Piramide Armani, via Saturno

Poco frequentate, queste pareti sono diventate rapidamente una meta alla moda grazie all’apertura di diversi itinerari firmati dai noti Heinz Grill ed Ivo Rabanser, salite che coniugano alta difficoltà con buone protezioni, senza mai forzare la linea con il trapano.
Tra le tante la via Saturno sembra aver riscosso maggior successo, grazie a difficoltà più abbordabili, le buone protezioni in loco e la mancanza di passaggi in artificiale.
Rispetto alle vicine vie Giove ed Urano risulta anche la più breve poiché non raggiunge la vetta di Cima Undici, ma termina su di una cengia (è possibile continuare fino in cima con altri 5 tiri – vedere il sito www.arrampicata-arco.com).

Questa è una via che definirei “moderna”: una linea che ricerca la bella arrampicata libera in parete aperta, unita ad un’attrezzatura che punta più ai favori dei ripetitori che per una stretta necessità in fase di apertura.

gruppo Monzoni VallacciadifficoltàVI+, VII+sviluppo350 mesposizioneOvesttempo5 ore la viaappoggiobivacco ZenicartografiaTabacco 06partenzabar La Soldanelladata21/07/19

L’arrampicata si svolge prevalentemente per belle placche a buchetti, dove prevale la tecnica piuttosto che il gesto atletico, risultando nel complesso poco faticosa. La roccia è spesso ottima, in rari tratti discreta, eccellente in altri. Lungo la via si trovano numerosi cordoni che facilitano non di poco l’orientamento, infilati in clessidra o chiodi (purtroppo risentono un poco del tempo e non sempre si può passare il proprio cordino).
Le distanze tra le protezioni non sono certo da via sportiva, ma obbligano ad andare via “lunghi”, fatto per cui la via non è assolutamente da sottovalutare. Le soste sono quasi sempre su singolo fix con comodo anello, spesso integrabili con clessidra o friend.
La ritirata in doppia pare possibile, come riscontrato anche in rete.
La via Saturno è stata aperta da Heinz Grill ed Ivo Rabanser con F.Heiss, F.Kluckner, K.Oppermann, B.Holzer, P.Himmel, M.Giordani nel settembre 2014

Avvicinamento

Da Pozza di Fassa si sale verso la Valle di San Nicolò e si parcheggia nei pressi del campeggio è del ristorante La Soldanella. L’accesso stradale a Malga Crocifisso è permesso solo ai bus navetta.
A lato del ponte immediatamente precedente al ristorante, si prende una buona sterrata con indicazioni Val Monzoni e Val San Nicolò. Prima di arrivare a Malga Crocifisso si scarta a destra per sentiero ben segnalato (615), guadagnando rapidamente quota. Il sentiero conduce al bivacco Zeni (4 cuccette in buono stato) da dove è evidente l’attacco della via, che si raggiunge in 5 minuti per un sentierino che parte direttamente dal ricovero.
Per individuare l’attacco fare riferimento ad un cordone che si vede circa 5m più in alto.

Tempo –  1 ora e 30 dal parcheggio

Descrizione

(cc = cordone in clessidra/chiodo)

L1 – Salire ad una fessura obliqua (cc), rimontare uno strapiombino ed obliquare in placca a sx (passo VI-,cc). Salire verso strapiombi nerastri e traversare orizzontalmente a sx per grossi buchi (2cc). Salire dritti per uno strapiombino (VI+) e in breve alla sosta su cless. 40m, VI-, VI+
N.B. per ridurre gli attriti è preferibile spezzare il tiro andando a sostare sulla dx sotto agli strapiombi, su cless.

L2 – Traversare orizzontalmente a dx 5m, quindi da 2ch salire dritti in placca. Superare anche un altro passo non facile (ch) raggiungendo una piccola lama dubbia tra placche adagiate. Traversare a dx per una zolla e quindi per roccia dall’aspetto più rotto si sale dritti ad una sosta con 1spit. 35m, VI+ e IV

L3 – Tiro impegnativo. Con piccolo giro a sx (cc) si sale ad una lista obliqua a dx (ch sulla dx). Da qui salire in leggero obliquo a sx per placca a buchi non protetta mirando ai cordoni che si vedono più in alto. Raggiunto un vago spigoletto (ch e cc) si sale dritti prendendo roccia dall’aspetto pià scuro. Obliquare leggermente a dx (ch) e poi dritti di nuovo verso il tetto (cc). Sosta poco sotto al tetto su 1spit. 45m, VI+

L4 – Salire 2m fin sotto il tetto. Traversare a sx (cc) girando un naso giallo. Salire 2m per diedrino giallo (ch) e traversare in totale esposizione a dx (ch). Sosta a pochi metri su spit+altra protezione. 20m, VI+

L5 – Obliquare verso sx ad una cengia (cc inutile). Salire in placca ad 1 ch e traversare in obliquo a sx (cc) raggiungendo una svasatura della parete. Dritti per placca a buchi con passo impegnativo a metà (cc). Sosta a spit. 30m, VII

L6 – Salire un corto diedro e superare un tettino (ch). Proseguire per placche ben appigliate, con dirittura abbastanza rettilinea, al massimo leggermente a dx. Sosta comoda ad una cengia, su 1spit. 40m, V+ e IV+

L7 – Rimontare in obliquo delle placche un po’rotte verso una cengia erbosa da dove riparte verticale la parete. Sostare 2-5 metri a dx di un evidente diedro, su cless con cordone. 30m, III

L8 – Salire in placca raggiungendo delle fessure (3 cc). Seguirle con lieve andamento a sx (eventualm. friends). Dopo un impegnativo passo in placca (protetto) si raggiunge velocemente la sosta su spit. 40m, VI+

L9 – Salire 5m per diedrino ad un cordone. Traversare 2-3m fuori a dx del diedro (VI+, cc). Ora dritti per diedri aperti con roccia a scagliette (V, attenzione). Sosta su terrazzino con loppe. 40m, VI+ e V

L10 – Proseguire in placca seguendo i cordoni. Traversare 2m a sx (lametta sonante) e poi dritti per bella roccia a buchi. Sosta su spit. 25m, VI

L11 – Tiro molto bello e protetto egregiamente (friends inutili). Con passo “da falesia” su buchetti si raggiunge un primo lungo cordone (VII+), poi verticalmente per buchi buoni (vari cc) raggiungendo un diedro. Lo si abbandona praticamente subito uscendo a dx (VII-, cc) per poi lanciarsiper buchi fino all’ultima pancia (cc) che si sale direttamente sulla sx. Consigliato sostare sullo spit predisposto, non continuare. 40m, VI con passi di VII- e VII+

L12 – In pochi metri alla rotta cresta sommitale. Traversare a dx per cengia fino ad un ancoraggio per corda doppia. 15-20m, III

Tempo – 5 ore

schizzo Pdf alta qualità

Discesa

Dal punto di calata si raggiunge il canale diedro la piramide Armani (40m, III marcio o doppia).
Ora si segue una cengia verso dx , con anche due risalite, scendendo poi per un non banale canale di porfido (II) raggiungendo le ghiaie ed il sentiero che riporta al bivacco.

Materiale

NDA + qualche friend, consigliata la serie dal blu piccolo al giallo o blu grande.
Per chi li ha, posso tornare utili i tricam. 12 rinvii