Campanile di Val Montanaia

Primi salitori: V.W. von Glanvell e K.G. von Saar il 17 settembre 1902
A chi non è mai stato al cospetto di questo monolito, unico nel suo genere, consiglierei di fare almeno una bella camminata nella sua valle: si tratta di una guglia di 200m eretta verso il cielo proprio al centro di una bucolica conca della Val Montanaia, dove sorge anche il bivacco Perugini. La via comune, sebbene non sia adatta ai meno esperti, non presenta difficoltà particolarmente alte, se non fosse per quella Fessura Cozzi. La via si svolge per i primi tiri sulla parete sud, in pieno sole, mentre per gli ultimi 2 salgono la parete ovest. Arrampicata di facile intuizione, con alcuni tiri molto belli come il Traverso Esposto ed altri veramente di poco conto (molto secondo grado)


gruppo Monfalconi, Spalti del TorodifficoltàIII-IV, p. di Vsviluppo260 mt quota max2.193tempo2h e 30'appoggiobiv PeruginicartografiaTabacco 021data21/04/07

Descrizione dei tiri

L1 – Salire le rocce articolate a destra del camino (cordino evidente) per poi riportarsi a sinistra. Roccia abbastanza unta. III+, 25m, anello di sosta

L2 – Spostarsi di qualche metro a sinistra e superare uno strapiombetto con ottima maniglia. Salire la placca ben appigliata obliquando verso sinistra in direzione di un diedro con fessura. IV e III, 30m, 2 anelli di sosta

L3 – Il primo passaggio è abbastanza complicato e unto. Poi continuare con tecnica di diedro fino ad un anello cementato. Qui seguire una facile rampa verso destra (ometto) che porta verso lo spigolo est. IV, II, 0°, 40m, anelli di sosta. In realtà noi dalla fine del secondo tiro abbiamo fatto un unico tiro per tutta la fessura andando a sostare su due spit posti su terrazzino a sinistra dell’anello cementato. Lo sconsigliamo, a meno che non si voglia salire direttamente alla fessura Cozzi per la soprastante variante in placca di V

L4 – Si taglia per roccette e cengia fino allo spigolo sudovest con pochi passi di vera arrampicata. II, 0°, I, 35m, anelli di sosta

L5 – Salire la lama della Fessura Cozzi per 3-4 metri e poi prendere la stretta cengia del Traverso Esposto verso ovest fino ad uno stretto camino con 2 anelli, prima invisibili. La Fessura si supera grazie a due appigli verticali sulla lama da stringere a piene mani ed usando bene i piedi (questo è il tratto più unto della via, 1 friend incastrato protegge sufficientemente il passaggio). Il Traverso è pieno di protezioni, non dà problemi. V, II, 30m, anelli di sosta

L6 – Salire il camino (Camino Glanvell) con movimento molto esposto su blocco strapiombante (un chiodo cementato). Poi più facilmente si guadagna il ballatoio. IV, III+, 30m, anello di sosta

L7 – Salire più o meno dove si trovano gli appigli per le facili rocce appoggiate. II e III, 40m, anelli di sosta

L8 – Salire ancora per rocce articolate con facile arrampicata fino alla terrazza della cima. II e III, 30m, anelli di sosta

Tempo – 2h e 30′

Avvicinamento

Parcheggio al Pian Meluzzo e salita alla base del Campanile per la Val Montanaia (vedi escursione alla Forcella Montanaia). Poco prima di arrivare al bivacco, dalla forcella ad est del Campanile, si stacca una evidente traccia verso sinistra. Con alcuni passi di primo grado si traversa alla base del campanile fino all’evidente camino con chiodo cementato e un chiodo normale alla base. 1h45′ dal parcheggio


Discesa

Scendere in corda doppia gli ultimi 2 tiri. Seguire la traccia verso nord per 10m fino all’ancoraggio con grosso anello. Scendere con una doppia di 40m (calata Piaz), molto verticale ma poco nel vuoto (esiste una sosta appesa per chi non avesse due corde). Scendere ancora a nord per roccette (I) in direzione di un intaglio. Qui ci si cala per 20m, parzialmente nel vuoto, fino alla forcella dentro il canalone. Scendere in direzione sudest nel canalone con brevi salti (I) e poi ghiaione fino alla traccia che porta all’attacco. Per chi non riesce a passare la fessura Cozzi potrebbe essere utile la sosta a spit nel terzo tiro (dall’anello alla base della fessura effettuare una calata non proprio verticale fino alla sosta a spit e poi un altra calata lunga)


Materiale

Quasi obbligatorie due corde. Noi non abbiamo usato nessuna protezione aggiuntiva oltre quello che c’è già in parete ma in caso di necessità meglio portare perlomeno qualche dado