Cima dei Lastei, via Perla Nera

Non si può parlare di questa via senza ricordarne la bellezza della roccia, un regalo della natura agli arrampicatori che desiderano scalare in piena libertà. La conformazione è quella molto lavorata che di frequente si trova nelle Pale di San Martino, con la presenza di numerose clessidre e belle maniglie, così che anche sugli strapiombi si riesce a passare spesso senza troppi pensieri.

Curioso l’altissimo numero di vie aperte da Silvio Campagnola con diversi compagni veronesi sulle pareti nei dintorni, testimonianza d’una vera dedizione per questi luoghi; come per la Val d’Adige, dove vi si trovano linee che nel tempo sono divenute delle classicissime e che hanno reso una certa notorietà a tutti e tre gli apritori di questa via. Autori della Perla Nera (aperta il 13 aprile 1997) sono infatti, insieme a Campagnola, i noti Sergio Coltri e Beppe Vidali, chiodatori, fra l’altro di numerosi siti d’arrampicata della Val d’Adige, fra cui le belle palestre di Monte Cimo e Sengio Rosso.

gruppo Pale di San MartinodifficoltàV+, VIsviluppo770 mt quota max2.846tempo10 ore fino in cimaappoggiobiv. MinaziocartografiaTabacco 022data17/07/16

La Perla Nera si presenta come la salita più ripetuta ed ambita alla Cima dei Lastei, poderoso spartiacque che troneggia sulla Val Canali. Sicuramente è anche una delle proposte più allettanti per quanti desiderano scalare nel Vallon delle Lede, un bel altipiano che si eleva tra la Val Canali e la Val Pradidali, ben servito dallo spazioso bivacco Minazio. La via sale al centro della parete sud, idealmente per le colate nere (da qui il nome) nella parte inferiore, e poi per placche verticali grigie nella parte superiore. Se nella prima sezione sono caratteristici ed impegnativi alcuni passaggi in traverso, in alto la difficoltà è dettata invece dalla continuità dei tiri. Entrambe le sezioni sono molto belle e meritevoli, e rendono l’arrampicata abbastanza varia.
Vista la lunghezza della via e l’impegno complessivo richiesto (dal parcheggio alla cima il dislivello è di 1600 mt c.a. totali) è possibile (ma sarebbe un peccato…) decidere di percorrere solo metà della via sfruttando la più facile e vicina Wiessner, a cui ci si può collegare dalla cengia mediana.

Per la logistica tenere conto che l’accesso più veloce avviene dal Bivacco Minazio, mentre il rientro più facile sarebbe quello che prevede il giro per il Passo Canali ed il Rifugio Treviso. Noi siamo partiti dal bivacco, abbiamo lasciato i pesi inutili nei pressi del punto in cui si abbandona il sentiero segnato e siamo poi ripassati la sera, sfruttando la discesa attrezzata sul versante Vallon dei Colombi. Tutte le soste della via sono state attrezzate, anche con cordoni ed anelli per un’eventuale discesa in doppia (materiale di calata sistemato nel settembre del 2016 da Sergio Coltri, Giuliana Steccanella et altri). Credo che quest’ultima soluzione sia piuttosto sconsigliabile, ma potrebbe tornare utile in caso di problemi o nel caso vogliate bivaccare alla base della parete. Sono presenti anche alcuni cordini lungo i tiri per orientarsi.

Torna utile il volume di Quartogrado dove sono riportati in maniera dettagliata avvicinamento e discesa, anche se sono descritte altre vie come la Wiessner e la Cappellari. Semplici, ma sufficienti, lo schizzo di Campagnola e la descrizione di Filippi.

Insieme a noi, lo stesso giorno, hanno salito questa via anche tre ragazzi della Val Camonica, questo giusto per sottolineare la bellezza e l’importanza di una linea piuttosto nota ed ambita.

