Jalovec, traversata

Lo Jalovec (o Gialuz) domina con il suo profilo inconfondibile la val Planica, ed è la sesta cima in ordine di altezza delle Alpi Giulie. Sul suo spigolo Nord è stata tracciata, da Emilio Comici nel 1934 una delle più note e belle vie di arrampicata delle Alpi Giulie.
Frequentata e nota fra gli scialpinisti è invece la Kugy couloir, il canalone a NE da cui siamo saliti.
Visto l’inverno povero di precipitazioni nevose abbiamo scelto di compiere a piedi la traversata, salendo dal canalone e procedendo poi dalla cima in discesa per cresta Nord-Ovest. L’itinerario non è mai tecnicamente troppo difficile se percorso, come nel caso nostro, con poca neve ed alcuni tratti ghiacciati. Tuttavia esso è complessivamente piuttosto lungo (1600 mt di dislivello), perciò richiede allenamento.

Accesso: da Tarvisio (uscita autostrada) si prosegue in direzione Kranjska Gora. Arrivati a Rateče si svolta a destra verso la Val Planica sino ad un parcheggio, in prossimità degli impianti di salto con gli sci (1000 mt c.a.). 

gruppo JalovecdifficoltàPDdislivello1645 mtquota max2.645tempo3h e 30' la salitaappoggiorif. Dom TamarcartografiaKompass 064data06/12/15

Salita per la Kugy Couloir

Partiamo dal parcheggio ove si trovano gli impianti di salto con gli sci, procedendo verso il rifugio Dom Tamarju (1106 mt) che raggiungiamo in circa 35 minuti. Dopodiché si procede per il facile sentiero sino a scorgere l’evidente spigolo dello Jalovec. Da qui poi, lungo la bella valle si raggiunge la base del canalone. Qui indossiamo i ramponi e procediamo più o meno al centro su pendenze via via più sostenute sino a raggiungere l’uscita (tratti ghiacciati), su un pianoro (splendido panorama). Da qui si piega a destra verso una forcelletta e si prosegue poi sul versante opposto per roccette (I grado), sino a raggiungere la cresta ed infine la vetta.

Tempo – 3 ore e 30

Discesa per la cresta Nord-Ovest

Questa via, percorsa per la prima volta da T. Meischberger, H. Pfanni, A. V. Radio Radis e V. Wesseley il 4 giugno del 1900, si presenta molto interessante, sopratutto se percorsa in inverno.
Noi l’abbiamo trovata con poca neve ed alcuni tratti ghiacciati (con tanta neve la via potrebbe risultare molto impegnativa nonché di difficile individuazione). A tratti è attrezzata e segnalata con bolli rossi.
Per percorrerla si prosegue per un breve tratto di cresta sino ad un bivio da cui si piega a destra, mantenendosi sul lato SO della parete. Con qualche passo impegnativo (max II grado) ci si porta sino ad un intaglio per raggiungere poi la vetta del Mali Jalovec. Proseguendo, mantenendosi sempre sul lato SO delle cresta (alcuni tratti attrezzati con cavi e pp. di II grado) si arriva sino al termine delle difficoltà. Ci si porta in breve sino alla  forcella Kotovo Sedlo (2138 mt). Da qui si scende verso destra, già in vista della valle, senza via obbligata, sino a raggiungere nuovamente il sentiero di salita, in prossimità del canalone NE.

Tempo –  3-4 ore sino al parcheggio


Materiale

Piccozza, ramponi, cordini e qualche ghiera per la discesa dalla cresta NO (oppure un set da ferrata). Tenere conto che i cavi potrebbero essere sepolti da neve, ed in questo caso, vista l’esposizione della via attrezzata potrebbe essere utile anche una corda.

Varianti

Sarebbe possibile, con più tempo a disposizione, anziché scendere della forcella Kotovo Sedlo proseguire sul filo di cresta sino al bivacco Kotovo Sedlu (1985 mt), compiendo un giro molto più lungo che, osservando la cartina dovrebbe ricongiungersi poi al sentiero che raggiunge il rifugio.