Croda Granda, cresta nord-est

Meno frequentata della cresta sud-est, percorsa dalla “via del prete” (via Vazzoler), offre la possibilità di salire in vetta alla Croda Granda per un percorso alternativo alla classica normale dai Vani Alti. Non vi sono particolari difficoltà e, a parte l’attacco, le possibilità di salita sono molteplici, si possono a piacere seguire gli ometti od inventare un proprio percorso. Lunga la via vi sono poche tracce, ma alcuni grossi ometti indicano il percorso più facile, solo nei pressi della cima est appaiono segni rossi, provenienti da non si sa bene dove. La roccia è ottima ed offre una salita divertente, molto più divertente se siete abbastanza fortunati da non trovare la nebbia che avvolge quasi ogni giorno questa parete. Particolarmente suggestivo il passaggio dalla cima est a quella principale.
Attenzione. Valutare bene la logistica, in quanto salita e discesa avvengono su versanti non proprio vicini.

gruppo Pale di San MartinodifficoltàEE, II gradodislivello1500 mtquota max2.849tempo5-6 ore dal bivaccoappoggiobiv. MenegazzipartenzaDomadore, 1330mdata14/09/15

Approccio

Noi abbiamo dormito al bivacco Menegazzi, un poco spartano, ma in buona posizione. Si raggiunge in circa 1h dai prati di Domadore, sopra la frazione Sarasin di Gosaldo.
Dal bivacco si traversa verso nord per prato (indicazioni Rif.Scarpa, ma senza segni), stando un poco più bassi si dovrebbe trovare il sentiero corretto (noi abbiamo seguito bolli rossi più in alto, per poi abbassarci tra i mughi…). Seguendo il lungo sentiero, per buona parte in leggera salita od in piano, si raggiunge la Casera da Camp dove pascolano i cavalli. Sorpassati alcuni costoloni erbosi si raggiunge il Coston di Luna. A posteriori, ci sembra conveniente seguire da qui il sentiero degli spiriti su per il Coston fino a raggiungere la parete della Croda Granda (e l’attacco della via del prete, segni verdi). Traversando per i prati sotto la parete si va in direzione del punto più alto delle ghiaie a dx della parete principale (vedi foto). In loco alcuni segnavia e l’indicazione per “Forc.della Beta”. Il salto roccioso sovrastante viene superato con l’aiuto di alcuni cavi metallici, pure doppi e con una corda fissa! Oltre questi si piega a sx per erba ripida e placche levigate, entrando in una conca detritica. L’inizio della via normale è presso uno stretto canale che in alto mostra già una forcella dal fondo piatto, a dx del secondo torrione della cresta (dopo il primo torrione c’è solo un canale ampio e breve).

Tempo – 2-3h dal bivacco.


via Parissenti-Schuster

Si sale il canale suddetto, con una traccia discretamente battuta (dai camosci) e senza difficoltà. Raggiunta la forcella ci si affaccia sul versante est della parete. Si traversano alcuni metri e si prende a salire per la parete. Da qui in poi il percorso è piuttosto libero, gli ometti si tengono spesso su creste, ma le possibilità sono molte. Le difficoltà sono di I grado con tratti di II, forse anche evitabili. La parte terminale della parete offre una bella placca bianca levigata. Si può puntare ad una forcelletta della cresta sommitale e raggiungerla per dei caminetti (II). In forcella si è a due passi dalla Cima Est. Si seguono nuovi bolli rossi (gli autori hanno avuto il coraggio di imbrattare la parete anche con i loro nomi) verso dx. Poco più in là sarebbe anche più semplice, comunque raggiungiamo una ulteriore vetta da dove appare la Cima Principale. Si scendono alcune roccette fino ad un catino ghiaioso, quindi per la traccia già visibile si sale al quella più distante delle elevazioni sulla dx, dove c’è la madonnina di vetta.

Tempo – 3h dall’attacco

discesa per via Normale

Completamente segnalata. Dalla cima si scende per cresta e roccette verso sud (segni rossi e verdi) ad una forcella. Quindi giù per canale all’insellatura sotto il Bivacco Reali, che si raggiunge tramite breve risalita. Svolta a sx e seguire gli innumerevoli (veramente troppi!) segnavia cai per una ulteriore salita su ghiaie. Sul versante opposto si scende passando per il vallone di fianco al Sass da Camp. Oltre questo, poco dopo, l’unica difficoltà è quella opposta dalla “scaletta” (I+). Per sentiero ora più agevole ci si abbassa passando vicini al Sass de Ortiga e poi per prati si ritorna al Bivacco Menegazzi.

Tempo – 2h dalla cima