Bella, breve (la ferrata si sviluppa per circa 150 mt) e facile salita sulla caratteristica cima della Creta di Aip, sul confine tra Italia ed Austria. Il percorso sulla via ferrata in inverno non presenta elevate difficoltà, sopratutto se vi si trovano i cavi scoperti (che permettono una progressione in maggiore sicurezza), ad eccezione di un breve tratto finale in corrispondenza della grotta che spesso si può trovare ostruita dalla neve. Nonostante l’esiguo dislivello l’avvicinamento può risultare abbastanza faticoso, a causa della lunghezza e dei saliscendi cui si è costretti, partendo da Passo Pramollo e non volendo utilizzare gli impianti di risalita.
gruppo Cavallo di Pontebba-AipdifficoltàADdislivello800 mt c.a. (con saliscendi)quota max2.279tempo5 ore (salita)appoggiobiv. LomasticartografiaTabacco 018partenzapasso Pramollodata17/03/13
Dal Passo Pramollo si sale senza via obbligata per la pista da Sci (la partenza va effettuata prima dell’apertura degli impianti, poiché la risalita delle piste poi è vietata) sino al Monte Madrizze (1818 mt). In alternativa è possibile usufruire degli impianti di risalita (dalle ore 9 alle 16.30). Dal Monte Madrizze, già in vista della parete, si è costretti a scendere di un centinaio di metri per poi nuovamente risalire verso la sella di Aip (1942 mt) in prossimità del bivacco Lomasti. Senza raggiungere il bivacco si procede facilmente sulla dorsale dell’Alta via CAI Pontebba sino alla base della ferrata, facendo attenzione nell’ultimo tratto, in traverso a ridosso della parete.
NB. Noi siamo saliti con le cispole. Possibile effettuare l’avvicinamento e la discesa (dalla base della ferrata) anche con gli sci
La ferrata sale prima una decina di metri facili per poi entrare nell’evidente camino ove sono presenti alcuni salti verticali. Senza grosse difficoltà (in relazione alla quantità ed allo stato del manto nevoso, ed alla presenza eventuale di tratti ghiacciati – noi ne abbiamo trovati) si arriva in corrispondenza della grotta all’interno della quale proseguirebbe la ferrata. Questa, poiché ostruita dalla neve, si deve aggirare passando a destra un breve strapiombetto. Superato un’ultimo tratto verticale (spesso in assenza di neve) si perviene sull’ampio terrazzo, dal quale si prosegue camminando sino alla vetta.
Discesa – avviene per la stessa via di salita
Artva, pala e sonda, Piccozza, ramponi, uno spezzone di corda di 20 metri, ghiere e materiale alpinistico vario, utile per eventuali calate e per emergenze