Torre Gialla, via Soldà

Cima Canali, parete Nord-Ovest.
Stupendamente incorniciata nel circo dell’alta Val Pradidali e collocata in quel castello tormentato di guglie che è la Cima Canali, la Torre Gialla spicca slanciata con guizzo elegante. Gialla è, a dir il vero la parete rivolta verso il canale su cui passa la via normale alla Cima Canali, grigia è invece la parete Ovest, dove si colloca la via qui descritta, di quel grigio che in Pale si traduce in roccia solida e lavorata.
Il vicentino Gino Soldà ha disegnato (insieme a Maurice Martin e Yvonne e Jean Syda, il 30 settembre 1951) una splendida linea che meriterebbe di essere più conosciuta e ripetuta. Si tratta infatti di una arrampicata bella ed elegante, che si svolge per gran parte su medie difficoltà (IV grado), con qualche breve tratto più difficile ed un paio di passaggi impegnativi, di VI grado.

gruppo Pale di San MartinodifficoltàIV, pp. di VIsviluppo420 mt quota max2.846tempo6 oreappoggiorif. PradidalicartografiaTabacco 022data07/08/16

Nonostante le difficoltà non eccessive, le sue 9 lunghezze, non devono far pensare ad una via dal limitato impegno. Va tenuto in considerazione che in parete si trova poco materiale e che la discesa non è affatto semplice. Le soste e le assicurazioni avvengono in gran parte sfruttando quello che offre la natura, anche se non mancano alcuni chiodi nei tratti più difficili ed in alcune soste, dove sarebbe difficile fare altrimenti. La roccia è ottima, buona solo in alcuni tratti. La via è saltuariamente ripetuta, noi per percorrerla abbiamo utilizzato l’ottima relazione reperibile sul sito dell’associazione “CAI XXX Ottobre” e quella della guida CAI TCI.

Avvicinamento

Dal Rifugio Pradidali si scende brevemente nella conca sotto Cima Canali e si seguono le tracce nel ghiaione che portano allo sbocco del grande canale della via normale. Troviamo conveniente procedere nel fondo del canalone (neve ad inizio stagione) che risulta senza difficoltà. Poco prima di un gran masso incastrato, punto di riferimento per l’attacco, si scarta sulla destra (p.II+) e tramite una rampa (II) ci si porta sopra al masso. L’attacco è situato nella conchetta formata dal masso, vicino a dei grossi blocchi gialli dall’aria poco attraente.

Tempo – meno di 1 ora dal rifugio

Descrizione dei tiri

L1 – Si traversa a sx sfruttando i blocchi gialli sporgenti, collaudati. Poi in obliquo a sx per roccia grigia girando uno spigolo si raggiunge una cengetta. Si continua per due brevi fessure e si sosta poco a sx presso una zona leggermente coricata, su
clessidra (2 ometti). 45m, IV

L2 – A dx della sosta per vago diedrino, poi scegliendo a piacere si raggiunge uno strapiombo giallo un po’a sx (cordino in cless). Evitare a sx per rocce grigie lo strapiombo, poi dritti per rocce verticali ed appigliate ad un gradino. Sosta su 2 cless. 45m, IV e IV+

L3 – Dritti in un diedro giallo aperto, ad imboccare un canale che sale a sx. Lo si segue per una quindicina di metri, poi però lo si deve abbandonare, scalando una placca verticali a dx, raggiungendo un camino parallelo e più verticale (possibile sosta su sasso incastrato – 45m). Proseguiamo per lo spigolo sx del camino e superando uno strapiombo montiamo su un masso incastrato. Sosta su cless e friend. 60m, IV e IV+

L4 – Oltre un tratto stretto del camino si prosegue agevolmente fino in cima ad un pilastrino con grossa clessidra gialla. Sulla dx superare uno strapiombetto e poi facilmente ad una cengia detritica. Conviene portarsi in cima ad una rampa, in direzione di una placca nero-gialla. Sosta su spuntone + chiodo. 50m, IV+ e IV

L5 – Per una breve placca si raggiunge la fessura che delimita a sx la placca giallonera (1ch). Su per la fessura (1ch), indovinando poi il momento migliore per uscire a dx per 1-2m (1ch forse non nel punto giusto). Si prosegue verticalmente per placca ora più semplice fino ad una cengia. Sosta su clessidra dietro ad una lama. 30m, V e VI

L6 – Portarsi a sx sulla cengia verso degli spuntoni. Proseguire per placca nera (1ch) e spostarsi prima a sx 1m (V+), poi oltrepassare un cuneo di legno e giungere ad un gradino. Oltre un bel diedrino, presso una nicchia, si sosta in esposizione. 2ch di sosta nella nicchia + 2 sullo spigolo. 30m, V+ e V

L7 – Girare a sx dello spigolo e proseguire a piacere per dei diedri obliqui, puntando al principale diedro giallastro che li sovrasta. Giunti nel diedro, non stare al centro, dove la roccia è friabile, ma proseguire a dx per placca (1ch) e poi per fessurina (1ch). Oltre le difficoltà (1cless) proseguire per rocce più facili ed omogenee fino ad un terrazzino con 2 spuntoni appoggiati, di cui 1 grande. 45m, IV, V e VI

L8 – Per il diedrino sopra allo spuntone si esce su gradoni. Proseguire traversando decisamente a sx dove le difficoltà sono basse, poi salire ad una cornice alla base di un camino, dove si sosta su 2ch. 40m, IV e III

L9 – Risalire tutto il camino fino alla vetta. Sosta su 3ch che servono anche da prima calata per la discesa. 40m, IV e III

schizzo pdf

Discesa

Alcuni cordini per le doppie dovrebbero essere sostituiti. Dai chiodi dell’ultima sosta ci si cala in versante est, con 40m verticali, fino ad una cengia obliqua. Alzarsi a sx sulla cengia, senza arrivare al culmine, e seguire degli ometti che portano ad una calata circa 10m più sotto della cengia (II esposto).

Abbiamo rinvenuto anche un vecchio chiodo più in alto, ma porterebbe fuori via. La seconda calata, di 30m, deposita in un canale. Tra grossi massi di frana si raggiunge una strettoia, ci si abbassa con un passaggio di III (ev. ancorarsi ai massi) e 3m più sotto si raggiunge una nuova calata. Con 20m all’interno di un camino ci si ferma ad una prima cengia, dove conviene attrezzare una sosta (2 friend). Ora si traversa per cornici con qualche passaggio di arrampicata, raggiungendo la vicina via normale (o di discesa) della Cima Canali (ometto). Con passaggi di arrampicata e 2 corde doppie inferiori a 30m si arriva alla forcella della Figlia della Canali, in cima al canalone seguito anche in avvicinamento.

Si scende seguendo i bolli rossi e gli ometti, con lungo percorso di roccette (I-II). Sono necessarie altre 2 corde doppie brevi per arrivare alle rocce miste sfasciumi più facili che guidano a sx orogr. del canale. Ad un certo punto c’è la possibilità di rientrare nel canale, già oltre il masso incastrato. Seguiamo questa possibilità e raggiungiamo le ghiaie e poi il rifugio.

Tempo – 3h dalla cima fino al rifugio Pradidali


Materiale

Una serie standard di friend e di dadi. Qualche chiodo per eventuali soste. Cordini per le calate (ormai vecchie).

per un po' di Gulasch in più

di Marco Pettenò

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