Croda Passaporto

La Croda Passaporto rappresenta una scelta originale nel bel mezzo del “mercato” delle Tre Cime. Basta quel minimo di volontà, che spesso manca all’escursionista medio, per lasciarsi alle spalle giapponesi in infradito ed ombrellino da sole per trovarsi su un percorso vario, trascurato e remunerativo.
L’idea di salire a questa cima ci è venuta dopo un’infruttuosa mattinata sui Cadini, approfittando del sole che ha fatto capolino dopo qualche preoccupante temporale. Siamo saliti pensando sempre che il tempo non ci avrebbe permesso di raggiungere la vetta, ma siamo stati fortunati. Il panorama dalla cima dovrebbe essere molto remunerativo, simile a quello dell’adiacente Paterno, ma non possiamo confermarvelo visto che eravamo avvolti dalla nebbia!
Primi salitori: H. Helversen e la guida S. Innerkofler, il 19 agosto 1889

gruppo Tre CimedifficoltàI, II+dislivello900 mt (dal lago d'Antorno)quota max2.714tempo2h e 30' (salita)appoggiorif. Auronzodata26/06/16

Data la friabilità della roccia ed i comunque non semplici passi di arrampicata, si raccomanda questa via normale solo ad escursionisti esperti. Il salto finale comporta un’arrampicata di una decina di metri che è bene affrontare assicurati, così come per il ritorno sarebbe opportuno disporre di una corda di 20-30m almeno per una calata in doppia.


Salita

Evitiamo di salire in macchina al rifugio Auronzo e data l’ora di partenza (le 11.30…) non troviamo alcuni posto al parcheggio oltre il Lago d’Antorno, presso la sbarra dell’imminente salato pedaggio (dove sarebbe meglio iniziare l’escursione). Parcheggiamo sullo sterrato dove parte il sentiero per il Fonda Savio, quindi a piedi per sentierino di fianco alla strada raggiungiamo il suddetto punto di partenza. Per il sentiero 101, saliamo distanti dalla trafficata strada delle Tre Cime, usciti sui prati è però inevitabile raggiungere gli ultimi tornanti asfaltati, perché più a dx non si potrebbe procedere verso la nostra meta. Raggiungiamo quindi il Rifugio Auronzo. Per il sentiero in piano affollatissimo, oltrepassiamo la chiesetta ed il Rifugio Lavaredo, saliamo alla Forcella Lavaredo. Si seguono delle tracce in salita a dx, verso delle gallerie di guerra, fin dove terminano le ghiaie.

Le tracce, evidenti, portano in obliquo a dx, poi si affrontano le prime roccette rotte (I) fino ad una spalla. Si oltrepassano ancora in obliquo a dx 2 canalini, poi per roccette e cengette seguendo gli ometti. Sotto rocce più impegnative si va a sx, oltre un muretto (I+), ancora a sx ad infilare uno stretto caminetto (I+). Ancora per roccette ed un canalino ci si porta sotto al torrione finale. Il muro può essere agevolmente affrontato partendo da dx ed obliquando seguendo delle fessurine (II+). Oltre uno spuntone con cordino, più facilmente (I) alla piccola vetta, con chiodo per la calata.


Discesa

Con una doppia si ritorna sotto al torrione. Poi si segue a ritroso il percorso d’andata. Interessante sarebbe proseguire per il sentiero Bonacossa e scendere passando per il Fonda Savio, se si ha lasciato l’auto al parcheggio basso.