Scalet delle Masenade, via Decima

Essendo una delle vie più conosciute delle Dolomiti sarebbe inutile riportarvi un’ennesima relazione, quindi aggiungo solo le mie impressioni sulla giornata.
La via è, come noto, su roccia solidissima e manigliata. Psicologico il primo tiro, il tratto chiave invece è forse il secondo tiro. La chiodatura è limitata, infatti ci si protegge bene e le soste sono su clessidrone. In questo periodo la via potrebbe essere una cascata d’acqua: noi abbiamo trovato solo un tiro bello grondante (ma avevo una gran sete!). Diverse cordate in parete, credo 5 solo sulla Decima, altrettante sulle vie difficili lì affianco. Insomma, se non lo sapevate già, è una via divertente per passare una bella giornata senza tante preoccupazioni.

Primi salitori: Luigi Decima, Fausto Todesco, Pier Costante Brustolon e Sonia Della Santa, 8 ottobre del 1976

gruppo MoiazzadifficoltàIV e Vsviluppo365 mttempo5 oreappoggiorifugio Carestiatodata08/05/11

Descrizione dei tiri

L1 – Obliquo con passaggi in placca appoggiata. Per alcuni può essere una partenza un po’ “psicologica”. Sosta su 2 spit

L2 – Bel diedro da proteggere. Sosta comodissima su clessidra

L3 – Diedro e poi tratto più difficile in placca con chiodi (V+, 3ch). Sosta comoda su cengia (clessidre)

L4 – Per circa 25m sfruttando un camino obliquo a dx. Sosta su clessidrona

L5 – Traverso orizzontale per fessura sotto un tetto. Fotogenico. Sosta su clessidre

L6 – In obliquo a dx si guadagna il colatoio. Su roccia mega e difficoltà limitate si prosegue fino ad una sosta su clessidra

L7 – Prima a sx verso un pilastro, poi a dx fino ad un buon terrazzino con clessidra (la roccia è sempre molto bella)

L8 – Per roccia nera si arriva sotto un tratto strapiombante. Lo si sale (alcuni chiodi ma anche enormi appigli) e per colatoio svasato fin ad una pozza con clessidra

L9 – Per il colatoio, poi noi per la costola di dx per evitare il rivolo d’acqua. Sosta su clessidra

L10 – Per la costola verso uno strapiombo giallo. Alla sua sx per camino, usciamo a dx sulla comoda cengia. Sosta su spuntone

Tempo – 5 ore con calma

Avvicinamento

Dal Passo Duran, oltre il rif.Carestiato e oltre le Stamere (un cartello diceva “sentiero inagibile” ma fin là è tutto normale) si prende a salire per traccia con ometti fino al prato dell’attacco. Tempo – 1h15”


Discesa

Si segue la cengia verso sx e poi per traccia fino a scendere sotto la parete (sempre bolli rossi). Riguadagnato il sentiero dell’Alta Via si ritorna al rifugio Carestiato e al Passo Duran.
Credo sia possibile calarsi in doppia lungo la via in caso di temporale, però alcune soste sono spostate e non ve lo assicuro.


Materiale

Dadi e friends servono, non è una via definibile come “attrezzata”

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