Torre Venezia, Castiglioni, Soldà, Andrich

Combinazione inusuale. Eravamo indecisi su che via fare e alla fine abbiamo fatto un bel mix. La Castiglioni all’inizio è molto facile, la variante Soldà-Frescura permette di raddrizzarla e aggiunge un po’ di difficoltà (comunque è chiodata), il diedro finale della Andrich è spettacolare. Con questa combinazione si evita, tra l’altro, il primo tiro della Andrich che può dare qualche problema fatto senza un adeguato riscaldamento. Abbiamo trovato il canalone di discesa in pessime condizioni, comunque alcune calate ci hanno permesso di scendere in sicurezza.

Via Castiglioni-Kahn, primi salitori: E. Castiglioni, G. Kahn, 12 luglio 1929
Variante Soldà-Frescura: salita da G. Soldà e U. Frescura il 25 luglio 1937
Via Andrich, primi salitori: Andrich e Faè il 17 agosto del 1934

gruppo Civettadifficoltàfino al V+sviluppo356 mtquota max2.337tempo5happoggiorif. Vazzoler, Capanna Triestedata05/06/10

Descrizione dei tiri

L1 – Salire per il solido diedrino (III) e poi si continua per diedro più facile (II) fino ad una nicchia sotto strapiombi. Sosta su 2ch. 30m, III e II A sinistra si stacca la Livanos

L2 – Traversare a dx in salita (2cless) e proseguire per una lama obliqua. Con passaggio esposto in traverso si entra in una scomoda nicchia con sosta su 2ch. 25m, III e 1passo IV

L3 – Salire dritti a dx della nicchia (III+) e raggiungere 3ch con cordino. Qui inizia la var.Soldà. Salire la soprastante breve fessura (5m, IV) e in obliquo a dx (2ch) si raggiunge la sosta, su 4ch. 25m, III+ e IV

L4 – Superare lo strapiombo sopra la sosta (passo di V) e continuare per un diedro facile e divertente (III) fino ad un terrazzino con ottime clessidre. A sx si continuerebbe in un canale ghiaioso. 35m, passo di V e III

L5 – Risalire i gradoni di dx, fino a congiungersi all’uscita del camino-fessura originale che arriva da dx. Sosta comoda su chiodi con cordino. 50m, III

L6 – Dopo un tratto in un canale si supera un bel diedro a dx (IV) e se ne esce a dx per cengia. Continuiamo a traversare fino al caminone della Castiglioni. Sosta su spuntoni o da chiodare. 30-40m, IV e I

L7 – Qui inizia il collegamento con la Andrich. Scendiamo ad un canale arrampicando e risaliamo dall’altra parte. Sosta su masso con cordone. 15m, II-III

L8 – Scendiamo a dx sfruttando un punto abbastanza agevole (III oppure breve doppia) e quindi traversiamo fino alla sosta su 2ch della Andrich, dove la roccia è nera. 20m, III e 0° (la traversata è la stessa di cui parlo nella Andrich e che era fuori percorso)

L9 – Obliquando a dx saliamo ad una zona gialla, prima che la parete si raddrizzi. Sosta su 1cless+1ch (volendo si può sostare più sotto su 2ch). 30m, IV

L10 – Leggermente a sx si sale verticalmente 5m fino ad 1cless (no chiodi). A dx si vedono dei chiodi nel diedro, meglio lasciarli perdere e salire sopra la clessidra per una lama. Si oltrepassa una eventuale sosta attrezzata e per il diedro di dx (1ch) si raggiunge un altra eventuale sosta (2ch+1friend incastrato). Ancora verticalmente fino alla sommità di un comodo pilastrino. Sosta su 2 ottime cless. 35m, V+ continuo (e poco chiodato)

L11 – Si prosegue per il divertente diedro, oltrepassando un terrazzino con eventuale sosta (15m, 2ch) e proseguendo 1m a sx per una fessurina migliore. Sosta scomoda su 2ch. 30m, V e IV

L12 – Ancora per il diedro con alcuni passaggi un po’incastrosi o ostici, oltrepassando una sosta ed uscendo alla terrazza. Sosta su 2ch su di un gradino dritto dove esce la via. 30m, IV+ con passi di V

Tempo – 5h

Avvicinamento

Dal rifugio Vazzoler si segue prima la strada sterrata e poi il sentierino in direzione del Rifugio Tissi. Arrivati ad un prato con due grossi massi (a dx targa commemorativa) si sale il ghiaione, con evidente traccia, che scende dalla Punta Agordo. Arrivati alle rocce di quest’ultima si traversa a destra per prendere il ghiaione che scende dalla nostra Torre. Si oltrepassa la solita cengia con ometto della Andrich e poco più sopra si trova un diedro appoggiato. Neve e ghiaie instabili ad inizio stagione. 2h 15′ da Capanna Trieste


Discesa

Dal ballatoio si seguono le tracce verso N. Delle frecce vicino a 2ch indicano di abbassarsi qualche metro per andare a trovare un anellone cementato. 2 calate di 55m ci portano alla base. [è possibile fare più calate brevi, in tal caso basta anche una corda da 50m]. Seguire i bolli rossi nel canalone (tratti di II). Si fa una breve doppia. Facili roccette portano nel “canalone”. Da qui la traccia porta facilmente per ghiaie e mughi fino al rifugio.

In caso di neve, dopo le 2 doppie, seguire i bolli rossi. Una provvisoria calata da 1ch deposita nel canale, presso un altra calata da 1ch. Con questa, per 60m sulla neve, si raggiunge la traccia che conduce al tratto di mughi e ghiaie.

Altre possibilità: invece di fare i 60m si esce dal canale in sx orogr. e si trova un altra calata (per spezzare). Invece di scendere per il canalone comune si potrebbe anche salire alla forcella di Pelsa e scendere con 2doppie da chiodi al canale seguito in avvicinamento (per questa vedi relazione Ratti-Panzeri). Tempo – 1h e 30′


Materiale

NDA. Soste chiodate