Scopo di questa ascensione è stato quello di esplorare alcuni sentieri altrimenti privi di una meta ben definita (zona del “Miel” ed Altopiano delle Pale) e comunque è stata ottima anche come allenamento visto il buon dislivello da affrontare.
Entrambe le cime, oserei dire molto simili e vicine, propongono un ottimo panorama ed una posizione centrale nella zona sud-est delle Pale di San Martino, con interessanti vedute sull’Agner e sulla Val Canali, oltre a tutta la catena settentrionale del Cimon della Pala – Focobon.
gruppo Pale di San MartinodifficoltàIIdislivellooltre 2000 mtquota max2.846data09/08/11
Le difficoltà tecniche sono limitate a due brevi tratti di arrampicata di II grado, entrambi a pochi passi dalle rispettive vette. Nel ritorno dalla cima dei Lastei potrebbe essere conveniente evitare a corda doppia tale ostacolo, contate però di dovervi portar via più peso!
La discesa che ho seguito dopo la Forcella del Miel ha allungato notevolmente la permanenza in quota, risultando tutto sommato interessante, ma ne sconsiglio la percorrenza in quanto veramente “non si finisce più”!
Dopo le prime case di Col di Prà, in Valle di San Lucano, si può proseguire brevemente fino ad un parcheggio da dove iniziano i sentieri CAI: la segnaletica riporta già la Forcella del Miel, utile punto di riferimento.
Ci avviamo quindi per un primo brevissimo sentierino dietro al parcheggio che rincrocia la strada, seguiamo poi a dx preferendo la “scorciatoia” segnalata piuttosto che la strada con lunghi tornanti che ci porterebbe ugualmente verso Pont. Dopo una bella salita nel bosco si riesce sulla sterrata e percorsi circa 200m si trova sulla sx il bivio per la Forcella del Miel (sentiero 705), quindi deviamo per il bosco. Qui si sale con ottime serpentine mai troppo faticose nel fresco bosco e dopo molta strada la salita finisce ed il sentiero volge a sud quasi in piano. Incontriamo quindi i semiruderi della Casera del Piz ed oltre traversiamo una costa erbosa priva di alberi (ottima visione sull’Agner). Ora con pendenza modesta ci si alza con lungo traverso puntando a delle pareti. Passando alla base di queste termina il bosco e ci si trova ad attraversare alcuni prati con mughi. Giungiamo quindi all’alpeggio della Casera del Miel, piccola costruzione ormai in declino. Il posto è sorprendente perché perfettamente in piano, su erba soffice e sul lato della casera un dosso protegge appena la conca dal burrone che dà sulla Val d’Angheraz. Siamo a circa metà del dislivello per la cima, il luogo merita una pausa. Fin qui 1h50′.
Dal prato si dipartono 3 sentieri, quello della Tromba del Miel e il sentiero Albireo potrebbero essere utili per andare al rifugio Rosetta, per noi è bene salire per quello che punta direttamente alla Forcella del Miel. Quindi attraversiamo il prato e saliamo un pendio con erba e sassi incontro alle pareti nere e strapiombanti del Costone del Miel. Il sentiero è sempre ben segnato e la traccia ci guida senza troppa fatica tra i sassi prima e poi per lastroni lavorati dall’acqua. Ci accorgiamo che stiamo cambiando scenario, abbiamo abbandonato il bosco ancora sotto, abbiamo lasciato gli alpeggi ed ora ci stiamo entrando nell’Altopiano delle Pale. Facendo attenzione a non perdere i segni rossi guadagnamo la Forcella del Miel, tra un cocuzzolo a sx ed il più importante Piz del Miel a dx (questo dosso era ben visibile fin da sotto la Casera del Miel e si sarebbe potuto confondere erroneamente con la nostra cima). Fin qui 3h.
Ora la sorpresa: la via normale alle Cime di Manstorna inizia dal Passo Canali, sulla carta un po’più basso della Forcella del Miel, ma quello che non mi aspettavo è che il sentiero scende parecchio per poi risalire per raggiungere l’opposta insellatura. Assecondiamo quindi a malincuore il sentiero che raggiunge una sottostante conca verde e poi risale tra le ghiaie fino al Passo.
Per perdere meno quota si può sfruttare il costolone roccioso sulla dx, vi sono anche delle tracce, evitando la prima parte della via normale e salendo più direttamente per roccia alla cengia sotto le pareti nere. Vedi anche “discesa”
Dal Passo Canali si abbandonano i sentieri e si seguono già da subito gli ometti verso la cresta nord-est della cima più orientale. La si risale quindi con passaggi anche di I grado fino a guadagnare una cengia. Seguendola a dx (W) si raggiunge una zona di roccia lavorata a dx di una cascata e praticamente in mezzo a due evidenti pareti nere. Si risale arrampicando sul I grado e poi poco a sx raggiungendo quasi la cascata. Con un ultimo passaggio sul II si sbuca sulla sella tra le due cime est e ovest.
