Escursione abbastanza frequentata (abbiamo trovato il piccolo parcheggio completo) che presenta difficoltà contenute su una bella cima con visione appagante, in particolare sul Burel.
gruppo gruppo della VallacciadifficoltàE, pp. di I gradodislivello1000 mttempo3 oredata12/10/08
La nostra escursione parte dal piccolo parcheggio del Pian della Fraina (mt. 950) raggiungibile da Belluno passando per i paesi di Bolzano Bellunese, Tisoi, Libano e Barp. Si prende la mulattiera che parte dal parcheggio (strada forestale con divieto di transito) che continua per un buon tratto in lieve salita, tralasciando una deviazione a destra verso il paese di Tisoi e Casera Zoppa. Si giunge così ad un caratteristico arco di pietra di fattura recente. Continuiamo per la mulattiera che compie alcuni tornanti fino ad un evidente bivio. A sinistra indicazioni per il monte Peron, passando per la Chiesa di S. Giorgio, mentre a destra si continua per la Pala Alta (stacco ben indicato). La traccia diventa più esile ed in breve tempo si giunge alla Forcella di S. Giorgio, ottimo punto di sosta con bella vista verso Sud. Continuiamo per la traccia in salita superando anche un breve passaggio aiutati da un cavo di ferro e volgiamo verso dx per giungere ad un canale sassoso che risaliamo senza difficoltà, passando in fianco ad un anfratto con una statuetta incementata sulla roccia. Continuiamo a salire lasciando a dx una caratteristica roccia e volgiamo brevemente a sx su roccia. Si continua su esile traccia fino ad attraversare ancora a dx superando un altro breve passaggio aiutati da un cavo di ferro. Continuiamo in salita a dx fino a giungere al di sotto a delle pareti di roccia che costeggiamo in faticosa salita anche superando un breve tratto roccioso. Giungiamo così ad una forcelletta di cresta con buona visione sui monti terne e serva; la traccia prosegue ora a sinistra fino a giungere sotto un roccione (la Bareta del Prete) che lasciamo a sinistra, giungendo in breve all’anticima della ns. meta. A destra qualche metro prima dell’anticima notiamo la deviazione per il difficile viaz dei camorz e camorzieri, ispirato da Miotto. Dall’anticima ci caliamo per un canalino roccioso aiutati da un cavo metallico con lieve impegno soprattutto negli ultimi metri. Proseguiamo brevemente fino ad imboccare a dx un canale della cima principale. Lo risaliamo sul primo grado per poi attraversare per qualche metro a dx aiutati dal cavo metallico. Ora proseguiamo in salita senza difficoltà ed in breve giungiamo in cima.
Discesa per il percorso di salita.
Dalla cresta della cima principale si notano dei bolli rossi che scendono verso Sud, che dovrebbero segnalare una discesa alternativa di cui però non conosciamo la difficoltà.