Monte Brentoni

Via normale classica appagante e meritevole. Stupendi i pascoli che fanno da base alle pareti del gruppo, di medio impegno la salita su buona roccia della banca sud. La discesa per il lungo diedro appoggiato del versante ovest non è banale, la roccia è un filo levigata e il detrito ricopre alcuni passaggi.
Panorama molto vasto dalla cima. A un tiro di schioppo dalla cima classica ho visitato anche quella adiacente: la traversata è delicata per la roccia mediocre, non la consiglio.

gruppo Alpi CarnichedifficoltàIIdislivello800 mt c.a.quota max2.548appoggiorif. ScarpacartografiaTabacco 01data04/07/11

Avvicinamento

Da Calalzo si prosegue per Domegge e Lozzo, poi si gira per Vigo di Cadore. Si svolta seguendo sempre le indicazioni per Vigo e poi per Laggio. Da Laggio si prosegue per la strada di Casera Razzo, asfaltata e solo con alcuni stretti tornanti. Dopo 11km dalla chiesa di Laggio si trova uno slargo con panorama aperto, con crocefisso sulla dx. A sx inizia la mulattiera con indicazioni per la forcella di Valgrande. Parcheggio.
Ci avviamo per la mulattiera, in salita e poi discesa fino ad un prato con ruderi. Un sentiero taglia a sx tutto il bosco in diagonale ed esci su bellissimi prati in vista della nostra cima. In piano seguiamo il sentiero, la deviazione per la forcella di Valgrande va tralasciata (tra l’altro il sentiero più battuto è il nostro). Con un altro pezzo simile al precedente traversiamo in obliquo un bosco e sbuchiamo sui prati sotto la cima. Traversiamo a sx per poi iniziare a salire i numerosi tornanti su prati della via normale. Dopo un tratto di roccia cui segue ancora verde proseguiamo fino ad un grosso masso. A dx si staccano numerosi ometti, a sx la via normale continua per roccette.
Tempo – ?

Salita

Assecondiamo gli ometti a dx, seguiremo la rampa rocciosa che traversa l’intero versante meridionale, fino a raggiungere la cresta sud-est.
La grande banca è riconoscibilissima, a parte per gli innumerevoli ometti, perché all’inizio è sovrastata da strapiombi gialli.
Lungo la banca si susseguono numerosi tratti di I grado.
La cresta va in alcuni tratti arrampicata con difficoltà leggermente superiori, sfiorando il II grado. Raggiungiamo infine la vetta con piccola croce e libro di vetta.
Tempo: 3h dall’auto, senza fretta

Per la seconda cima: si scende per ghiaie brutte appena 1m a dx della cresta oppure (meglio) una decina di metri più a dx. Si raggiunge l’intaglio con l’altra cima, si scende pochi metri e quindi si risale subito a sx una rampa con passaggio esposto finale, raggiungendo la cresta (all’andata sono salito per un breve camino più a dx, 4m di III). Si segue l’aerea cresta fino alla cima. Difficoltà massime di II grado.

Discesa

Poco prima della vetta si individuano a sx una mitragliata di bolli rossi: è la via “normale”. Si seguono per rocce con ghiaino per un primo tratto abbordabile, poi la pendenza cambia decisamente e si deve scendere per un diedro appoggiato. I passaggi sono evidenziati da molti bolli e dalla roccia più pulita. Ogni tanto si trova un chiodo, ma non vi si può fare tanto affidamento per una eventuale discesa completamente in doppia, perché sono vecchi e troppo sporadici (visti 2).
Finito il diedro si arriva ad una forcella, da questa si scende con serpentine e svariati passaggi su roccia sul I grado, fino a ritornare al grosso masso da dove ci si era staccati all’andata.