Piccolo Lagazuoi, via Maurizio Speciale

Itinerario aperto nel 1986 da M. Doglioni, G. Signoretti, A. Zannini e M. Barbiero.
Questa bella via punta all’evidente colata nera a destra del Portale del Trapezio. Usciti sulla cengia dove finiscono le altre vie (come l’Ardizzon) si prosegue fino alla grande banca ghiaiosa con altri 4 tiri, di cui 2 meritevoli. Frequentata, le protezioni in loco sono sufficienti


gruppo Dolomiti di FanisdifficoltàIV-Vsviluppo395 mt tempo3h e 30'data25/04/07

Descrizione dei tiri

L1 – Si risale il canale d’attacco, usciti su rocce più facili ci si tiene a destra dove si sale un breve caminetto a v stretta. Qui si potrebbe sostare ma noi continuiamo a sinistra in obliquo, trovando un chiodo e clessidre, puntando alla base della colata nera. Qui si sosta in un antro con grossa clessidra a destra (cordoni). III+, II, III, IV, 50m

L2 – Il tiro più bello: sale tutta la colata nera. Rimontare la lama a sinistra della sosta ed iniziare a salire la colata nera al centro con direttrice uno strapiombetto con cordone. Le difficoltà sono continue per 20m, poi man mano che si sale diminuiscono. La placca nera è molto appigliata e ricca di clessidre e clessidrine, molte delle quali si trovano facilmente per via dei cordini lasciati in loco. Con un tiro unico si consigliano 10 rinvii e molti cordini, se si vuole rimanere protetti. Saltata una sosta scomoda finiamo il tiro all’inizio di un canale, dove si trovano molte clessidre. V, IV+, III, 55m esatti, sosta su clessidra

L3 – Si sale per ottime rocce appigliate fino alle ghiaie. Qui ci si porta alla base di una parete di roccia ruvida a sinistra di un arco. III, I, 0°, 60m, clessidra di sosta

L4 – Saliamo la placca, la roccia è ottima e si arrampica senza problemi. La via originale forse passa poco più a destra. Infatti, aggirato a sinistra uno strapiombetto giallo, ci riportiamo verso destra dove un canalino ci porta ad un anello anello cementato. Qui ci si può ritirare uscendo a destra per cengia (sarebbe II, III con una calata in doppia). Alcune clessidre sono sufficienti per proteggersi. IV, III, 40m, anello di sosta

L5 – Salire la fessura a sinistra per uscire ancora su ghiaie. Puntare dritti ad un grosso spuntone rotondo. IV, 0°, II, I, 25m, sosta su spuntone

L6 – Qualche metro a sinistra si sale per una lama gialla aggirando un grosso masso. Salire ancora verticalmente verso le rocce giallo-nere. Poco a destra si trova la sosta. IV (poco), 25m, sosta su due chiodi

L7 – Traversare a sinistra per roccia prima gialla e poi nera. In basso, nella fessura orizzontale, si trova un buon chiodo. Ora ci si alza sulla placca soprastante obliquando a sinistra. La successiva placca è povera di appigli ma ben protetta (chiodo e clessidra). Usciti sulla cengia si trova un aclessidra gialla in alto. Si traversa lungamente a sinistra fino ad una fessura strapiombante. IV, V, 40m, sosta su due chiodi

L8 – Salire la fessura (atletica) protetta da un cordone su clessidra. All’uscita si trova un chiodo sulla sinistra. Continuare per diedro e paretina, detrito. Sulla cengia traversare a destra fino a trovare spuntoni o qualcos’altro dove fare sosta. V, III, 40m, sosta su spuntone (e nut)

Tempo – 3h e 30′

Avvicinamento

Si parcheggia nei pressi del Forte Intra i Sass, tra P.so Falzarego e Valparola, dove si può già vedere l’intero percorso. Per arrivare all’attacco si percorre un marcato sentiero che risale il ghiaione sottostante la parete. L’attacco è evidente e si trova sulla verticale della colata nera, poco a destra di una caverna scavata nella roccia e di fronte ad un grosso masso ai piedi della parete, clessidra. 20-30 minuti


Discesa

Si prosegue lungo la cengia e poi per sentiero ghiaioso seguendo gli ometti. Ci si porta così verso sud fino ad incontrare un largo canale che permette di scendere al ghiaione alla base delle pareti. Vista la lunga discesa si consiglia di portarsi su le scarpe. 1h all’attacco, passaggi I e II, no doppie


Materiale

Molti cordini e una decina di rinvii per la placca nera. Le protezioni in loco unite alle numerose clessidre sono sufficienti ma si consigliano ugualmente di portare qualche protezione veloce. Scarpe per la discesa