Torre Brunico, via Ottovolante

La Torre Brunico è uno dei grandi pilastri che “scendono” dall’altopiano del Pisciadù, sul versante Nord del massiccio del Sella. Fatta eccezione per l’apprezzata via classica Von Ziglauer, le vie nei dintorni più frequentate sono tutte a carattere sportivo (Oro e Carbone, Tridentina, Anton aus Tirol…), un proliferare di questo tipo di percorsi giustificato dalla compattezza della roccia e dal breve avvicinamento.
La via Ottovolante, aperta dal basso a spit nel 1997 da F. Piardi, F. Tremolada e C. Zampieri, supera la parete della Torre al suo centro, prima per divertenti placche grigie e poi per impegnativi muri “fisici”. È un itinerario che non va sottovalutato, a dispetto dalle difficoltà dichiarate dagli apritori. A partire da metà via si trovano lunghe sezioni di movimenti tra gli spit ed una arrampicata atletica che richiede buon allenamento. La roccia è sempre perfetta, spesso porosa e lavorata a buchi. Itinerario meritevole e di grande soddisfazione sopratutto per gli amanti del genere.
Arrivati in cima ci si trova in magnifico ambiente e il rientro non da pensieri. Consigliata una breve deviazione fino al Rifugio Cavazza al Pisciadù prima di imboccare la discesa.

gruppo Selladifficoltà7a (6b+ obb)dislivello400 mquota max2.495esposizioneNordtempo6 orecartografiaTabacco 06partenzaqualche tornante sotto Passo Gardenadata10/08/20

Gli spit sono tutti in ottimo stato. Le soste sono su spit + golfare per eventuale discesa in doppia, ancoraggi comunque da collegare con cordino.
Al momento non è più presente il chiodo che permetteva un più agevole A0 nel passo di blocco della parte alta.
Da segnalare inoltre un paio di partenze pericolose a causa dello spit troppo alto e nessuna possibilità di integrare, attenzione.

Avvicinamento

Punto di partenza è il parcheggio libero poco sotto al Passo Gardena in versante Val Badia (Corvara), comune a quanti vogliono percorrere la ferrata Tridentina. Arrivate presto perché i posti sono limitati e spesso è pieno in alta stagione.
Seguire un sentiero pianeggiante verso est (sx) con indicazioni per la via ferrata. Presto si risalgono delle scalette con cavo ed alla fine di queste si abbandona il sentiero per andare verso la parete ben evidente. Dirigersi verso lo spigolo di destra per erba e ghiaie fino all’attacco (vedi foto). Primi spit un poco mimetizzati. Nessuna scritta alla base.

Tempo –  30 minuti

Descrizione

L1 – Salire un diedrino, quindi una placca. Da una cornice, ancora in placca a dx degli spit. Sosta quasi comoda. 30m, 6a

L2 – Per placca verso sx, quindi tra 2 diedrini. Facilmente fin sotto la parete successiva. Sosta comoda. 25m, 5c

L3 – Salire a sx per roccia gialla a buconi. Poi riportarsi gradualmente a dx scalando una placca nera molto bella. Sosta comoda. 6a+ e 5c

L4 – Salire dritti e aggirare presto a dx uno spigolo. Ritornare a sx (attenzione ad attriti) e superare una placca con piccoli buchi a sx dello spigolo. Uscire nuovamente in spigolo. Sosta non comodissima. 6a e 6b+ (1 passo)

L5 – Tiro classico da proteggere. Seguire una fessura-rampa obliqua a sx. Uscire su rocce più articolate e portarsi sotto ad una parete più ripida. Sosta comoda. 4b

L6 – Superare a sx della sosta un diedrino giallo. Salire decisi sopra al secondo spit in strapiombo ed affrontare poi terreno più facile (utile friend medio piccolo). Superare anche una difficile placca grigia a buchi. Rimanendo a dx per fessure si raggiunge la comoda sosta (golfare e cless trapanata). 6c

L7 – Per rocce articolate facili si sale fin sotto un muro giallo verticale. Sosta comoda. 15m, III

L8 Tiro chiave – Dritti al primo spit (alto!), poi in obliqua a sx sotto alla verticale di un tetto, che va forzato (7a o A0). Poi per belle lame da assecondare a dx. Sosta appesi. 6b e 7a (1 passo)

L9 – Seguire delle fessurine impegnative (6b), poi una bella placca che porta a dx alla comoda sosta. 6b e 5c

L10 – Dritti parallelamente 1-2 metri a dx di una fessura friabile, per parete e spigoletto. Poi per fessura verso dx alla sosta comoda su terrazzino/nicchia. 6a

L11 – Primo passaggio duro e pericoloso. Alzarsi dalla sosta sopra un tetto (spit basso per montare una staffa o cordino, A0 o 6c) quindi si traversa a sx ad una lama e allo spit. Possibile salire più dritti sul giallo o dritti sullo spit di partenza a dx. Obliquare a dx e raggiungere una cengia. Ora dritti per parete atletica a buconi con spit lunghi. Sosta comoda. 6a e A0

L12 – Uscire per rocce facili in obliquo a dx. Riportarsi leggermente sulla sx e superare un passaggio tecnico verso una fessurina. Si esce sul facile e si sosta su 2spit su di una cengia sotto l’ultimo salto. 5a e 6a+

L13 – Poco a dx della sosta e poi dritti a piacimento fino in cima. Sosta a spit

Tempo – 6 ore

schizzo Pdf alta qualità

Discesa

Dalla vetta si scende brevemente per una crestina, meno esposta di quel che sembra. Si risale pochi metri (II) e si raggiunge la grande Cengia del Sella. Percorrere l’altopiano in leggera salita tendendo a dx, per circa 10 minuti, fino ad incrociare il sentiero CAI che collega il Rifugio Pisciadù a sinistra (non visibile dall’altopiano) con la Val Setus a destra. Per il rientro al parcheggio si segue quest’ultima a destra, per sentiero a tratti agevolato da cavi passamano. Fare attenzione nel finale a seguire la variante che scende dritta al parcheggio (indicazioni).

Tempo – 1 ora

Materiale

12 rinvii, cordini per le soste e 2-3 friend medio piccoli (tra il grigio e il verde).