L’escursione al Rifugio Città di Carpi è facile molto frequentata. Essa si svolge infatti su strada battuta, lungo il versante meridionale dei Cadini di Misurina. I panorami sono eccelsi, su Cristallo, Marmarole, Tofane. Adattissima alle cispole e se non si desidera fare troppa fatica.
Sintesi del percorso: Misurina – sentiero sotto seggiovia – sentiero largo – rifugio – sentiero naturalistico – misurina
In auto: Si può parcheggiare agli impianti del Col de Varda
gruppo Cadini di MisurinadifficoltàEdislivello400 mt c.a.quota max2.110tempo2h e 30' la salitapartenzaMisurina, impianti Col de Vardadata23/12/06
1 – Dal parcheggio si segue la strada battuta che si alza anche ripida vicino alla seggiovia. Non abbiamo trovato altre strade. Raggiunto il bivio per il rifugio Col de Varda proseguiamo in direzione del Città di Carpi. La strada è ancora ben battuta. Qui le Tofane e il Cristallo
2 – Il largo sentiero si tiene sotto le Grave di Pogofa, si cammina quasi in piano senza problemi. Nella foto: Corno del Doge, Torre Sabbioni e Sorapiss
3 – Superata Forcella Maraia si è praticamente arrivati al rifugio. Il panorama cambia e appaiaono i gruppi del Cadin della Neve e del Cadin di San Lucano e più lontana la Croda dei Toni
4 – Qui la traccia finisce e cominciamo a camminare nella neve fresca. Nella foto: Punta e Forcella Verzi, Campanile Dulfer, Campanile Eotvos, Cima Eotvos, Cima Cadin di San Lucano e i Gemelli
5
6 – Il sentiero si intuisce sotto la neve. Infatti ci alziamo sul costone di sinistra e compiendo poi una traversata che ci porta al cospetto delle cime del Cadin della Neve e di Maraia (nella foto appunto le cime di Maraia). Da qui perdiamo le tracce del sentiero che tra l’altro salirebbero troppo ripide in direzione di Forcella della Neve
7 – Ci appare un bel pianoro ma dopo di esso il pendio ci sembra troppo ripido. Ci inerpichiamo su per i mughi, cadendo qualche volta nei “buchi” sotto la neve. La cresta poi migliora ed approdiamo ad una specie di terrazza da dove non è possibile proseguire ma che ci offre un panorama più ampio di quello del rifugio
8 – Nella discesa preferiamo scendere più direttamente fino al bel pianoro con un masso, ideale per uno spuntino al riparo dal vento
9 – La nostra traccia con la cresta e la “terrazza” raggiunta (a 2200/2300m)
10 – In discesa seguiamo le indicazioni per “casera maraia”, dopo un bel tratto in discesa e obliquo prendiamo l’evidente sentiero che scende a Misurina (cartello “Misurina” e cartello giallo delle ciaspe). Il nuovo sentiero atraversa il bosco per saliscendi, battuto soltanto da qualcuno con gli sci per una traccia molto stretta. Si rivela molto faticoso ed eterno, arrivati ad una larga strada innevata c’è anche da risalire verso destra perché non si arriva direttamente al parcheggio