2° pala di San Lucano, Bien-Lagunaz

Salita impegnativa dal punto di vista fisico, visto il grande dislivello da affrontare in salita e in discesa. Le difficoltà tecniche invece non sono molto elevate, anche se bisogna avere un certa dimestichezza con il terreno vergine.
La via si può dividere in due parti: fino alla cengia della parete est e oltre tale cengia. Nella prima parte la poca roccia presente è invasa dall’erba e ciò costringe ad un’arrampicata delicata, da imparare. Sono diversi anche i prati verticali da salire legati. La seconda parte invece presenta bella roccia lavorata, con qualche bel tiro aereo. Non mancano comunque delle colonie di mughi a cui bisogna attaccarsi anche in verticale.
La cengia mediana costituisce una possibile scappatoia (ammesso che conosciate l’avvicinamento della parete est), oppure può essere utilizzata per saltare le prime fastidiose lunghezze. Non sottovalutate il rientro, è lungo e non si ritorna al parcheggio.
Primi salitoti: E. Bien, R. Lagunaz, il 13 aprile 1974

gruppo Pale di San LucanodifficoltàIII-IV, pp. di V+dislivello900+700 mt di zoccolosviluppooltre 1500 mt quota max2.300tempo11 ore e 30' da valleappoggiobiv. BedincartografiaTabacco 022data01/06/10

Descrizione dei tiri

L1 – Una traccia indica un canalino pieno di alberi, sulla destra. Risalirlo fino ad una cengia. Quindi traversare a dx fino ad grosso albero secco. 80m, II

L2 – Risalire una parete in obliquo a dx. Dopo una nicchia c’è un mugo con fettuccia, e ancora oltre una clessidra con cordino. 30m, III+

L3 – Puntare ad un diedrino, noi lo risaliamo (passo di V) e poi obliquiamo a sx su loppe d’erba. Dopo un canalino erboso e dei mughi sostiamo su pianta. 40m, III e 1passo V

L4 – Salire per parete erbosa, sfruttando due diedrini. Sosta su 1ch+1cless. 30m, III-IV

L5 – Seguire un bel diedro roccioso che obliqua a dx. Sosta su larice (1ch inutile). 30m, III

L6 – Salire a dx per prati ripidi. Evitiamo di salire per un canalino erboso deviando a dx fino ad un costolone con alberi. 70m

L7 – Seguiamo il costolone fino ad un salto roccioso. Lo contorniamo brevemente a sx (piante) senza raggiungere un altro spigolo erboso. 50m

L8 – Obliquiamo a dx per gradoni ed erba, lasciano a sx il salto roccioso. Sopra il salto obliquiamo a sx finché scorrono le corde. 40m, II

L9 – Traversiamo a sx per erba e saliamo per prati verticali. Verso sx ci portiamo in prossimità dello spigolo. Sosta su albero. 50m

L10 – Dritti verso una fascia rocciosa che si vede in alto. C’è solo una breve fascia di rocce affioranti, sul III. Si arriva così su una cengia alla base di un salto strapiombante, sopra a dei mughi. 70m, tratto di III

L11 – Traversare a dx sulla cengia (alcuni brevi saliscendi per via dei mughi) fino a due canali-camini che partono dalla cengia della parete est. 100m Fin qui si può arrivare anche seguendo l’avvicinamento delle altre vie (Gogna-Favetti-Ghio, Flora, ecc…)

L12 – Noi scegliamo il canale di dx, più largo, trovando anche un po’ di neve all’inizio (a posteriori: è probabile che il canale giusto sia quello di sx). All’inizio è facile, ancora di più se non c’è neve. 50m, II

L13 – Superiamo un salto ostico e proseguiamo per un canale divertente. Per evitare un salto ne usciamo a dx, su rocce appoggiate. Sosta su spuntone. 40m, 1passo di IV e II

L14 – Per roccette fino al continuo del canale, che qui è una fessura. La si supera (passo di IV+) fin su una conca. Qui noi saliamo una fessura gialla che porta ad una caratteristica nicchia, e ne usciamo a sx (difficile) su buon terreno. Sostiamo nel fondo del camino. 50m, 1passo di IV+ e V

L15 – Traversiamo per esile cornice a sx e poi saliamo dritti per parete di buona roccia, fino allo Spallone. Scegliamo il mugo che più ci comoda. 45m, IV e III

L16 – A corda corta saliamo per un fazzoletto senza mughi raggiungendo la cresta. Saliamo per qualche bel roccione fino a portarci alla base di un pinnacolo, dove sostiamo su spuntone. Visione agghiacciante sulla parete sud della Seconda Pala. 50m, poco II

L17 – Saliamo il pinnacolo per bella roccia. Dalla sua cima scendiamo qualche metro e poi traversiamo tagliando un altro pinnacolo. Sosta su mugo. 50m, III+

L18 – Tagliamo tutto il pinnacolo ed entriamo in un canale, che va risalito fino a due mughetti accoppiati. 40m, II e III

L19 – A dx si supera una parete più difficile. Poi si esce a dx e dopo alcuni mughi si trova una conca libera. Sosta su mugo. 30m, IV

