Morgenkofel, Monte Mattina

Bella escursione, un poco monotona all’inizio ma poi decisamente remunerativa per i panorami dell’alta Alpe Mattina. La vetta del Monte Mattina non oppone difficoltà, se non una certa esposizione nel finale, ed è veramente consigliabile perché si eleva sopra l’altopiano e domina l’intera Val Campo di Dentro.
Siamo saliti in autunno, con innevamento scarso che non ha di fatto reso più impegnativa la salita, eccettuato per qualche tratto di sentiero ghiacciato. Vi consigliamo di portare i ramponi, anche se nel nostro caso non sono serviti.

gruppo Dolomiti di SestodifficoltàEdislivello1000 mtquota max2.493tempo3h e 30'appoggiorif. Tre Scarperi partenzaVal Campo di Dentrodata18/11/12

Descrizione della salita

Raggiungiamo in automobile il parcheggio estivo del Rifugio Tre Scarperi, nella Val Campo di Dentro (Sesto). Da qui si può tranquillamente seguire la strada asfaltata e poi sterrata che porta in 30′ al rifugio. Davanti al rifugio si prende il sentiero 105 (che seguiremo fino all’Alpe Mattina) attraverso un recinto e poi lungamente sul limite di un’ampia morena detritica. In fondo alla valle si scarta a sx (ignorare quindi i segnavia che a dx porterebbero alla Forcella Grande dei Rondoi) e guadando un torrente si raggiunge un vago canale. Ora con numerosi tornantini si raggiunge un tratto pianeggiante, poi verso dx in direzione del Monte Mattina si risale su pendio più aperto. Tornando a sx si risale il pendio roccioso al centro dell’ampia vallata, raggiungendo quindi l’ariosa Alpe Mattina. La Torre dei Scarperi è qui una calamita per gli occhi mentre il Sole finalmente ci scalda. Fin qui circa 2h30′.

Proseguiamo con i segnavia per la Forcella Grande dei Rondoi. Questa traccia ci permetterebbe di compiere l’intero periplo del Monte Mattina, ma sappiamo anche che implicherebbe un tratto attrezzato che porrebbe implicare qualche difficoltà. Ci “accontenteremo” quindi del nostro cocuzzolo. Scopriamo la via più comoda per la cima solo al ritorno, scegliamo inizialmente invece un giro più largo e completo.

Da un bel pianoro con costruzioni della Prima Guerra Mondiale risaliamo i pendii a sx, liberamente perché la traccia è coperta. Dall’altra parte del pianoro vediamo una vaga traccia nella neve che dovremmo seguire. Senza abbassarci transitiamo per una forcella (invalicabile) che ci propone una bella vista sulle Tre Cime. Passiamo quindi sul lato della Torre dei Scarperi e ne tagliamo interamente il pendio che le fa da base. La neve dura ci crea qualche fastidio, anche perché il pendio è…bello pendente! Raggiungiamo comunque il primo dosso erboso del Monte Mattina. Risalendone un secondo (scappano dei camosci in abito invernale) passiamo poi alla cresta finale che, con pochi passaggi esposti a piacimento, conduce al massimo culmine. Notevole il panorama verso Tre Scarperi, Baranci, Rondoi, Cima Piatta, Tre Cime, Paterno, Croda dei Toni…

Tempo – 3h30′ dal parcheggio

Discesa

Per scendere dalla cima troviamo una soluzione più comoda e diretta di quella dell’andata.
Intanto ci portiamo al primo dei dossi erbosi incontrati in salita. Invece di tornare verso la Torre dei Scarperi ci allunghiamo lungo il dosso in direzione sud, seguendo le tracce che ci hanno lasciato i camosci sulla neve. Semplicemente scegliendo il pendio meno ripido e logico ci affacciamo su una serie di canalini che, seppur ripidi, portano in breve ai prati sottostanti. Si può scegliere se passare per delle zolle erbose o per roccette e ghiaie. Ad ogni modo ritorniamo al pianoro con le costruzioni della Grande Guerra e quindi riprendiamo il sentiero 105 seguito all’andata. Da qui per il percoso già noto.


Varianti

In estate è consigliabile seguire il giro del Monte Mattina passando per la Forcella Grande dei Rondoi