Torre Venezia, via Andrich-Faè

Bella via sullo spigolo sud ovest della Torre. Molto frequentata e quindi anche ben chiodata. Roccia ottima e neache unta
Via aperta dai grandi alpinisti Andrich e Faè il 17 agosto del 1934

gruppo CivettadifficoltàV, V+sviluppo380 mtquota max2.337tempo5h la viaappoggioCapanna Treste, rif.Vazzolerdata21/07/07

Avvicinamento

Dal rifugio Vazzoler si segue prima la strada sterrata e poi il sentierino in direzione del Rifugio Tissi. Arrivati ad un prato con due grossi massi (a dx targa commemorativa) si sale il ghiaione, con evidente traccia, che scende dalla Punta Agordo. Arrivati alle rocce di quest’ultima si traversa a destra per prendere il ghiaione che scende dalla nostra Torre. Si traversa in corrispondenza di una bella cengia fino all’attacco in corrispondenza dei chiodi. Quasi alla fine della cengia c’è un passaggio delicato, noi ci siamo legati

Tempo – 2h 30′ da Capanna Trieste

Descrizione dei tiri

(L0) – Da una clessidrina per sosta si traversa sulla cengia con passo difficile ed esposto, fino alla sosta su chiodi, dove la cengia si estingue. 30m, 1pIII

L1 – Si passa a dx della sosta e si sale per una fessura con lama, subito difficile. Ad un cordino giallo fino si traversa poco a dx (non seguire una fessura strapiombante) per poi riprendere a salire facilmente e liberamente per fessurine e maniglie fino alla sosta su 3ch. V+ e IV

L2 – Salire a sx seguendo una fessura gialla obliqua verso sx con lama sporgente dove ci si va ad incastrare. Superata questa, più facilmente fino alla sosta su chiodi (verticale alla precedente). 2ch nella prima fessura. V, V+, IV

L3 – Saliamo la placchetta grigia a dx (1cless). Ci si sposta a sx, dove si sale verso una gialla fessura strapiombante, per buchi e appigli piccoli. Nella fessura ci sono chiodi. Dove questa è liscia e strapiomba ancora si asseconda una cornice sulla sinistra. Si sale per breve placca (V) fino ad un esile cornice dove sostiamo (meglio invece proseguire) su 3ch (uno infisso per terra). V+, 1p VI-

L4 – Salire ancora dritti per un passaggio difficile su lama sotto un tettino scuro, da aggirare a sinistra (si lascia a dx il lungo tetto giallo visibile dal basso). Poco più sopra si trova la sosta corretta, su chiodi e spuntone. Saliamo ancora con qualche passo non banale per entrare in un canale-camino a sinistra (quello corretto è a dx). Nel canale si trova 1ch e una sosta con 2ch. Più in alto sostiamo su masso incastrato. 35/40m, V+, IV+, III

L5 – Saliamo facilmente per il canale. Arrivati prima di una cengia saliamo le roccette a dx. Proseguendo a sx si entrerebbe nei camini della Castiglioni. Sostiamo su spuntone con cordino. 15/20m I e II

L6 – Si arrampica in discesa verso dx fino alla cengia segnata sul Kelemina (via giusta). Si cammina a dx fino alla sosta su chiodi. 20m, II e 0°

L7 – Salire a dx della sosta seguendo una facile fessura, la roccia è un po’meno buona. 15m III. Sosta su 2ch su pianerottolo

L8 – Salire per una più esile fessura con chiodo e nut incastrato. Prima di entrare nel diedro si nota a dx la sosta (corretta) su chiodi e clessidra. Proseguiamo (ch) fino alla fessura che scende dal diedro. Passato 1ch con anello ignoriamo il successivo nella fessura e traversiamoinvece poco a sx (VI-) su tacchette. Il tiro continua sostenuto per appigli poco comodi e fessura nel diedro. Arrivati ad un pilastrino sostiamo su 2ch e friend incastrato, posto abbastanza scomodo. 35m V+

L9 – Salire dritti sul pilastro (faccia sx del diedro). In cima al pilastro si trova la sosta corretta e comoda (40/45m dalla base del diedro). Proseguiamo sulla parete di sx usando i piedi in opposizione nel diedro, con bella arrampicata. Superiamo un sasso incastrato sulla dx e sopra questo sostiamo comodamente su 2ch. 20m, V

L10 – Si prosegue sullo spigoletto a sx e poi nel diedro. Superiamo una sosta con 2ch, si affronta un difficile passaggio ad incastro nella fessura e poco più su sostiamo su chiodi. 30m, IV e 1pV

L11 – Brevemente si esce a sx sulla cengia. Sosta su 1ch arancio suito fuori. 5m III

Per la cima – seguire a sx la cengia fino ad 1ch, superare le roccette obliquando a dx (II). Si esce sul ballatoio detritico. Da qui seguire le tracce che, con ometti verso dx, salgono fino alla cima (passaggi di I, 100m)

Tempo – 5h

Discesa

Dal ballatoio si seguono le tracce verso N. Delle frecce vicino a 2ch indicano di abbassarsi qualche metro per andare a trovare un anellone cementato. 2 calate di 55m ci portano alla base. [è possibile fare più calate brevi, in tal caso basta anche una corda da 50m].
Seguire i bolli rossi nel canalone (tratti di II). Si fa una breve doppia. Facili roccette portano nel “canalone”. Da qui la traccia porta facilmente per ghiaie e mughi fino al rifugio.

Tempo – 1h 30′


Materiale

La via è chiodata. Protezioni veloci per integrare (usate poco)