3° pala di San Lucano, Piano Inclinato

Primi salitori: R. Casarotto e P. Radin, il 15 agosto 1976
Lunga salita in ambiente maestoso, con un lungo avvicinamento ed una lunga e complicata discesa. Se non siete pratici di questi luoghi e non siete allenatissimi bisognerà prevedere da qualche parte un bivacco.
Nel corso degli ultimi anni, grazie alla pubblicazione della relazione del diedro Casarotto-Radin allo Spiz di Lagunaz su alcune prestigiose guide, l’avvicinamento è diventato piuttosto evidente e battuto. Rimane tuttavia un approccio faticoso e impervio.
La discesa può avvenire in corda doppia lungo lo spigolo Tissi (tante doppie e zoccolo al contrario) oppure per le vertiginose Creste di Milarepa, soluzione consigliata perlomeno per l’ambiente unico.

gruppo Pale di San LucanodifficoltàIII-IV, pp di Vdislivello700 mt + 650 di zoccolosviluppo1000 mt solo la viatempo11-14 ore da valleappoggiobiv. Bedindata11/06/10

La salita si svolge quasi interamente lungo una parete appoggiata, all’incontro delle pareti della Terza Pala e dello Spiz di Lagunaz. La chiodatura è praticamente assente e spesso la roccia compatta non permette di usare protezioni veloci o chiodi. Il punto migliore per attrezzare le soste è spesso nel diedro di incontro delle pareti, dove la roccia è un po’più generosa di fessurine da chiodi. Finito il Piano Inclinato si può uscire a sx per l’originale (fessura di V, si esce all’intaglio con la Punta Casarotto) oppure per la variante De Biasio che esce in vetta. Noi abbiamo sbagliato ad attaccare la variante e siamo stati più a destra, ma non ci sono stati problemi.
Appena sotto la vetta (quella col tronco secco) c’è un ottimo ripiano ghiaioso con muretto a secco, dove si bivacca molto bene in due (comunque c’è qualche altro posticino per altre persone). In cima allo Spiz di Lagunaz c’è più posto e un po’meno sassi. Altrimenti c’è un muretto anche alla fine delle creste del ritorno.
Per il bivacco io mi sono organizzato così: sacco a pelo 850g, plastica da imballaggi come stuino, calzamaglia, maglietta maniche lunghe + windstopper, cappello di lana e doppi calzini. Direi che si stava bene (considerare la stagione, ma è stato un giorno caldo), però mi son dovuto portar su un bel pesetto. Contate che nello zaino ci dovete mettere anche parecchia acqua (io 3 litri e mezzo).

Descrizione dei tiri

L1 – Sarebbero le precedentemente citate rocce di II+, ma non è necessario ancora legarsi.

L2 – Non salire la fessura nera ma uscire subito a sx. Sullo spigolo, molto presto, una sosta chiodata. Verso sx poi si trova 1ch ed una sosta su clessidre (consigliabile fermarsi). Io attrezzo una sosta poco sopra a dx, più comoda ma da chiodare. 52m, IV

L3 – Continuare dritti (2cless) e poi obliquare a dx fino ad entrare in quella che sotto era la fessura nera. Salire per canale e sostiamo a dx su spuntone. 57m, III+ e II

L4 – Obliquare a sx fino a rientrare nel proseguo del canale. Sostiamo su ripiano giallo, da attrezzare. Tiro difficilmente proteggibile. 30m, III

L5 – Qui noi saliamo dritti sulla linea del colatoio, incontrando difficoltà ed improteggibilità (così è il tiro chiave). Poi verso dx si salgono gradoni più facili. Sosta da chiodare. 55m, V e III

L6 – Risaliamo delle fessure facili in obliquo a sx fino a sostare una decina di metri a dx del canale, su spuntoni. 55m, II e III

L7 – A sx, ma sempre a dx del canale, risaliamo una placca. Dunque a sx per un caminetto e sostiamo affianco di un vistoso masso incastrato, su clessidra. 45m, III e IV

