Punta Lucia, spigolo Sud-Est

Una via breve in Val Montanaia, su di uno spalto salito solo di recente, ma ormai con almeno 5 vie nuove. Si tratta di uno spallone ricoperto di mughi che verso sud ed est propone delle belle pareti verticali di circa 200m. Noi volevamo ripetere la via dello spigolo che sembra la più elegante, però ci siamo dimenticati la relazioni in macchina e così siamo saliti cercando i punti con la roccia migliore. Di fatto di spigolo ne abbiamo salito veramente poco.
La roccia è bella ed ottima in 2 tiri mentre nel rimanente ci sono 2 tratti friabili. Probabilmente sono possibili delle varianti che li evitano, così da rendere l’ascensione più piacevole. In posto ci sono anche diversi chiodi, occorre però portarne alcuni per rinforzare le soste.
Avvicinamento e discesa sono lunghi e su terreno non facile, del resto siamo su una cima calpestata da pochi e che regala una visione ravvicinata e inusuale sull’alta Val Montanaia.
Primi salitori: F. Ellero, S. Frondaroli, il 1 novembre 1984

gruppo Dolomiti d'OltrepiavedifficoltàIV, 1 tratto V+sviluppo240 mt quota max2.050tempo3 oreappoggiorif. Pordenone, biv. PeruginicartografiaTabacco 021data04/07/10

Avvicinamento

Ci sono 3 modi di arrivare alla base della parete:

01 – Da Pian Meluzzo si risale la Val Montanaia, si oltrepassa il ghiaione che scende da forc.Le Corde e si prosegue con la traccia (segnavia) che rimane sulla sinistra (dx orografica). Quando questa si riporta a dx si abbandona il sentiero e si prosegue camminando a fianco delle rocce di sx (all’inizio franoso). Dopo ghiaie meno pendenti si risale a sx un canale di scolo fra i mughi e si raggiunge una traccia ben marcata (camosci e cacciatori). La si segue in salita per un costone mugoso e poi liberamente fino alla base della parete dove c’è un sentierino marcato che traversa. 1h15′ dal parcheggio

02 – Si può anche risalire il canalone che scende da forc.Le Corde, stando sulla dx, e raggiungere la cengia della parete sud. Da questa si traversa a dx con 2 passaggi da “viaz” e si arriva alla base. Soluzione sconsigliata per la franosità del terreno.

03 – Dal biv. Perugini conviene scendere dalla parte opposta del Campanile rispetto al sentiero (dx orografica). Si rinviene un sentierino che si collega a quello che passa alla base della parete. Probabilmente è l’accesso più agevole, ma non conviene se partite dal Pian Meluzzo. Se giungete dal basso allora si può traversare anche alla base del campanile evitando di arrivare al bivacco.


Descrizione dei tiri

Una decina di metri a dx dello spigolo c’è un evidente canale. Lo si risale per 15m (passo di III) e si attacca sulla sx (1ch).

L1 – Si traversa a sx e si sale una breve fessurina. Dopo dei mughi si va a dx sullo spigolo con spuntoni (1ch, possibile sosta). Si supera un passaggio sullo spigolo, poi per la bella placca di sx si punta ai mughi in alto (altri 2ch). Sosta su mughi. 52m, IV e IV+

L2 – Aggirare a sx dei mughi (massi mobili) e verso dx montare su una cornice rossa (passaggio friabile). Si traversa, eventualmente con passaggi carponi, verso dx (1ch presso un interruzione). Si sosta presso 1ch dove la cornice è più comoda. Tiro friabile. 30m, IV+ e III

L3 – Sopra la sosta per roccia nera. Poi obliquiamo a sx per belle placche di ottima roccia in direzione di una concavità della parete. Da questa traversiamo a sx verso lo spigolo. Troviamo una buona sosta (1ch presente) qualche metro più su, sul filo dello spigolo. 45m, IV L’originale, dopo 5m sopra la cengia, traversa orizzontalmente per cornice a sx fino allo spigolo, un poco illogicamente

L4 – Saliamo 1m a dx per paretina gialla con piccoli appigli. Evitando una fessurina ci riportiamo a sx sullo spigolo (1ch lasciato). Affrontiamo un delicato passaggio in traverso a dx per uscire su bella roccia. Ora più facilmente per fessura solida e quindi da un mugo obliquiamo a dx fino ad un canale. Lo risaliamo brevemente a sx e sostiamo su grosso mugo su una cengia erbosa. 50m, V+ e IV La via originale sembra che stia sullo spigolo, su roccia non proprio bella

L5 – Affrontiamo un’ultima paretina per 10m e quindi a dx per canale erboso pieno di detriti, sfruttando i mughi a dx, dove poi conviene sostare. 40m, IV e I

Facilmente ci portiamo sulla cresta mugosa sommitale per un canale di mughi. A sx con pochi metri possiamo raggiungere l’ometto di vetta, dove una bottiglia conserva le firme dei pochi salitori (praticamente solo le vie nuove e 2 cordate di ripetitori, sempre locali)

Tempo – 3 ore

Discesa

Dalla vetta si procede in direzione nord fra i mughi di cresta (labili tracce). Fuori dai mughi ci si abbassa a dx per sfasciumi ad una spalla con mughi (ometto). In direzione nord vi è una calata attrezzata su mughi che deposita 50m più in basso dentro un evidente canalone. Questa calata è pericolosa per la gran quantità di sassi che ci si tira giù e perché le corde si incastrano facilmente, vedete voi…(si potrebbe anche scendere arrampicando stando sulla dx, per un diedro appoggiato sul III, che mi sono fatto 2 volte in salita per sbloccare la corda!)
Dopo la calata si continua a scendere per il canale ghiaioso, affrontando anche alcuni brevi passaggi di II . Fuori dal canale si traversa a dx e si ritorna all’attacco. 30minuti
In alternativa si potrebbe provare a continuare a traversare a nord senza entrare nel canale. E’probabile che la cengia permetta di scendere più in là senza dover entrare nel canale. Tutto da verificare.
Oppure sarebbe facile attrezzarsi 3-4 doppie giù per la parete est che presenta diverse macchie di mughi.

Dalla base della parete per il sentiero di avvicinamento a ritroso. Noi siamo tornati per il canalone di forc. Le Corde, che a tratti ha ghiaia buona ma in altri c’è da far fatica.


Materiale

Oltre al solito materiale ricordarsi una scelta di chiodi e martello