilmente proteggibile (qualche ch e cless). Sosta su piccolo gradino alla base di un diedro giallastro. 25m, IV e V

L4 – Superare il diedro, lisciato dai passaggi (friends). Portarsi poco a sinistra presso uno strapiombino con cordone bianco. Dal cordone uscire a destra e seguire una fessura. Poco dopo la si abbandona per dei buoni buchi a destra (ch) e si prosegue per placca e vaga lama. Sosta comoda su terrazzino. 40m, V+ e VI-

L5 – Ora si è sul bordo dei grandi tetti sempre evidenti dal basso. Seguire una fessura (fr. incastrato) fino ad una cornice (ch). Traversare in esposizione a sinistra raggiungendo rocce grigie. Ora si sale con divertimento questa bella roccia, tendendo leggermente a destra (qualche cless e ch). Sosta su piccoli gradini. 40m, V

L6 – Traversare a sinistra ad uno spigolo, oltre il quale si prosegue per fessura aperta (inizialmente difficile proteggere). Poi per bella roccia ad una cengia con comoda sosta. 30m, V e IV+

L7 – Si risale a destra della sosta (2ch di vecchia sosta) per bella roccia appigliata (IV). Presso delle placche più compatte si rimane un po’a destra, raggiungendo poi la sosta sotto uno strapiombino, su 3ch. 45m, IV e V

L8 – Evitare lo strapiombo sulla destra, per ritornare in linea con la sosta appena sopra. Per rocce facili (cless) e poi per risalti appigliati fino alla cengia dei camosci. Si trova un anello cementato in cima alla cengia, dove c’è la traccia di discesa. 50m, IV

Tempo – 4 ore

Discesa

Per sentierino si raggiunge l’evidente e comoda traccia della Cengia dei Camosci. La si segue a sx (verso le Torri del Sella) con saliscendi. Alcuni tratti esposti sono attrezzati con cavo metallico. Presso le Torri si scende per canalino quindi per due salti di roccia (20m ciascuno, II oppure in doppia) si raggiunge la base della parete. A sx, per sentiero ripido con numerosi tornanti, si giunge ad un boschetto. Attraversato questo si raggiunge la strada.

Tempo – quasi 1h fino alla base

Materiale

Una serie di friends dal grigio piccolo al blu grande. Eventualmente raddoppiare un paio di misure intermedie.

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