Mentre nel Nord-est scarseggia ancora la neve, viaggiamo verso la Trinacria, con l'obiettivo di trascorrere i primi giorni del nuovo anno fra Palermo e San Vito Lo Capo.Abbiamo organizzato tutto un paio di mesi prima, in modo da trovare tariffe convenienti per il viaggio in aereo. Nonostante tutto, il giorno prima dell'imbarco ci diamo un bel da fare per non superare i kg previsti per le valigie (ferramenta e corde pesano...), quindi io e Karim facciamo volta verso il capoluogo siciliano per qualche giorno di cultura. Palermo ci accoglie caotica e c'è molto da vedere, tra chiese, monumenti e quartieri caratteristici. Nomi quali Piazza della Vergogna, la Martorana, il Palazzo Reale, Ballarò, tanto per citarne alcuni, sono giustamente noti e meritano, come tanti altri luoghi una visita consapevole.Ammiriamo dalla cupola di San Salvatore uno splendido panorama su questa città dalle calde tonalità giallo-arancio. Proprio da lassù osseviamo il Monte Pellegrino, quel promontorio di 609 metri che si staglia sullo sfondo azzurro chiudendo a nord il golfo della città.

il Monte Pellegrino

Così decidiamo di percorrere una via sul Monte Pellegrino, così vicino alla città che ci andiamo in autobus! La Roccia dello Schiavo infatti si affaccia proprio sullo stadio "La Favorita"e presenta sul versante Ovest diverse linee che arrivano sino in cima. La roccia ci appare di ottima qualità, anche se la vegetazione mediterranea (con tanto di fichi d'india...) ha preso piede ovunque. La nostra scelta ricade su una combinazione di varianti alla Diretta già percorsa dai Sassbaloss: la via Diretta, aperta da Umberto Capotummino e Pietro Cipolla nel 1974, la Ice Line (R. M. Scuderi, 1981), By Pass (R. M. Scuderi, T. Paladino, 1990) e la Superplaccadellepallocche (F. Antonioli, A. Bellavista, A. Giolitti e R. M. Scuderi, 1982). Le vie su questa parete nonché le varianti presentano spesso spit arrugginiti e poco affidabili, mentre sulla combinazione che abbiamo seguito risultano ottimi. Lungo questa linea troviamo una bellissima roccia pungente, quasi dolorosa, in cui i passaggi bisogna proprio "guadagnarseli". In particolare la Superplaccadellepallocche è un po' ingaggiosa e avere con sé un paio di dadini non fa male.In cima alla Roccia dello Schiavo, non scendiamo con le doppie (abbiamo tra le altre cose solo una corda singola, e sta piovendo), ma proseguiamo tra l'erba e i bassi arbusti in salita. Nel bosco abbiamo la fortuna di trovare una buona traccia che ci conduce sino alla strada del Monte Pellegrino. La seguiamo raggiungendo il sentiero per i pellegrini, sino al noto Santuario di Santa Rosalia (Curiosa e davvero bella la grotta della Santa, con la statua dorata).

Note sulla via Diretta (e varianti)

difficoltà - VII-/VI+, A0

sviluppo - 175 mt

tempo - 2 ore e 30'

per la relazione completa e informazioni sulle altre vie della Roccia dello Schiavo si veda il sito dei Sassbaloss

Arrampicare a San Vito Lo Capo

La SalinellaUltimo giorno dell'anno: arriva il resto della compagnia, così partiamo verso San Vito Lo Capo. Tempo bruttino, arriviamo tardi, non ci resta che fare la spesa, visitare il ritrovo del YMCA e festeggiare la mezzanotte con... un'ottima camomilla! Non vediamo l'ora di iniziare a gironzolare fra le pareti di questi luoghi perciò il primo giorno dell'anno ci alziamo di buon ora e ci dirigiamo immediatamente verso la Salinella, una parete lunga chilometri, con avvicinamento comodissimo e linee per tutti i gusti. Si va infatti dalle placce facili con rocce a lame agli strapiombi di pietra gialla anche stondata. Nota negativa: alcuni fittoni/resinati, utilizzati soprattutto per le "catene", che a prima vista non sembrano essere a prova di bomba. Ecco l'annoso problema dell'attrezzatura in ambienti con aria ricca di salsedine ed esposti al caldo/freddo.Passiamo una bel primo giorno dell'anno all'insegna del divertimento!

Monte Monaco, Cattedrale nel desertoViste le previsioni per i prossimi giorni non ci vogliamo certo far scappare la Cattedrale nel Deserto, una delle più famose falesie della zona. La parete è all'ombra, ma scaliamo in maglietta anche se è il 2 gennaio. I gradi sono meno generosi ed anche alcuni spit si fanno attendere prima di essere moschettonati. Purtroppo alcune vie della parte centrale risultano troppo bagnate per poterle salire, colpa della salsedine, che sopratutto nelle giornate più umide si deposita sulla roccia, rendendo l'arrampicata non poco fastidiosa. Riusciamo comunque a percorrere alcune linee splendide, come la rossa Comment te dire adieu? e la placca lavoratissima di Freebird. Mirco ed Ettore invece salgono la via lunga Ruggito del Coniglio, che ci riferiscono esser stata un po' (troppo) bagnata e di conseguenza non semplice.

Custonaci, Parco CerrioloLa pioggia ha bagnato molti settori e si è alzato un forte vento che non ci dà tregua. Scaliamo comunque al Parco Cerriolo, vicino a Custonaci, dove si trovano diverse linee interessanti in placca ma soprattutto in strapiombo. Caratteristiche le canne del settore centrale, come quelle della bella Tratt. L'attrezzatura stavolta è ottima e non distanziata. Consiglio di spingersi a provare anche le vie in placca all'estrema sinistra del settore, noi abbiamo percorso Überraschungsangriff,  meritevole. Vicino a questa struttura c'è anche la nota e bella Never Sleeping Wall, che abbiamo solo intravisto ma nella quale non siamo riusciti ad arrampicare. Così come non siamo riusciti a visitare la Grotta Mangiapane, meta turistica caratteristica con antiche abitazioni costruite al suo interno, proprio quel giorno infatti stavano allestendo il famoso presepio vivente.

Il 6 gennaio ci lasciamo con il cordialissimo Salvatore, che ci ha ospitato in questo splendido luogo, dopodiché tutti in auto per rientrare a casa. Partiamo in realtà senza avere visto tutto ciò che ha da offrire la zona. Mancano le vie al Monte Gallo, gli altri e numerosi settori della Salinella a nord del campeggio, arrampicare a Never Sleeping, salire una via a più tiri sul Monte Monaco e magari un'escursione nella Riserva dello Zingaro. Ce ne sarebbe per un altro viaggio, forse anche più d'uno.

Come ci capita spesso, ci sta un doveroso "torneremo"!

4 gennaio 2016, La pioggia che non ci lascia via di scampo. Ci consoleremo con cannoli e cassatine!

Guide di riferimento Massimo Cappuccio, Chiara Cianciolo, Giuseppe GalloDi roccia e sole, arrampicate in Siciliaed. Versante Sud, 2015 Karsten Oelze, Harald RökerSicily Rock - Climbing Guidebook San Vito Lo CapoGebro Verlag, 4a edizione 2014