Alta via Resiana

Grandioso itinerario circolare che cavalca tutta la cresta Sud del Monte Canin, sino alla sua cima, proseguendo poi per il lato Nord Ovest per toccare le vette del Picco di Carnizza e del Monte Sart. Un viaggio che regala panorami meravigliosi sulla pianura friulana e sulle conformazioni rocciose “lunari” che caratterizzano gli altipiani del Canin. 
Noi abbiamo percorso l’escursione in tre giorni, soggiornando la prima notte al bivacco Costantini e la seconda al Marussich, effettuando dunque il giro in senso orario. 
Il percorso è riservato ad escursionisti esperti ed attrezzati, in quanto nonostante le esigue difficoltà tecniche, numerosi sono i tratti che richiedono passo sicuro ed abitudine all’esposizione. I tratti attrezzati si limitano alla ferrata Grasselli e ad un breve tratto sotto la cima del Monte Slebe. I tratti di arrampicata non superano mai il II grado.

gruppo Canindifficoltàmax II gradodislivello1950 m c.a.quota max2.587tempo15 ore totaliappoggioBiv. Costantini e MarussichcartografiaTabacco 027partenzaCoritisdata15-16/08/13

Accesso

Dal paese di Prato di Resia si seguono le indicazioni per Stolvizza. Raggiunto il piccolo abitato si procede con l’auto sino a Coritis, ove si parcheggia ove termina la strada asfaltata, poco prima dell’agriturismo malga Còot (1190 m).

Da Coritis al bivacco Costantini

Dall’ Agriturismo Malga Còot si prende a destra il sentiero 741 tramite il quale si raggiunge la bella vetta del Monte Guarda (1720 m). Da questa si procede per splendidi pendii prativi per il sentiero 731 arrivando prima la sella Predolina e poi al bivacco Costantini (1690 m) ove noi abbiamo pernottato.
In alternativa è possibile raggiungere direttamente il bivacco prendendo a sinistra il segnavia 642 che si ricongiunge a quota 1281 metri circa con il 731.

Tempo – 2 ore
Dislivello – 530 m

Alta via Resiana - dal bivacco Costantini al bivacco Marussich

Dal bivacco si sale per il canale ghiaioso che porta al Passo d’Infrababa Grande (2038 m). Qui ha inizio la lunga e spettacolare cresta dell’Alta via, segnalata da una targa del 1981 (un’ora dal bivacco Costantini).
Si procede camminando sul filo di cresta ed affrontando alcuni semplici passaggi su roccia di I e II grado sino a raggiungere la cima del Monte Slebe (2317 m).
Dalla vetta si scende per circa 50 metri sino ad una sella, affrontando con attenzione un tratto attrezzato ed alcuni passaggi di I grado, mantenendosi sul lato resiano.
Raggiunta la sella si risale agevolmente  seguendo i segni rossi e sempre sul filo di cresta sino a quota 2448 metri, vetta del Monte Lasca Plagna. Da qui si scende nuovamente di circa 80 metri fino ad un’altra insellatura (Mali Dol, 2376 m) per poi risalire facilmente la vetta del Cerni Vogu (2422 m).
A questo punto inizia il tratto più ostico del percorso. Si scende per circa 250 metri affrontando alcuni passaggi esposti di I grado ed un delicato traverso sino a trovarsi nel punto più basso, alla base del risalto roccioso che conduce al Porton sotto Canin (2345 m). Lo si risale per facili roccette di I grado sino al termine delle difficoltà, ove la cresta si fa più larga e si può proseguire più velocemente verso il Canin Basso (2571 m). Salendo si incrocia la via Normale al Monte Canin, che proviene dalla Casera Canin.
Raggiunta anche la vetta del Canin Basso si scende e si risale veloci sino ad arrivare al punto più alto della traversata: la cima del Monte Canin (2587 m). Essa é anche punto di incontro di ben tre creste: quella che abbiamo appena percorso a Sud, la cresta Est che prosegue verso il Monte Forato e la cresta Nord Ovest verso cui prosegue l’alta via.
Dalla cima si scende affrontando alcuni passaggi esposti di I grado e tratti attrezzati per portarsi decisamente sul versante resiano ove il percorso diventa più facile.
Si raggiunge così un tratto molto caratteristico fatto di lastroni di pietra compatta, appena sotto la cima del Picco di Carnizza (2441 m).
Da questa altra bella cima si scende con prudenza, dapprima per un canale detritico e successivamente per la nota ed esposta ferrata Grasselli, completamente attrezzata con funi metalliche, scalette e pioli, sino alla base del monte.
Raggiunta quest’ultima si continua facilmente per erba e rocce sino alla Sella Grubia, ove sorge il bivacco Marussich (2040 m).

Tempo – 7 ore
Dislivello – 1063 m

N.B. L’unica fonte di acqua presente nell’arco del percorso – che noi abbiamo utilizzato – si trova a venti minuti circa dal bivacco Marussich in direzione Ovest, verso la fine del Foran dal Muss. Questa si trova con facilità ed è segnalata anche sulla cartina Tabacco 027.

Dal bivacco Marussich a Coritis

La traversata si conclude con la salita del Monte Sart, ultima vetta dell’alta via.
Dal bivacco si procede per la mulattiera che conduce alla Forchia di Terrarossa (2137 m) passando per la dorsale del Picco di Grubia (2240 m). Dalla forcella si risale per prati la bella e lunga cresta del Sart sino a raggiungere con facilità la vetta (2324 m).
Da qui si scende per rapidissimi prati sino ad incrociare il bivio con il segnavia 632 che sale direttamente alla Forchia.
Si procede a destra, compiendo un lungo traverso sotto la Cresta Indrinizza sino ad arrivare alla Sella Buia, ove sorge il ricovero I. Crasso (1654 m).
Da qui facilmente per il sentiero 643 si raggiunge nuovamente l’aborto di Stolvizza e successivamente per strada si fa ritorno a Coritis.

Tempo – 4 ore dal bivacco
Dislivello – 350 m

Un gita di Karim e Francesco