Avvicinamento

Dal Bivacco Minazio scendere verso valle per sentiero fin sotto la Cima del Conte, presso grossi massi su prato. Lasciare il sentiero e salire prati il vallone (Vallon dei Colombi). Si individuano delle forcelle sulla cresta di destra. Si deve raggiungere uno stretto intaglio appena sotto ad un praticello sospeso (alla base della Punta Centovie). Si è alla Forcella della Caccia, 2235m. Dall’intaglio si scende un brutto canale in versante est, aiutandosi con il cavo metallico e poi con una corda fissa. Noi abbiamo fatto una breve doppia per saltare i due stretti salti finali. Per ghiaie fino ad arrivare in vista della parete. Un sasso incastrato si può saltare con ulteriore breve doppia. Elementarmente per tracce ci si porta sotto la parete, in verticale alle colate nere. Noi attacchiamo tra una nicchia con cordini a sinistra ed una fessura obliqua a destra.

Tempo – 1 ora e 20’ dal bivacco


Descrizione dei tiri

L1 – Salire per placca ad un caminetto, quindi di nuovo per placca ad una cengia. Sosta su chiodi e spuntone. 40m, IV

L2 – Seguire a sx una lama, quindi superare una placca nera di 5m (ch) fino ad una zona gialla (cordino). Da qui traversare orizzontalmente verso dx per circa 10m (cless e friend possibili) fino ad 1 ch in una piccola nicchia. Salire dritti il tettino (p.VI, poi cordino), quindi in obliquo a dx (cless) pochi metri. Ancora orizzontali a dx ad una nicchia con erba (cless), poi dritti per placca nera alla sosta appesi su clessidre. 50m, V+ e 1p.VI

L3 – Traversare 2m a sx e proseguire dritti per parete un poco meno compatta fino ad una comoda cengia. Sosta attrezzata. 30m, IV+

L4 – Seguire a dx la cengia per 10m, oltrepassando l’antistante parete gialla. Salire per uno spigoletto grigio (cordino) e tornare a sx in obliquo. Raggiungere una coppia di nicchie gialle (1ch) e con passo non facile rimontare sulla nicchia superiore (poss.friend rosso), traversare orizzontalmente a sx e sostare appesi. 40m, V+ e 1p.VI

L5 – Assecondare il diedro formato da un pilastro a sx (cordino in cima). Salire per bella parete lavorata portandosi progressivamente a dx, più o meno in verticale alla sosta precedente. Sosta attrezzata appesi. 30m, IV+

L6 – Superare ancora un tratto verticale sopra la sosta, poi per placche più facili ad una nuova sosta attrezzata. 50m, IV+

L7 – Poco a dx della sosta si segue una lama nera, poi si punta e si risale l’evidente diedro nero. Usciti a dx si sosta comodamente sotto una fascia strapiombante. 30m, IV+

L8 – Salire in obliquo lo strapiombo di sinistra (1 clessidra, poi 1 clessidra con cordone), traversare un poco a sinistra ed obliquare ancora. Salire dritti pochi metri ed obliquare a dx alla sosta appesi ed esposti. Tiro atletico, ma su buone prese. 30m, VI-
Si è qui sul bordo cengia mediana

L9 – Prendere il canale appoggiato soprastante (altra sosta più comoda), seguirlo a dx e poi tornare per terrazza a sinistra. Sosta da attrezzare. 40-50m, II-III

L10 – Salire per colatoio nero e poi liberamente. 40-50m, II-III

L11 – Seguiamo una rampa verso dx, poi più direttamente fin sotto la placca della parte superiore. Ci troviamo a 10-20m a dx di un grande camino-diedro (varinate Penzo alla Wiessner) e di fianco ad un pilastrino. Sosta attrezzata con cordoni. 60m, II-III

Qui inizia la parte superiore della via

L12 – Salire il pilastrino, quindi leggermente a dx per placca (cordino). Da qui conviene scalare stando a sinistra per roccia chiara, sempre su bella roccia appigliata. Si prosegue praticamente dritti fino alla sosta attrezzata. 50m, V+