L8 – Su per bella placca compatta, prima dritti (1cless dopo un po’) e poi obliquando a sx fino al diedro d’incontro pala-spiz. Poco più su, su di un gradino e sempre sul giallo, chiodiamo la sosta. 50m, IV e III

L9 – Per gradoni in obliquo a dx. 55m, II e III

L10 – Ancora per gradoni invasi dall’erba, ma verso sx. Chiodiamo la sosta sul giallo, dentro al diedrone. 53m, II e III

L11 – Per gradoni verso dx, poi iniziamo un diedro. Chiodiamo la sosta. 45m, III e IV

L12 – Usciamo presto dal diedro ed arrampichiamo a sx verso il diedrone giallo. Si sale per zolle erbose e roccia, prossimi alla parete gialla. Chiodiamo la sosta un po’ prima di dove attaccherebbe la Casarotto-De Donà. 53m, III+

L13 – Per erba e poi per rocce facili un po’verso dx, sosta su protezioni veloci. 60m, II e III

L14 – Ancora per rocce non difficili, ritornando verso il diedrone. Sosta su protezioni veloci. 50m, II e III

L15 – Ancora per rocce non difficili, un po’ verso dx. Sosta su mughi. 55m, II e III

L16 – Come prima, stando vicini al diedrone e poi tagliando a dx prima di alcune concavita. Sosta su mughi. 50m, II e III

L17 – Proseguiamo per gradoni ed imbocchiamo un canale-camino alla fine del Piano Inclinato. Dopo un po’ si sosta su 1ch (l’unico della via se si escludono quelli al primo tiro!) 45m, II e III

L18 – Proseguiamo nel canale-camino svasato, con blocchi incastrati. Un passo più difficile per uscire e sostiamo chiodando (meglio andare un po’oltre). 55m, III e 1passo IV

L19 – Ora si è su di una larga banca. A sx si uscirebbe con l’originale. Invece noi andiamo a dx in salita, per roccette ed un paio di caminetti (per evitare la neve). C’è anche una grotta per eventuale bivacco. Alla fine della banca ci prepariamo ad attaccare un caminetto. La var.De Biasio dovrebbe attaccare al limite superiore della banca, per un canale più largo, 5-10metri prima della fine della banca

L20 – Saliamo per il caminetto, poi traversando a dx entriamo in un camino più largo (che iniziava anche più sotto). Sosta su spuntoni e/o cless. 45m, III e 1passo IV+

L21 – Saliamo a sx per dei brevi caminetti e rocce appigliate ed arriviamo in cresta, più a sud della cima. Sosta su spuntoni. 53m, III

L22 – Proseguiamo per la cresta fino alla cima. La cima vera e propria ha un tronco secco e si trova ancora 20m più in là, raggiungibile con facili passi e mughi. 45m, III e II

Tempo – 9h c.a.


Materiale

Chiodi per le soste, acqua e materiale da bivacco. 2 mezze per la discesa (consiglio corde da 60m per la via)

Avvicinamento

Il punto giusto dove iniziare è la Baita del Tita: cercatevela. Noi siamo partiti dritti nella boscaglia da un ristorante (?) dopo la chiesa di San Lucano e poi abbiamo rinvenuto la traccia all’inizio del canale che segna l’attacco dello zoccolo (35 minuti).

