Punta dei Larsei, via Leviti-Nemela

Questa cima secondaria si stacca a sud dal massiccio del Piz Boè, la cima più alta del Gruppo del Sella, ed è ben visibile salendo da Arabba verso il Passo Pordoi.
La parete ha diversi pregi: è solare ed estetica ma anche più isolata rispetto altre pareti nei dintorni, presenta una roccia ottima ed un’avvicinamento breve. La via aperta da Aldo Leviti ed Ivo Nemela nel luglio del 1973 supera la bella parete nei punti più deboli, con una linea non a “goccia d’acqua” ma scorrevole e divertente, una bella salita in parete aperta, specie nei due tiri più difficili. La chiodatura è presente, da integrare saltuariamente con friends, mentre le soste hanno anche qualche spit da 8 mm, posizionati successivamente dallo stesso Leviti.

Si tratta di una via adatta a giornate corte, mezze stagioni o in caso di meteo incerto.
Rispetto ad alcune relazioni trovate in rete, riteniamo che le difficoltà siano da ritoccare verso il basso, in particolare nei tiri più difficili, che a nostro avviso non vanno oltre il V+, con due soli brevi passaggi di VI grado: la partenza del primo tiro ed uno sulla bella placca del quinto tiro.
Alla salita si può abbinare l’escursione sul Piz Boè, vetta panoramica e remunerativa, Considerando però di prolungare i tempi di rientro.

gruppo SelladifficoltàVIsviluppo310 mt quota max2.229esposizioneSudtempo3h e 30' partenzapasso Pordoidata24/06/17

Avvicinamento

Da Passo Pordoi seguire le indicazioni per l’ossario e parcheggiare nello spazio contrassegnato con “ferrata”. Noi abbiamo trovato la strada chiusa per lavori: aggiungere 10-15minuti in piano.
Seguire il sentiero per la Ferrata Piazzetta, che conduce prima all’Ossario e poi sale tra i prati. Il sentiero conduce fin sotto la parete. L’attacco si trova 10-20metri a sx di un evidente camino, dove le rocce nere si spingono fin quasi alla base. Spit e chiodo a 2-3m da terra.

Tempo – 45 min

Descrizione dei tiri

L1 – Vincere un primo passaggio di forza (VI, 1spit+1chiodo) e continuare brevemente per una fessura gialla. Prima che strapiombi (presso 1ch), scartare a dx ed obliquare per lame ad una buona cengetta. Sosta su 2spit+clessidra. 30m, VI, V e IV+

L2 – Seguire un diedro grigio fin dove questo porterebbe a dx. Salire invece dritti per roccia nera ad una fessura camino, alla cui base c’è una grossa clessidra. Superare la strozzatura (V+) e portarsi a sx su canale facile che conduce ad una cengia. Sosta appena a sx di uno spigolo, su 1spit+1ch. 40m, IV, V+, III+

L3 – Traversare a sx per cengia, incontrando qualche passaggio esposto, ma senza difficoltà. Sostare oltre una fessurina ed uno spigolo, su 2ch. 40m, II

L4 – Unibile al precedente. Rimontare un breve diedro fino ad una spaziosa cengia. Sosta su 2ch con cordone. 10-15m, IV

L5 – Tiro chiave – Per orientarsi: visibile 1ch in alto a dx di una fessurina. Salire una placca a dx della sosta, dritti verso una nicchia (10m). Traversare 1-2m a sx verso una fessurina e salendo dritti si raggiunge 1ch nascosto. Ora si affronta la placca con passo leggermente strapiombante (VI, 2ch) quindi si obliqua a dx (altro ch) raggiungendo una fessurina che si sale fino ad un gradino a sx di una lama staccata. Sosta semi-appesi su 1spit+1strozzatura (utile un cordone grosso)+friend. 30m, V+, VI, V

L6 – Rimontare la lama staccata a dx della sosta. Attaccare la placca sovrastante (1ch sopra) e quindi spostarsi leggermente a dx, salire ad una piccola nicchia/buco, poi ancora a dx e poi dritti raggiungendo un evidente chiodo (spessorato…). Spostarsi a sx e salire per roccia nera (1ch) ad una cengia con grotta (1ch a terra). Traversare dentro la grotta a sx ad uno spigoletto. Sosta su 2ch. 40m, V e V+

L7 – Salire a sx della sosta un diedrino. Salire le rocce più adagiate tendendo un po’ a dx senza raggiungere uno spigolo. Sosta 2m sotto una parete gialla, su 2ch. 30m, IV+ e IV-

L8 – Scalare sopra la sosta a dx del giallo (IV+), poi per rocce facili si raggiunge una cengia (2ch per sosta). Traversare a dx per cengia 15m e sostare ad 1ch+1spit con cordone. 30m, IV+, III e I

L9 – Obliquare a dx ad una cengia con strapiombo (2ch per sosta). Superarlo direttamente (V, buone prese) e continuare a dx un po’in obliquo, ad aggirare lo spigolo. Sosta dietro ad esso, su 1ch+1cless. 30m, 1p.V, IV

L10 – Spostarsi a dx della sosta e salire per diedrini. A dx di una clessidra cordonata, superare un diedrino strapiombante con buone prese. Continuare obliquando a dx e sostare dove finiscono le difficoltà, su buone clessidre (oltrepassare le prime piccole). 40m, V e IV

Materiale – NDA

schizzo Pdf alta qualità

Discesa

Ci sono diverse possibilità di cui la più veloce è quella per la via ferrata Piazzetta, sconsigliata in caso di temporale.

 

per la Via Ferrata Piazzetta – Usciti in vetta, si entra in un anfiteatro ghiaioso sotto la piramide del Piz Boè. Traversare l’anfiteatro a dx e raggiungere la ferrata che passa sul filo della cresta visibile a dx faccia a monte. Con questa si ritorna all’attacco. Tempo – 1 ora

 

per Forcella Pordoi – è possibile scendere a sinistra evitando di dover percorrere la ferrata seguendo il sentiero 638 in discesa sino alla forcella Pordoi e di conseguenza al rifugio. Da qui si scende velocemente il canale sino al passo. Tempo – 1 ora

 

Escursione sul Piz Boé – Noi abbiamo preferito proseguire sulla cima del Piz Boè, facilmente individuabile vista la grossa affluenza turistica. Risalire l’anfiteatro fino ad una larga insellatura dove si incontra il sentiero cai. Con questo, sfruttando cavi da ferrata e roccette, si sale in vetta. 30-45′ dall’uscita della via. Per ritornare all’attacco si deve compiere un giro lungo. Seguire il sentiero 638 con indicazioni per Rifugio Kostner e Passo di Campolongo. Ci si immette poi a destra nel ripido canale della Gran Valacia con corde fisse. Dove questo termina, seguire a destra il sentiero 626 che percorre le lunghe e belle cenge a saliscendi sotto il Piz Boè, sin nei pressi dell’attacco.
Tempo – 2 ore dalla cima