Sass Pordoi, via Pordoi Plasir

Itinerario divertente e plasir che si svolge su placche nere lavorate di ottima roccia sulla parete a sinistra del versante Ovest del Sass Pordoi. Aperto nel 2015 da Volker Roth e Nicole Luzar. Sale pochi metri a sinistra della via Doctor Luis, salita nello stesso anno da Roly Galvagni e Florian Lindner. Termina in corrispondenza della grande cengia che taglia orizzontalmente la parete.

gruppo Sass Pordoidifficoltàmax 6bsviluppo250 mt c.a. quota max2.650esposizioneOvesttempo3 orepartenzaPian Schiavaneisdata01/08/22

Avvicinamento

Salendo verso il Passo sella dal lato del passo Pordoi, si oltrepassa il Rifugio Pian Schiavaneis e poco oltre si parcheggia sulla dx su diverse piazzole. Dal parcheggio superiore parte una larga strada sterrata parallela a quella asfaltata con indicazioni per il Rifugio boé. Presto diventa un largo sentiero piuttosto pendente che mira alla parete nera del Pordoi. Si oltrepassa l’attacco della classica Fedele e si continua a salire per tornanti su ghiaione finché si vede la parete della via in questione. Liberamente si abbandona il sentiero, prima che pieghi troppo a sx, e si raggiunge la base. Poco sotto il limite superiore del ghiaione si trova la targhetta di attacco (spit visibili). 10metri più sotto attacca Dottor Luis.

Tempo – 1 ora dal parcheggio

Descrizione dei tiri

L1 – Strapiombino, poi rocce articolate facili fino ad una comoda cengia.

L2 – Aggirare a sinistra uno strapiombo, poi superare un breve tratto verticale su roccia nera. Velocemente per roccia manigliata ad una comoda cengia.

L3 – Andare a dx e cercare la linea degli spit oltre uno spigolo, non nel logico diedro (sempre fattibile, con friends). Dritti per questo ad una cornice. Se non avete attrito continuare fino alla sosta successiva per roccia nera.

L4 – Proseguire per bella roccia nera. Sosta su comoda cengia.

L5 – Poco a sx per risalti e poi per parete verticale dove si trovano alcuni passi non banali. Presso uno spit su pilastro giallo, stare a sx.

L6 – Superare il muretto sopra la sosta (chiave). La placca successiva si passa sulla sx degli spit, per poi tornare a dx. Continuare fino ad una comoda cengia, dove si sosta sotto una lama strapiombante.

L7 – Per la lama si esce su altra cengia a sx (ci si unisce a dott.Luis). Dritti per parete articolata, senza spit ma con altre protezioni e percorso evidente. Sosta su comoda cengia.

L8 – Su per un camino (cordino), poi verso dx per prenderne un secondo. Lo si abbandona per salire dritti sul suo lato sx e sostare subito sopra.

Discesa

Seguire le tracce sulla larga cengia del Pordoi, lungamente, arrivando infine alle pareti sotto la funivia. Da qui si continua a traversare sul lato sud per collegarsi al sentiero Passo Pordoi- Forcella Pordoi.

Da qui si può:
1. Scendere rapidamente al passo e tornare alla macchina tramite un secondo mezzo, autostop, autobus o a piedi.
2. Salire alla forcella e scendere la Val Lasties sul versante nord, passando sotto alla parete e tornando quindi al parcheggio. Soluzione forse più lunga, ma ambientalmente molto più pregevole.

Noi, con molto tempo a disposizione (in circa 3 ore), abbiamo fatto il giro escursionistico attraverso il Rifugio Boé e la Cima d’Antersasc. Decisamente remunerativo.

Materiale

NDA. Rinvii, cordini per allungare le protezioni, qualche friend piccolo e medio.

Vedi anche

Sass Pordoi, via Fedele

Primi salitori: Fedele Bernard e Giorgio Masè Dari, 1 agosto 1929 Bella classica su di una parete impressionante, con panorama molto remunerativo.…