Scalet delle Masenade, via Cristina

La via sale la parete degli Scalet delle Masenade piuttosto a destra della classica Decima, prima per placche erbose e poi, superato un caratteristico tetto, per divertenti colatoi. E’collocata tra la via Settimina (via a spit) a sx e la Nuovi Orizzonti a dx; è una buona meta per l’inizio o fine stagione, dato che l’accesso ed il rientro sono comodi e l’esposizione è a sud.
La chiodatura è piuttosto rada, ma sono presenti almeno tutte le soste. Si può agevolmente integrare nei colatoi, più difficile invece sulle placche iniziali.
La roccia è molto buona, spesso ottima, ma con alcune grosse scaglie che non assicurano una durata illimitata.
Le difficoltà sono sul IV e V grado, eccettuato il tiro chiave dove la prima parte, valutabile di VI+ (o VI?), è obbligatoria. L’aggiramento in obliquo del tetto è fattibile tirando i chiodi, ma in libera risulta intuitivo e quindi non così impossibile (VII+).

gruppo MoiazzadifficoltàIV e V, VI+ e VII+sviluppo250 mttempo5 oreappoggiorifugio Carestiatodata10/05/15

Avvicinamento

Dal Passo Duran, oltre il rif.Carestiato e oltre le Stamere si prende a salire per traccia con ometti fino al prato dell’attacco della via Decima. Qualche metro a destra del punto più basso della parete, 20m a destra della Decima e 10-20metri prima di un canalone, si attacca. In alto si nota un tetto rettangolare con un grosso mugo a dx (sosta di L1), si partirà puntando ad un piccolo mugo più basso e a sinistra del tetto. Le rocce un po’più articolate a dx sono della via Nuovi Orizzonti.
Tempo – 1h e 15′


Descrizione dei tiri

L1 – Si sale un po’ in obliquo a sx per delle placche non solidissime raggiungendo una forma ad arco orizzontale (1ch), traversare a sx fino ad una fessurina (1ch), dunque si ritorna poco a dx e salendo si raggiunge la cornice con il mugo piccolo (1ch). Si procede per qualche lama con erba appena a sx fin sotto il tetto, dove si sosta su 3ch. 50m, IV e V

L2 – Si aggira a dx il tetto passando nel mugo grande. Da qui (1 cless) si ritorna a sx ad una cornice (1ch), poi dritti per un vago incavo (2ch) fino ad una cengetta con mughi. Sosta su cless sopra due spuntoni sulla sx. 40m, IV, IV+

L3 – Nel tentativo di evitare la via Settimina passiamo a dx per una rampetta con zolle, poi obliquiamo progressivamente a sx per buona roccia fino ad una sosta con spit e golfare. 30m, IV

L4 – Si sale per un colatoio facile, si oltrepassano dei mughi che sbarrano il passaggio alla larga cengia mediana. Sosta su spit e golfare poco a sx di un camino obliquo. 50m, IV

L5 – Si segue la fessura obliqua su roccia gialla superando un primo strapiombo a dx (1ch) ed altri 2 successivi (friends). Facili passaggi portano ad gradone con sosta su 3ch. 30m, V e V+

L6 – Brevemente si sta in un diedrino a sx per tornare poi a dx (1ch scadente) ad una nuova sosta su 3ch. 15m, V+

L7 – Tiro chiave. Salire in verticale su roccia gialla e passaggi tecnici per circa 10m (3ch). Dall’ultimo chiodo (cordino strozzato intorno) non si prosegue dritti ma si traversa a sx stando bassi fino ad una lama. Da qui si vince in obliquo il bordo del tetto (2ch + 1cless) e si sosta subito appesi (3ch). 20m, VI+ e 1p.VII+

L8 – Si obliqua poco a dx (1ch) e si contorna una lama poco convincente per superare uno strapiombino. Tornando a sx si risale tutto un colatoio. Noi ci siamo fermati su 2cless scomode, meglio salire tutto il colatoio fino ad uno spiazzo comodo con grossa cless. 50m, VI- e V+

L9 – Dopo un tratto più facile del colatoio si vince un nuovo strapiombino atletico e poi più agevolmente si guadagna una comoda cengia dove si sosta su mugo o su cordone poco sotto. 50m, IV e V

L10 – Si risale l’evidente colatoio nero. In questo vi sono numerosi passaggi un po’atletici, ma ben manigliati. Sosta su buona cless dove le rocce iniziano a farsi coricate. 50m, V e poi V+

L11 – Per facili rocce nel canale si raggiunge la cengia erbosa dove terminano le vie. Sosta su spuntone. 20m, III

Tempo – 5 ore


schizzo pdf

Discesa

Si segue la cengia verso sx e poi per traccia fino a scendere sotto la parete (sempre bolli rossi). Riguadagnato il sentiero dell’Alta Via si ritorna al rifugio Carestiato e al Passo Duran. In caso di necessità, da alcune cenge, è possibile raggiungere gli ancoraggi della via Settimina e calarsi lungo tale via


Materiale

Dadi e friends di varie misure. Chiodi per necessità non programmabili

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