Monte Colodri, via l’Incompiuta

Primi salitori: Heinz Grill, Ivo Rabanser, Florian Kluckner, Franz Heiss, giugno 2012
Se fate un piccolo sondaggio in rete, scoprirete come questa via della premiata ditta “Grill-Rabanser” sia diventata in breve tempo una grande classica della valle. La via è in effetti molto bella, logica e si volge su di una parete attraente e di sicura soddisfazione. Il Colodri infatti presenta una delle pareti più evidenti ed imponenti di Arco, parete che nel tempo ha visto l’infittirsi delle linee presenti, sino a diventare una ragnatela di itinerari. Strano che vi si sia potuta aprire una via nuova nel 2012, anche se presenta numerosi tratti in comune con vie e varianti di date precedenti, ma salendola ci si renderà conto che si tratta di una successione di diedri del tutto logica e terribilmente affascinante.

I primi tiri sono forse i meno belli, ma raggiunto il primo diedro le cose cambiano e fino alla fine l’arrampicata sarà in libera sostenuta, con protezioni fisse là dove non è possibile proteggersi con i friend. A tal proposito, segnalo che mi è sembrato eccessivo in alcune relazioni aver riportato che è strettamente necessario avere 2 serie di friends complete, numeri 4 e microfriends. Anche se si può far uso massiccio di protezioni, i tiri sono comunque corti e non serve così tanto materiale. I chiodi comunque ci sono, anche resinati, oltre a soliti cordini in clessidra.
Mi sono permesso anche di ritoccare leggermente i gradi al ribasso, poiché ho percepito più che altro passaggi difficili e non tiri di difficoltà continua.
Senz’altro una salita da consigliare, e posso dire con certezza che fino ad ora è la più bella via che abbia percorso in Valle del Sarca.

difficoltàVI+, VII, A0dislivello350 mt quota max400esposizioneEsttempo3-4 oredata12/11/17

Avvicinamento

Il Colodri è molto prossimo al centro di Arco, quindi potete lasciare la macchina al parcheggio comunale (a pagamento), o alla parete artificiale, o in uno degli spiazzi successivi. Raggiunta la pizzeria California, si segue un sentierino che porta sotto parete. Traversando a sx si raggiunge in breve il ben visibile attacco (nomi degli apritori in celeste).

Tempo – 10 minuti

Descrizione dei tiri

L1 – Dritti per paretina (cord), quindi a sx (ch) e salire brevemente un diedrino aperto (ch). Obliquare a dx (1ch) fino ad 1 cordone. Superiamo il passaggio in A0 con il cordone, pendolando a dx (1ch). Continuare per un diedro, stando anche a dx (1 fix per ev.sosta, 1ch). Con una fessura si monta a sx su di una cengia. Sosta con 2 fix. 40m, VI e A0

L2 – In leggera discesa a sx e girare uno spigoletto (A0 con ch difficile da raggiungere). Continuare per placca chiodata (3m, A0). Quindi per gradoni fin sotto un evidente diedro. Sosta su fix. 20m, A0 e III

L3 – Salire ad una lama rovescia, dove si traversa a sx (cord.sfilacciato). Proseguire facilmente per lame in un diedro. Oltre un’interruzione (VI, ch) la fessura diviene più appigliata e si sosta su 1fix +1pianta. 30m, VI+ e VI

L4 – Seguire il diedro, ora appoggiato e ben fessurato. Oltre un passo difficile più verticale (cord.), facilmente al terrazzino di sosta della via Katia Monte (2ch+radice). 30m, V+ e VI
N.B. la via originale non raggiunge i 2ch, ma traversa a dx prima di raggiungerli (vedi schizzo)

L5 – Seguiamo il breve diedro in comune con la via storica, poi si traversa agevolmente a dx per boschetto fino alla base di un nuovo grande diedro. 30m, V ed elem.

L6 – Salire il diedro, inizialmente facile, ma con un passaggio difficile nel finale (VI+, 1ch+1cord). La sosta, su fix, si raggiunge per placca sulla sx. 30m, V+ e VI+

L7 – In comune con la via Katia, si sale un poco a sx (ch) e si supera uno strapiombino a dx su roccia gialla (fix). Continuare dritti e seguire un arco (1ch). Presto si sosta su fix. 25m, V+ e VI

L8 – Dritti per breve diedro e seguente arco. Da piccolo terrazzo con alberello e ch si traversa a sx alla sosta, un po’più comoda, su 2 fix. 20m, VI

L9 – Dritti per placca con 2 piccoli nasi, ed altrettanti passaggi ostici per chi è corto (1 cord). Proseguire verso dx assecondando una serie di placchette coperte da strapiombi (cord e chiodi) e sostare comodamente, su 1fix. 40m, VI e VI

L10 – Traversare a sx e risalire un diedro più facile dei precedenti. Verso sx, per cengia, si va alla sosta su fix con anello. 30m, V

L11 – Traversare a sx per cengia, in leggera salita. Salire dritti in placca (ch+cord) e poi obliquare a dx per una fessura-lama strapiombante, ma appigliata. Si conclude obliquando a dx per un diedro appoggiato. Sosta su 2 fix a bordo parete (o dove volete). 35m, V+


Discesa

La discesa più veloce e logica è per la ferrata del Colodri, che riporta nei pressi della piscina. Siccome ricordavo la ferrata esageratamente consumata e dato il tempo instabile, noi abbiamo optato per scendere con il sentiero.
Dall’uscita della via si attraversa un boschetto e si rinviene il sentiero cai. Seguirlo a dx verso Laghel. Si passa nei pressi della falesia Muro dell’Asino e quindi alla chiesetta di Laghel. Per strada asfaltata tra gli uliveti si scende in paese. Merita attraversare il centro storico dentro le mura.

Tempo – Meno di 1 ora per tornare alla macchina.

Materiale

Necessaria una serie di friend dal grigio piccolo al blu grande. Abbiamo portato le doppie misure di viola-verde-giallo, che sono risultate comode, ma assolutamente non indispensabili. Abbiamo usato anche il friend 4, ma anche in questo caso potete benissimo lasciarlo a casa. Consigliato qualche dado di misura media, non piccola.