Salame del Sassolungo, via Comici

Splendida salita di stampo classico, aperta da Emilio Comici e Severino Casara il 28-29 agosto 1940, famosa per esser stata una delle ultime vie aperte dal triestino, immortalato in cima in una delle sue foto più celebri, in cui si riconosce un Comici non più giovane e all’apparenza decisamente pensieroso.
La cima del Salame, nota anche come Campanile Comici, è un “siluro” che si stacca dal versante nord del Sassolungo, in un angolo abbastanza appartato ed ombroso del gruppo, infatti la parete è visibile solo dalla Val Gardena. Non stupisce che nelle varie guide sia raccomandi di evitare le giornate fredde, infatti la zona riceve pochissimo sole, nonostante ciò il luogo è incantevole e meno severo di quanto ci si aspetti.
Questa linea, insieme alla moderna e ben diversa Hypersalame, aperta dalla celebre cordata Furlani-Rabanser nel 1991, è una delle più note ed ambite scalate del gruppo.

gruppo Sassolungo difficoltàIV, V, pp. di VI+sviluppo350 mt c.a.quota max2.836esposizioneNordtempo6 oredata27/08/17

La scalata si può dividere in 2 parti. Nella prima parte l’arrampicata è splendida, per fessure superficiali “a goccia d’acqua” e qualche strapiombo. Nella seconda parte la qualità della roccia peggiora un poco ed anche le difficoltà sono discontinue, può mantenendo una linea interessante.
La chiodatura è presente, tuttavia è necessario integrare con protezioni veloci, che ben si prestano alle numerose fessure.
Per buona parte della salita si trovano soste attrezzate che consentono una ritirata in caso di problemi, anche se è necessario fare attenzione ai traversi.
Globalmente si può definire la roccia ottima, anche se in alcuni punti si deve prestare attenzione.
L’avvicinamento, considerando l’aiuto della seggiovia, non è impegnativo. Il rientro è piuttosto lungo, anche se la parte impegnativa è brevissima.
Una grande classica, raccomandabile, divertente e di soddisfazione.

Avvicinamento

Ci sono più possibilità:

– Con la funivia del Monte Pana -> Mont de Seura;

–  Salendo a piedi dal Monte Pana lungo le piste da sci;

– Partendo in quota da Passo Sella e passando per il Rifugio Comici;

Qui descriviamo la prima opzione, quindi la prima cosa da fare è salire in auto da Santa Cristina in Val Gardena fino al Monte Pana (Sporthotel Monte Pana). Il parcheggio è a pagamento (5 euro al giorno). Da qui si prende la seggiovia per il Mont de Seura (prima corsa ore 8.30), che risparmia circa 1h di cammino.

Si va incontro alla parete, prima seguendo una dorsale erbosa e poi scartando a sx in direzione del Rifugio Comici. Si abbandona il sentiero in corrispondenza del ghiaione che scende dal canale sotto al Salame, che va risalito fino al canale stesso. Per un primo tratto si continua nel canale ingombro di grossi massi, quindi si scarta a dx per placche (II+) e si rinvengono degli ometti. Il percorso non è molto obbligato, però gli ometti guidano piuttosto a dx, per salire canalini e pareti adagiate di difficoltà più contenute. Giunti sotto al Salame si imbocca il canale di sx, quindi si passa sotto un masso incastrato, per poi attaccare sopra di esso (eventualmente cambiarsi prima). Noi abbiamo sbagliato ed abbiamo attaccato la parete prima del masso incastrato, sulla sx salendo, che presenta un bel V+ slavato. Può essere un’alternativa in caso di neve nel canale.

Tempo – 1 ora e 30′

Descrizione dei tiri

L1 – Evitabile – attacchiamo la parete a sx del masso incastrato, salendo prima per una fessura e poi per placca compatta. Vero attacco sopra al masso, presso una sosta con 2ch. 35m, V+

L2 – Dai chiodi traversare orizzontalmente a dx 2-3m (V+, ch visibile), traversare ancora abbassandosi di 1-2m per poi trovare rocce più agevoli (non andare subito in obliquo). Seguendo i punti più facili si obliqua a dx fino ad una nicchia con sosta abbastanza comoda, su 2ch. 35m, V+ e IV

L3 – Subito a dx della sosta si prendono delle fessure gialle, formate da lame. Queste terminano su di uno strapiombo ferssurato, che va vinto direttamente (2ch). Proseguire più facilmente per bella fessura grigia e sostare scomodamente appesi, su 2ch+spuntone. 30m, V+, VI e IV+

L4 – Seguire ancora la fessura per alcuni metri, poi montare sopra ad una lama staccata/pilastrino. Obliquare sulla placca sovrastante e continuare per un diedro-rampa non molto accennato. Sosta scomoda presso clessidra con cordone. 1ch. 30m, IV e V