Salendo si raggiunge la cresta tra le due cime, quindi a dx per una cengetta (traccia e ometti) si prende un camino che va salito tutto per 20m circa con difficoltà di II (altre possibilità più a sx). Per la cresta sul I grado al massimo si raggiunge brevemente la vetta (in realtà ci sono 3 ometti distanti ma praticamente alla stessa altezza). Tempo – Fin qui 4h30′ dalla macchina (2100m di dislivello)
Discesa: conviene scendere sul versante ovest per roccia un po’più rotta ma semplice (I)
Dopo essere scesi per il breve risalto di I grado della Cima di Manstorna si continua per ghiaie senza perdere quota e successivamente si contorna a nord-ovest un dosso ghiaioso raggiungendo la Forcella di Manstorna (su questa ometti e bolli rossi).
Da qui si attraversa con poca discesa in versante sud-est, passando sotto una guglia gialla, fino alle prime rocce della Cima dei Lastei. Per i meno esperti qui è opportuno legarsi in cordata.
Si salgono 10m facili fino ad una nicchietta con ometto (I), poi si segue la risolutiva rampa-lama che obliqua a sx. Roccia solida ed appigli generosi (II). In capo a questa c’è una calata per il ritorno. Ora si traversa per facile cengia verso sx, poi si imbocca un canale a scelta tra due (uno giallo, l’altro grigio). Per rampette si guadagna la cresta che seguita interamente (ometti e bolli sbiaditi) porta alla vetta. Tempo – circa 30′ dalla Cima di Manstorna.
Intanto si ritorna alla Forcella di Manstorna per la stessa via di salita, con una eventuale doppia come già accennato.
Il ritorno classico avviene per il Vallone delle Buse Alte, come in questo caso. Quindi si scende verso ovest su ghiaie gialle fino alla larga Sella delle Buse Alte. Da qui si scende il Vallone omonimo, su grossi e scomodi sassi. Senza toccare il fondo del Vallone, nella parte terminale, è conveniente traversare in costa sulla dx. Non raggiungo il sentiero che andrebbe verso il Rosetta, ma traverso sempre in costa fino al costone che collega la Cima di Manstorna con la Forcella del Miel (conveniendo inquadrarlo all’andata). Lo traverso tutto (intanto incrocio il sentiero segnato) mantenendomi non lontano della cresta ma raggiungendola nel finale. Su questa rinvengo una traccia poco marcata che conduce direttamente alla Forcella del Miel, oppure si può passare sul lato opposto e raggiungere il sentiero segnato.
Dalla Forcella è convenviente ritornare per il sentiero dell’andata. Altrimenti una soluzione alternativa è quella che segue.
Dalla Forcella del Miel seguo il sentiero 707 per il Rifugio Rosetta. Dopo un tratto in piano si risale per i tipici lastroni dell’Altopiano fino ad una cresta (circa 150m di dislivello). Proseguendo per questa si tralascia un primo bivio per Col di Prà che porterebbe al sentiero Albireo e ancora lungamente (più di quanto si intuisce dalla cartina) si raggiunge un secondo bivio con indicazione per Gares. Si segue questo, con segnavia un po’vecchi e numerosi pali e ometti per l’orientamento. Il sentiero si sviluppa per lunghissimo tratto sull’Altopiano, aggirando numerosi dossi o risalendoli direttamente. Assolutamente da evitare in caso di nebbia. Dopo molto si trova il bivio per il sentiero della Tromba del Miel, altra possibilità ormai non molto conveniente. Quindi risalgo un ultimo dosso dove finalmente si può iniziare a scendere. Con pendenza costante, seguendo i segnavia, si scende per lastroni (2 passi di I) fino alla sottostante vecchia carrareccia militare nei pressi di Campo Boaro.
Si attraversa il Campo e con numerosi tornanti si scende alla Casera Campigat alla Forcella delle Cesurette, o meglio già poco sotto ad essa. Ora per tornare a San Lucano si è costretti a seguire ancora la carrareccia con le numerosissime svolte. Solo due varianti nel bosco permettono di fare delle scorciatoie, fino a Pont. Ancora poca strada sterrata e si raggiunge la “scorciatoia” fatta all’andata con la quale si ritorna al parcheggio.
Tempo Totale – 6 ore dalla Cima dei Lastei