Sass dla Crusc, Grande Muro

Il Sas dla Crusc (in Ladino) meglio conosciuto come Sasso della Croce è un’imponente bastionata rocciosa che domina ad Ovest la Val Badia. Grandi classiche è note sono il diedro Mayerl, aperto da S. Mayerl e M. Roacher nel 1962 ed il “Grande Muro”, ovvero la linea aperta da H. Frisch e R. Messner nel 1969. Mentre la linea individuata da Mayerl si sviluppa prevalentemente su diedri e fessure la vicina via Messner supera con un estetico traverso a destra la lisca placca della parte alta per raggiungere la splendida fessura finale. L’arrampicata è classica nella prima metà dell’itinerario, e si svolge per diedri e camini, mentre invece nella seconda parte la roccia diventa compatta e presenta tratti più impegnativi. Una via bellissima, seppur nella sua brevità, che insieme alla via dei Fachiri alla Cima Scotoni ha rappresentato tra gli anni sessanta e settanta una forma di ribellione nei confronti della ricerca quasi ossessiva di linee “a goccia d’acqua”.

gruppo dolomiti di Badiadifficoltàmax VII-dislivello500 mt quota max2.825esposizioneOvesttempo4-5 oredata26/08/17

Avvicinamento

Da Badia si prendono i due tronconi della seggiovia (apertura ore 8.30) che portano in quota all’Ospizio di Santa Croce. Da qui si procede per l’evidente sentiero n.7 per la cima del Sasso della Croce, inizialmente in salita e poi in piano tra rocce e mughi. Il sentiero risale leggermente fino ad una morena detritica, dove recentemente è franato. Poco prima di questa, seguendo le tracce, si avvicinano le rocce e da qui ha inizio il lungo zoccolo. La traccia non è sempre evidente, ma gli ometti sono presenti in quantità sufficiente all’orientamento. Si raggiunge la base dell’evidente diedro Mayerl, quindi costeggiando le rocce si scarta a destra per una cengia esposta. Dopo una cinquantina di metri si trova una sosta chiodata che segna l’attacco.

Tempo – 1 ora e 30′ dall’Ospizio

In alternativa alla seggiovia, è possibile salire in auto fino alla frazione di Castalta, dove c’è un parcheggio libero, e da qui seguire il sentiero fino all’Ospizio. Circa 1h in più di cammino. Oltre al risparmio economico, permette di accorciare il rientro qualora non si prendesse la seggiovia al ritorno.

Descrizione dei tiri

L1 – Al di sopra della sosta c’è un sistema evidente di diedri. Salire un tratto friabile fino al primo diedro, che si sale. In un punto è conveniente percorrere la breve fessura parallela più a sx. Usciti dal diedro ci si trova su una cengia (2ch in posizione scomoda). Proseguiamo per un piccolo risalto per sostare alla cengia successiva, su 1ch da integrare. 50m, IV e V

L2 – Il successivo ripiano può essere raggiunto direttamente per un diedro oppure passando sulla dx. Ad ogni modo si raggiunge un camino che mostra una evidente lama gialla dal basso, ed altre lame/coste nel centro. E’ la scelta logica, ma non va ugualmente confuso con il diedro più a sx della Precht-Wenger, come pure non si deve traversare a dx per le cenge. Dopo il primo difficile passo si entra nel camino, quindi in un tratto si arrampica meglio sulla dx. Sosta nel camino, su chiodi. 35m, V

L3 – Si prosegue nel fondo del camino, con arrampicata “classica” di opposizione. Nella parte terminale ci si allontana dal fondo in spaccata sfruttando una lama sulla parete di dx. Il camino si apre e poi si appoggia, quindi si sosta su chiodi sotto uno strapiombo. 35m, IV+

L4 – Varie possibilità. Si può evitare lo strapiombo arrampicando a sx, per una breve e liscia placca (V+). Si prosegue per il diedro-camino, scartando in un tratto sulla sx e rientrando poco sopra. Si raggiunge una grande cengia, che divide in 2 la parete e la salita. Sosta alla base del nuovo muro, su clessidra cordonata. 40m, V+ e IV

L5 – Tiro chiave. Seguire i chiodi per una parete gialla leggermente strapiombante e con alcuni appigli “dubbi”, prima leggermente verso sx e poi verso dx. I passaggi sono abbastanza obbligati. Per una fessura meno difficile si raggiunge una cornice, dove si trova una sosta chiodata, scomoda. 35m, VI+

L6 – Senza possibilità di errori si sale per un diedro-fessura, che poi termina sotto placche lisce. Qui ha inizio il famoso traverso. Si traversa a dx, con alcuni minimi passi anche in discesa, seguendo poi anche una fessura orizzontale (la “lama”, chiodi) che termina a 1-2m da un nuovo diedrino (cordoni penzolanti). Si compie anche questo tratto in traverso sfruttando una lama rovescia (VI, no chiodi) e poco più sopra si sosta scomodamente, su chiodi. 40m, IV+, V e VI

L7 – Tiro breve. Scalare una corta fessura sopra la sosta fin sotto strapiombi (cordone). Traversare a sx per placca compatta (2ch e cordino) e raggiungere la nuova sosta alla base di una fessura, visibile anche dalla sosta precedente. 15m, V+ e VI

L8 – Salire interamente la fessura-lama, su ottima roccia e con bella arrampicata. Sono presenti chiodi, ma si integra senza problemi con friend di varie misure. La parte più strapiombante della fessura (2m) può essere evitata per le rocce di dx, come evidente. La fessura termina a pochi metri dal bordo della parete,  presso il quale si trova una sosta con 3ch. 30m, VI+, VII-, V+

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Discesa

Usciti dalla via ci si trova sulla lunga cresta del Sasso della Croce, che digrada in versante ampezzano con dolci pendii di prati e ghiaie. Pochi metri più in basso dell’uscita della via si rinviene il sentiero cai 7B, che va seguito verso destra (sud) fino ad una larga insellatura della cresta. Seguire le indicazioni per l’ospizio che guidano a dx (W) per un pendio di ghiaie, dove presso le rocce è stato posizionato un cavo da ferrata. Si segue il labirintico sentiero scendendo i punti più facili di questo versante della parete, fino alla sua base. Traversando verso nord si raggiunge l’Ospizio di Santa Croce, in 1 ora e 30′ complessive.

Salendo questa via in genere si riesce anche a prendere la seggiovia al ritorno. Anche se avremmo fatto in tempo, non ci eravamo dotati che del “sola andata”…
Per tornare in paese a piedi, si prosegue la discesa lungo la facile strada sterrata (n.7) che passa sotto alle due seggiovie, approfittando poi delle scorciatoie lungo la pista da sci e per dei sentierini tra le case (tutto ben segnato con segnavia e paline in legno).
Tempo – 2 ore e 30′ sino al paese


Materiale

NDA + una serie di friend dal blu/grigio piccolo al blu grande.

Vedi anche

Sass dla Crusc, diedro Mayerl

Aperta da S. Mayerl e M. Roacher nel 1962 rappresenta, insieme al "Grande Muro" uno degli itinerari più noti e ripetuti della parete. Questa linea…