L5 – Ci si sposta un po’in obliquo a sx raggiungendo un diedro. Lo si sale (3ch all’inizio) e si continua per fessura grigia regolare. Sosta su piccolo ripiano nella fessura, su 2ch+strozzatura. 35m, V e IV+

L6 – Ancora per la fessura, qui gialla, che termina presto (ch). Scalare sulla dx (altro ch) e raggiungere dei tetti gialli. Da dx verso sx (chiodi) ci si porta sotto uno strapiombo a diedro, giallo e fessurato. Atleticamente lo si supera (molti ch) e si sosta subito sopra, su 2ch e clessidre, appesi. 30m, dal V al VI+ (o VI/A0)

L7 – Proseguire per una netta fessura, leggermente curva e meno facile di quel che sembra (1ch subito). Quando questa diventa più semplice, compaiono inspiegabilmente moltissimi chiodi. Al termine, si traversa praticamente in orizzontale a sx, aggirando uno spigoletto e trovando una comoda nicchia gialla, dove c’è anche la sosta, su 2ch. 35m, V+ e IV+

L8 – Attenzione a non sbagliare. In linea generale si dovrà traversare verso le intuibili placche grigie a dx di uno spigolo arrotondato. Inizialmente si supera il muretto sopra la sosta con breve giro a dx, poi, in linea con la sosta, si prosegue dritti per delle lame. Compare 1ch. Non si va dritti per un vago diedro, ma si traversa nettamente a dx, anche con un breve passo in discesa (altro ch). Oltre lo spigolo, diventa tutto facile e si prosegue in obliquo ad una sosta chiodata e con cordone. 25m, V+ e IV

L9 – Sopra la sosta la roccia non è solidissima. Salire alcuni metri e poi girare a dx il poco accennato spigoletto (1ch). Dritti per parete con roccia dubbia (1ch) uscendo su rocce facili. Qui fare attenzione: obliquare a dx ad una cengia più alta (non andare dritti verso un camino stretto), dove si sosta su 1cless+1ch. 25m, V e II

L10 – A sx della sosta si sale un primo diedro camino (III+). Da una terrazza con 1ch, si continua per altro camino giallastro a sx. Da 1ch al suo interno si passa sulla parete dx e si raggiunge una cornice. Si traversa a dx (ch), quindi si sosta scomodamente su 2ch. 40m, III+ e IV

L11 – Poco più a dx si scende per 2-3m ad un terrazzino (2ch per eventuale sosta), quindi si segue l’evidente canale-rampa che va a dx verso lo spigolo. Sosta al termine del canale, su 1ch+1cless. 25m, IV

L12 – Si risalgono le rocce dello spigolo, solari e facili. Tendendo un po’a sx si imbocca una fessura-camino (1ch alla base) e la si segue lungamente fino ad uscire su di un’altra cresta. Sosta appena sopra ad un intaglio, presso una lama, da attrezzare. 50m, III e IV

L13 – Si rimane a sx della cresta e per paretine fessurate si arriva in vetta. Sosta su spuntone. 30m, III

schizzo Pdf alta qualità

Discesa

Complessivamente lunga, ma fortunatamente il tratto impegnativo è relativamente breve.

Ci sono almeno 2 linee di calata, qui ne descriviamo una.

Dall’uscita della via si segue brevemente la cresta incontro al punto più alto della cima, senza raggiungerlo. Seguire gli ometti a sx (in versante nord est) che in pochi metri si esauriscono presso  1ch con cordino. Scendere arrampicando le sottostanti roccette con infido ghiaino, tenendosi a dx (faccia a valle), poi per canalino fino ad una terrazza detritica. Da qui 2 o 3 calate con corda singola: 1) 10m fino ad una calata con spit sul bordo di un camino, 2) 23m dentro al camino (unibile alla precedente, recupero faticoso), 3) 20m ancora per il camino fino ad una cengia. Da qui in pochi metri ci si collega ad una forcelletta. Scendere seguendo gli ometti in versante del Rifugio Vicenza (sud), senza difficoltà. Inizialmente si fanno molti zig-zag, poi va tenuta la sx. Presso un apparente salto (che non c’è…) è attrezzata una eventuale calata. Scendere tenendo la sx (ometti) dal lato di alcuni pareti. Usciti dal primo pendio, oltre uno spigolo, si entra in un secondo pendio ghiaioso. Si seguono le tracce, quindi a convenienza si può scendere per le ghiaie direttamente verso il rifugio.

Dal Rifugio (o poco prima), seguire il sentiero a dx, quindi le indicazioni per il Monte Pana e Passo Sella. 2 possibilità: a) seguire per Passo Sella e ritornare alla stazione della seggiovia, quindi scendere direttamente per le piste da sci (forse la scelta migliore), b) seguire per il Monte Pana e scendere per strade sterrate spesso in piano e con ampissimo percorso fino al parcheggio. Vedi cartina.

Tempo – 3 ore


Materiale

Friends dal grigio piccolo al giallo. Qualche dado.