Si sale a destra del canale, poi si vince un corto caminetto (passo di III). Da una zona con alberi ci si porta a destra per evitare un altro salto del canale. Quindi si traversa verso destra nel bosco. Sempre seguendo l’evidente traccia si prosegue più dritti ed arrivati ad un salto roccioso si traversa a sx, tra la vegetazione e poi su traccia ghiaiosa. Si devono ora superare due caminetti con erba, di cui uno si evita stando sulla placca a dx. Da una zona alberata si sale un po’ un cono con foglie secche e si supera un altro canalino su roccia e terra (II) e poi si di una nuova cengia ci si porta a sinistra, fino allo spigolo (ometti). Qui si sale per roccia manigliata lo spigolo e poi se ne esce a dx. In leggera discesa e poi in salita (tratto esposto) si raggiunge una cengia che prima è alberata e poi erbosa. Si sale un po’ a sx verso la parete fino ad una cengetta erbosa. Si traversa quindi espostamente a sx (muretto di sassi) e si cambia versante. Ora si prosegue per una cengia erbosa con qualche mugo, in leggera discesa, passando per delle concavità della parete. Un breve caminetto con sasso incastrato va superato in arrampicata (passo di III). Risalito un pendio prativo si raggiunge un buon posto da bivacco (“Hotel Massarotto”: una grotta gocciolante con alcuni stuini sporchi). Si continua per la cengia e poi, presso uno scolo ghiaioso, si comincia a salire per rocce in obliquo a sx (II+) fino a raggiungere un camino nero umido. Alcuni catini con acqua e dei terrazzini permettono di attaccare. Sosta su clessidra.
Tempo – 3h15′


Creste di Milarepa

Si prosegue in cresta fino alla base di una torretta. La si risale (5m, III) e si è sulla Cima Nord. Dall’altro lato si cammina appena a sx della cresta e poi si scende per canalino rotto. Senza proseguire nel canalino si esce a sx ad uno spiazzo con erbetta. Ci caliamo da 1ch a C.D. per 20m. Aggiriamo sulla dx un gendarme (II esposto). Ci alziamo sopra un colletto con mughi e dall’altro lato rinveniamo una doppia su mugo. Con 10m si è all’intaglio con la Punta Casarotto. Qui saliamo i primi metri, poi traversiamo ad un mughetto e da questo per breve camino (3m di III) ad una cornice con mughi. Contorniamo a dx la cimetta e sull’altro lato scendiamo con del II grado all’intaglio con lo Spiz di Lagunaz. Questo va risalito prima per roccette e poi per mughi (non fittissimi, c’è qualche traccia specie rimanendo a sx vicini al baratro).

Dalla cima dello Spiz (1h30′ dalla Terza Pala, tracce di bivacco e libro di vetta) si prosegue per la cresta di sx fino a che a dx non si può scendere qualche metro tra i mughi verso un camino. Prima doppia di 50m verticali (attenzione al recupero) da mughi. Seconda doppia di 45m parzialmente nel vuoto (da 1ch+1cless), allontanandosi dal camino verso 2 gendarmi. Passare tra 8i due gendarmi e sull’altro lato scendere un breve caminetto a sx. Quindi brevemente a dx si rinviene una calata da 2clessidre. Si scende all’intaglio con la Torre del Boral, più verso sx. Quindi qui si traversa per una stretta cornice (esposto) e dopo esser passati dietro uno spuntone si rinviene un canale. Lo si sale inizialmente con del II. Poi ci si tiene sulla fessura di dx (III e 1passo III+). Usciti su terreno più facile, sotto una parete gialla, si imbocca un altro camino a dx (III). Sotto strapiombi si gira a sx per cornice un po’erbosa e poi per canale facile si in cima alla Torre di Lagunaz. Eventualmente legarsi dove c’era il III grado.

Si scende in versante Monte di San Lucano. Dietro ad un masso (ometto), verso lo spigolo nord, c’è la prima calata da cless. Calarsi verso dx (faccia a valle) per poi tornare a sx dello spigolo (45m). Seconda calata da 1cless+2ch per 40/45m, stando a sx dello spigolo (attenzione al recupero). Terza calata nel vuoto da 1cless per 40/45m. Si raggiunge così la terraferma alla Forcella della Torre, presso la quale c’è il famoso libro dei passaggi con firme illustri. Fin qui 4h30′ dalla Terza Pala.

Si risale un pendio erboso e poi si può scegliere se andare a girare a nord del San Lucano (consigliatissimo se non c’è neve) oppure verso il Passo del Ciodo. Noi scegliamo quest’ultima: p.so del Ciodo, cenge a sud del Mul, forc.Besausega, Ambrusogn, Pradimezzo (2-3ore). Poi in autostop e sotto il sole cocente in valle ritorniamo alla macchina.


Tracciato delle Creste di Milarepa


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