Casera di Pelsa, 1829 m

La Casera Pelsa si trova ad una quota di 1829 mt, sopra il rifugio Vazzoler. Si trova in una posizione molto panoramica e remunerativa in inverno. Il percorso, sino al rifugio Vazzoler è ampiamente battuto in questa stagione, tant’è che riusciamo a salire senza le cispole. In realtà era nostra intenzione salire sul Monte Alto di Pelsa ma purtroppo non ci è stato possibile a causa della troppa neve e del percorso poco adatto alle racchette da neve.

Sintesi del perorso: Capanna Trieste – Rif. Vazzoler – Case Favretti – pendii del Monte Alto – Casera di Pelsa (1829m)- Rif. Vazzoler – ritorno

In auto: Da Listolade (Agordo) per la Val Corpassa. La strada dovrebbe esser tenuta sgombra dalla neve ma in alcuni tratti è facile che si ghiacci (noi l’abbiamo trovata in condizioni perfette)

Tempi: 1h 40′ al rifugio (neve battuta) (+2 ore di tentata salita al Monte Alto); circa 30′ alla casera di Pelsa dal Vazzoler

gruppo CivettadifficoltàEdislivello900 mt c.a.quota max2.000 data29/12/06

1 – La traccia fino al rifugio è ben battuta, anche se c’è neve camminiamo tranquillamente con gli scarponi. A poca distanza dal Vazzoler si richiarano le cime e ci appare la nostra meta (irraggiungibile…): l’enorme Panettone del Monte Alto di Pelsa. La Torre Venezia ne sorveglia l’accesso

2 – I primi raggi di luce sulla Torre Venezia, la Punta Agordo e altre cime dei Cantoni di Pelsa

3 – Al bivio per la casera noi proseguiamo dritti. Svoltiamo invece al bivio successivo scendendo alle case Favretti e al loro bel pascolo innevato (qui ci si ricongiunge con il sentiero proveniente dal bivio precedente). Seguiamo una traccia di sci che si rivela azzeccata (segni rossi sugli alberi) che si tiene piuttosto a destra (la traccia per la casera si tiene invece più bassa e a sinistra)

4 – Finiti gli alberi cominciano i mughi e ben presto perdiamo traccia del sentiero, qui gli sci potevano scendere ovunque, noi invece fatichiamo moltissimo perché sprofondiamo nei buchi sotto lo strato superficiale di neve (“galleggiare sui mughi”…)

5 – Arriviamo ad un punto in cui ci dobbiamo arrendere. Qui il panorama su Val Civetta, Cantoni, Busazza, T.re Trieste, Cima delle Sasse, Moiazza, Forc. del Camp, Schiara ci ripaga già moltissimo

6 – Scegliamo un percorso alternativo ma ugualmente si rivela faticosissimo ma alla fine riusciamo a raggiungere la Casera di Pelsa. Probabilmente per una escursione è da preferire questa casera o proseguire per il Rif.Tissi. Nella foto Torre Trieste e Cima delle Sasse