L13 – Seguire un diedrino aperto (cordino ad inizio e fine), quindi girare a sx per delle sporgenze. Proseguire dritti fino alla sosta attrezzata su spuntone. 45m, V+

L14 – Vincere un muretto non banale, girare a sinistra uno strapiombino (cordino) e dalla successiva placca gialla portarsi a dx (ch) e superare un tetto (VI). Un poco verticalmente su tanti spuntoncini e quindi leggermente a sinistra per fessurina alla sosta. 30m, VI- e 1p.VI

L15 – Obliquare pochi metri a sx per roccia lavorata (cless), poi verticalmente. Ritornare leggermente a dx e puntare ad un tettino giallo. Sotto a questo (cordino) passare a sinistra ed appena sopra, sostare. 40m, V+

L16 – Obliquiamo a sx ad evitare un diedrino strapiombante, quindi dritti e poi a dx in linea con la sosta (cordino). In leggero obliquo a dx per parete più facile fino a delle terrazze con sosta attrezzata. Noi ci fermiamo su un ripiano a sx presso una lama-rampa. Clessidre varie. 50m, IV+

L17 – Superiamo la rampetta (IV), quindi usciamo a sx su terreno più facile. Obliquare a sx e poi tornare a dx ad una sosta sotto un colatoio. 50m, IV e III

L18 – Salire il colatoio, poi per rocce articolate e mai difficili si raggiunge la cresta, meglio se direttamente sulla sx. 60m, III+

Per la cima – dalla crestina di uscita ci si slega e si passa alla adiacente forcelletta ghiaiosa. Da qui si raggiunge con breve discesa e cengia un grande canale che sale verso la cima principale. Salire tutto il canale e le successive roccette e ghiaie fino alla vetta.

Abbiamo impiegato 9 ore per la sola via. Altre relazioni la danno anche 7-8 ore fino in vetta.

schizzo pdf

Discesa

Dal culmine più alto si seguono bolli rossi ed ometti in discesa verso ovest, per una cresta e per dei risalti rocciosi (bolli). Presso un salto conviene fare una doppia di 25m ed atterrare sulle ghiaie sottostanti (altrimenti scendere obliquando, III). Salire ad un intaglio (bolli) e per delle forcellette. Scendere per ghiaie alla larga Sella delle Buse Alte (2654m). Da qui, scendendo a dx (N) si andrebbe verso il Passo Canali ed il Rif. Treviso. Noi vogliamo tornare in Vallon delle Lede.

Da un grosso ometto sulla Sella si seguono dei segni rossi, ometti e tracce in versante Vallon delle Lede (S) ed in breve (I grado) si rinviene un primo ancoraggio su spuntone che dà verso un canale. Da qui si eseguono delle doppie:

CD1 – 20m per caminetto bonario ad un catino.

CD2 – 45m (spezzabile, ma ancoraggio da controllare) per 2 successivi risalti, ad un nuovo ancoraggio con spuntone e chiodo.

CD3 – 35m per canale appoggiato, possibile con 1 corda. Successivo ancoraggio su grosso spuntone poco rialzato sulla sx faccia a valle.

CD4 – 25m. Ci si cala dentro ad un profondo canale, dove è facile trovare rimasugli di neve. Scendere camminando nel canale brevemente, fino alla successiva calata.

CD5 – 25m per rocce appoggiate e poi per salto verticale si raggiungono le ghiaie allo sbocco del canale.

Scendere liberamente per ghiaie e prati fino a tornare al punto menzionato nell’accesso dove si aveva abbandonato il sentiero CAI. Fin qui 2 ore dalla cima. Per il sentiero CAI tornare al parcheggio in Val Canali: 1h30’.

Tempo totale – 3 ore e 30′

Alternativa – dalla Sella delle Buse Alte si scende tutto il vallone in direzione opposta (nord) fino al sentiero CAI che porta al Passo Canali, quindi scendere al Rifugio Treviso. Soluzione molto lunga, ma che evita le corde doppie.


Materiale

Cordini kevlar aperti, friend piccoli e medi, poco utili i dadi