Splendida, impegnativa e nota traversata del gruppo di Brenta, percorribile usufruendo di diversi sentieri e partendo da punti diversi, in virtù di tempo disponibile, logistica e capacità. Il cuore di questo percorso non può che essere la via delle Bocchette (Alte e Centrali), il tratto più spettacolare.
Noi partiamo salendo verso il rifugio XII Apostoli, per poi addentrarci nel cuore del gruppo, avvalendoci di diversi punti d’appoggio per percorrere in tranquillità tutto il giro.
Sintesi del nostro percorso:
Doss de Sabion – Scala Santa – XII Apostoli – ferr. Castiglioni – Rif. Agostini (pernottamento)
Bocca d’Ambiez – via Migotti – Cima Tosa – discesa per normale – Rif. Pedrotti (pernottamento)
Bocca di Brenta – via delle Bocchette Centrali – rif. Alimonta – sentiero SOSAT – Rif. Tuckett (pernottamento)
P.so del Grosté – funivia per Campo Carlo Magno – Madonna di Campiglio – autobus fino a Pinzolo
gruppo BrentadifficoltàEEAquota max3.173 (Cima Tosa)partenzaPinzolo, Doss de Sabiondatadal 10 al 13/09/06
1/2 – Dal Doss de Sabion si scende per imboccare il sentiero che porta al Rif. XII Apostoli. La salita non presenta difficoltà di nota ma si presenta abbastanza faticosa con zaino pesante e al primo giorno
3 – Dopo pranzo faccio un salto sulla Cima XII Apostoli. Si prosegue per il sentiero che la contorna a nord e seguendo tracce, ometti e poi bolli rotondi bianchi e rossi si guadagna la panoramica vetta. Ci sono due varianti: in salita percorso la cresta a est e al ritorno il canale a nord. Passi di II in entrambi i casi. In foto la Cima Tosa
4 – La Cima XII Apostoli mentre saliamo alla Bocca dei Due Denti. Da qui inizia la ferrata Castiglioni che ci permette di scendere al Rif. Agostioni. Si tratta di una ferrata perlopiù a scalette
5 – Caratteristico passaggio in passerella. La ferrata ripercorre una via dello stesso Castiglioni, ora utile agli escursionisti che vogliono traversare da un rifugio all’altro senza incorrere nei tratti spesso ghiacciati della Bocca d’Ambiez
6 – Inizio della ferrata versante Agostini
7 – La bella Cima d’Ambiez e la Punta dell’Ideale. A quest’ora non c’è anima viva e incotriamo anche qualche camoscio che ci fischia dietro
8 – Alba dal rifugio verso la catena Cima di Pratofiorito, Cima SUSAT
9 – Alba sul Rifugio Agostini
10 – sulla Cima Tosa, dopo aver percorso la via Migotti.
Puoi vedere la relazione della salita nella sezione Vie Normali (link sotto)
11 – Scesi dalla via normale continuiamo alla volta del Rif.Pedrotti. Il sentiero scende subito a valle sulla sinistra (stavamo per salire alla Sella della Tosa…). Nella discesa sbuca finalmente il Campanile Basso e le non meno impressionanti Cima Margherita, Brenta Alta e Brenta Bassa
12 – Il Rifugio Pedrotti, nella sua posizione felice per quanti si cimentano con le Bocchette
13 – Alba dal rifugio
14 – Il Rif. Pedrotti con il Croz del Rifugio, in avvicinamento alla Bocca di Brenta dove inizia il sentiero delle Bocchette Centrali
15 – Ci avviciniamo alla Bocchetta del Campanile Basso, ed ecco il famoso monolite. Due cordate stanno già al secondo tiro del diedro Fehrmann (diedro nella foto)
16 – Ora il sentiero attrezzato si porta sul versante est e da ora in poi non lo abbandoneranno più (=sole tutta la mattina). Nella foto la parete est del Basso
17 – L’impressionante parete della Brenta Alta e ancora il Basso
18 – Uno dei tratti più famosi delle Bocchette. La cengia qui è molto esposta e stretta rispetto ai tratti precedenti. Meglio non capitare di ferragosto
19 – Il tratto conclusivo delle Bocchette Centrali che con qualche scaletta (tanto per cambiare) porta al sottostante ghiacciaio
20 – Questo non presentava particolari difficoltà, i bastoncini sono sufficienti per mantenere l’equilibrio. Noialtri scendiamo con le picozze. Il tratto successivo di sentiero è in cattive condizioni a causa di una frana e dunque si è costretti ad alzarsi per ghiaione per poi ridiscendere. Quando arriviamo all’Alimonta è ora di pranzo
21 – Lo spaventoso canalone nord della Tosa. La parete a destra è il famoso Crozzon di Brenta
22 – Senza scendere al Rif.Brentei prendiamo il sentiero SOSAT. Foto verso la conca dell’Alimonta con la bella Torre Brenta e più a destra il Campanile Alto (sembra intravedersi anche la punta del Basso) e il gruppo degli Sfulmini in generale
23 – Impensierisce solo il tratto centrale del SOSAT. Questa scala è la più vertiginosa che abbiamo sceso in tutta la traversata. Seguono tratti di cavo e scalette più facili
24 – Una volta risaliti il sentiero continua tranquillamente e con bel panorama
25 – Sembra mancar poco al rifugio Tuckett e invece dobbiamo fare un giro molto ampio verso la Bocca di Tuckett scendendo piano piano e con qualche tratto pure in leggera salita. I pochi tratti attrezzati non impegnano
26 – Si potrebbe concludere fino al P.so del Grosté per il sentiero Benini ma questo ci appare un alternativa troppo faticosa. Seguiamo invece il comodo sentiero che costeggia il Castelletto Inferiore a ovest. Il dislivello (poco) è ben distribuito, il sentiero non affatica e regala belle visioni sulle pareti circostanti. Giusto uno sgardo dal Passo e poi si torna giù in funivia