Guglia Rudatis e Campanile di Brabante

Il microgruppo degli Aghi di Pelsa è divenuto nel tempo abbastanza frequentato grazie al famoso traverso di Tissi sul Campanile di Brabante, un VI grado che per lungo tempo fu metro di confronto per molti alpinisti. Oggi si sussegono diverse cordate l’anno sul Campanile, mentre le altre due punte vicinissime del Bocia e della Guglia della 43° Legione Alpina (oggi Guglia Rudatis) credo siano un po’meno scalate. Le due brevi vie qui descritte offrono un valido ripiego per giornate dal tempo incerto, in quanto la ritirata è veloce e si possono concatenare a piacimento più itinerari. La roccia è ottima e i chiodi di passaggio e di sosta sono sempre presenti.

gruppo CivettadifficoltàIV, V, VIsviluppo500 mt c.a. tempo2 oreappoggiorif. Vazzoler, Capanna Triestedata02/06/11

Guglia Rudatis
Primi salitori: G. Rudatis, E Faé, L. Forgiarini, B. Zancristoforo, il 13 settembre 1931. La via percorre l’aereo e verticale spigolo sud di questa guglia a forma di lama. La roccia è particolare, giallastra ma solida e lavorata. Un buon riscaldamento per affrontare il Campanile.

Campanile di Brabante
Primi salitori: A. Tissi, G. Andrich, Leopoldo del Belgio, D. Rudatis, il 2 settembre 1933. Tozza guglia che strapiomba praticamente su ogni lato. La via trovata da Tissi risolve con un traverso molto difficile il problema della parete, per poi salire per placche di roccia stupendamente solida.

Guglia Rudatis

La relazione si trova sulla guida “IV Grado e più – Dolomiti Orientali” vol.2. Oppure consultate le guide di Kelemina o Visentini (vedi bibliografia)

Campanile di Brabante

Per l’attacco si risale ancora un poco il canale a sud degli aghi, si arrampica per roccette ed infine si monta su di un masso incastrato in parete est (notevole come si accorcia la parete!)
La relazione si trova sulla guida “IV Grado e più – Dolomiti Orientali” vol.2. Oppure consultate le guide di Kelemina o Visentini (vedi bibliografia)

vedi IV grado

Avvicinamento

Dal rifugio Vazzoler si segue la strada sterrata e poi il sentiero in direzione del Rifugio Tissi. Giunti al Pian di Pelsa (prati con grossi blocchi) si prosegue fino ad un cancello e qui si abbandona il sentiero per salire un ripido pendio d’erba e ghiaia. Gli Aghi da qui non si distinguono bene dalle rocce retrostanti, occorre avvicinarli per l’esile traccia per individuarli bene. Seguire il canale che passa a dx (sud) degli Aghi. Circa 1h dal rifugio Vazzoler.

Materiale

Il solito, ci sono chiodi e clessidre ma qualche friend o dado torna comunque utile