L20 – Per breve canalino con mughi a dx si arriva ad un punto vertiginoso. Si sale aggrappati ai mughi. Ad una cengetta preferiamo traversare a sx e quindi salire per vago camino fino ai dei nuovi mughi. 40m, III Probabilmente conviene salire dritti sopra la sosta evitando i mughi di dx

L21 – Si attraversano i mughi e si continua puntando ad un nuovo, grande pinnacolo. Si traversa alla sua base verso dx, raggiungendo un largo canale. Salendo un po’sostiamo su mughi. 50m, max II

L22 – Continuiamo a salire il canale fino alla cresta. Qui arrampichiamo sul bordo sinistro del pinnacolo in grande esposizione. Su un passo difficile chiodiamo e togliamo. Poco sotto della cima del pinnacol sostiamo su mughi. 50m, III e 1passo di IV+

L23 – Saliamo sulla cima, e dall’altra parte superiamo uno strapiombo giallo verso sx (1ch, V+). Oltre questo si obliqua a dx su parete verticale ed esposta. Sosta su mugo. 35m, IV e 1 passo V+

L24 – Breve paretina, poi usciamo in strapiombo su mughi a dx. Seguiamo un vago canale infestato di mughi fino ad uno spiazzo comodo alla base di risalti rocciosi. Sosta su spuntone. 40m, tratto di IV

L25 – Saliamo per gradoni verso lo spigolo, sul quale ci manteniamo per un tratto. 40m, II

L26 – Continuiamo slegati. Aggiriamo vari spuntoni sullo spigolo e poi cerchiamo di stare a galla su una macchia di grossi mughi. Arriviamo sul pendio della banca ghiaiosa sotto il salto sommitale. Aggiriamo a sx uno spigolo e proseguiamo per cengia esposta fino ad un altro spigolo. Dietro a questo saliamo per gradoni, stando attenti a qualche masso in bilico. Dopo un pezzo raggiungiamo finalmente la cima, di radi prati e pietre lisciate

Tempo – 9 ore circa

Avvicinamento

Si parcheggia 100m prima della chiesa di San Lucano, dove c’è uno spiazzo attrezzato ad area pic-nic (745m).
Da questo si imbocca una strada sterrata che porta ad una vecchia cava di ghiaia. Ora si sale nel ghiaione oppure si evita il primo tratto salendo per la costa erbosa a sx. Sotto le prime rocce si traversa a dx (instabile) e proseguendo nel bosco si incontra un vago largoi canale con ghiaia. Per questo o per il pendio boscoso di sx si sale lungamente. Per un tratto bisogna salire anche per erbe ripide. Ritornati nel bosco si scorge in alto una forcella. Prima di raggiungerla si rinviene un buon sentiero (che però non so da dove parta). Poco prima o poco dopo della traccia (non ricordo…), comunque 50m prima della forcella, si deve traversare a sx. All’inizio sembra impossibile, invece dopo pochi metri si trova la traccia. Si prosegue obliquando a sx e traversando sotto delle rocce si entra un canale ghiaioso, sbarrato in alto da strapiombi. Qui non bisogna seguire il canale, ma continuare a traversare a sx. Dopo una ventina di metri si entra in un canale di foglie secche. Salire per terreno ripido ma con traccia ed alberi tagliati. Verso sx si cambia versante e poi si prosegue per vaga traccia su un costone con alberi. Saliamo liberamente, quando incontriamo un diedro roccioso lo evitiamo a dx per una parete con rocce ed alberi. Per delle paretine ancora con vegetazione, su una sorta di spigolo, arriviamo alla Forcella Alta del Ciastelin (1400m). C’è un ometto e di fronte abbiamo delle pareti appoggiate ricoperte d’erba. 2h ore (se non si sbaglia)


Discesa

Noi abbiamo trovato neve, quindi abbiamo seguito la cresta dove almeno era presente a chiazze. Dopo tutta la cresta si arriva la Passo del Chiodo (45 minuti), che divide Seconda Pala e Monte San Lucano. Da qui si risale un pendio per traccia fino ad una strettoia fra le rocce. Scendiamo per i prati del San Lucano verso Est. Contorniamo il Mul e sul versante est dobbiamo fare i conti con profonde lingue di neve. Scendiamo alla forcella della Besausega con quei 30 metri di I grado. Quindi ci colleghiamo al sentiero e per questo (con qualche digressione causa neve) scendiamo alla Malga d’Ambrusogn (1h30-2h dal Passo del Chiodo). Da qui un buon sentiero ci conduce a Pradimezzo (1h da Ambrusogn) e poi la strada asfalta a Cencenighe (altri 10-15 minuti). Qui dovrete confidare in un anima buona per tornare fino a San Lucano.

Altra possibilità: dal Passo del Chiodo seguire le tracce dell’ex ferrata Miola. Per percorso che non conosco si arriva alla Forcella di Gardes e da questa per ottimo sentiero si scende a Pont e a Col di Prà.


Materiale

Cordini per i mughi e qualche protezione veloce. Portare molta acqua

schizzo pdf