Mulàz, via dei Tedeschi

La diretta dei Tedeschi al Mulàz sfrutta una logica serie di fessure e lame a destra del blasonato Pilastro Grigio, ove si trova un’arrampicata atletica, sostenuta ed abbastanza impegnativa.
Aperta da Ludwing Bottcher ed Eugen Rockl nell’agosto del 1923, ben 33 anni prima del noto itinerario salito dalla cordata Mayr-Koch, la via dei Tedeschi è un esempio eclatante di bella arrampicata dolomitica poco conosciuta, che meriterebbe la stessa assidua frequentazione del vicino Pilastro (decisamente affollato anche durante la nostra ripetizione).
La roccia, ottima lungo tutta la salita, è una dolomia spesso slavata e compatta a cui si alternano tratti più lavorati, in perfetto stile “Pale”. Una scalata di indubbio valore che costituisce una valida alternativa alla salita del Pilastro Grigio, nonché una buona occasione per ritornare sulla bella parete Ovest di questa possente cima.

Lungo i tiri si trovano pochi chiodi, ma vi sono ottime possibilità di proteggersi con friends. Le prime soste risultano attrezzate con chiodi e cordini di calata, mentre dal termine delle fessure non sono presenti ancoraggi.
Buona la relazione CAI-TCI, a parte una svista “destra-sinistra” e la valutazione piuttosto severa delle difficoltà. Ben fatto lo schizzo sulla guida di Renzo Corona ed Igor Simoni “Pale di San Martino. Arrampicate scelte, classiche e moderne” (Versante Sud, 2018) in cui viene riportata una variante d’uscita più sostenuta.

gruppo Pale di San Martinodifficoltàmax VIdislivello400mquota max2.906esposizioneNordtempo5 orecartografiaTabacco 022data04/08/18

Avvicinamento

Come per il Pilastro Grigio (vedi link sotto):
dal parcheggio in Val Venegia si segue la sterrata sino ad una palina con indicazioni. Seguire a sx per il Passo Valles e continuare per il 759. Si esce dal bosco in vista della parete. Continuare ancora verso il Passo Valles a sx, quindi abbandonare il sentiero risalendo per prati. Davanti alla parete si intuisce uno sperone di roccia scura ed erba: va risalito il canale che vi passa sotto e che sale verso dx. Dopo un buon tratto di prati ripidi, canale e roccette ci si trova su di un pendio detritico. Si prosegue a sx per cengetta (ometti), quindi per 2 canalini (II). Ancora a sx per roccette (II, ometti), quindi si entra a sx nel canale e si prosegue per bella cengetta sospesa sotto una parete gialla. Si risale per rocce (II) fino ad una grande nicchia.

L’attacco del Pilastro Grigio è sulla sinistra, sopra ad un terrazzino, mentre per la via dei tedeschi si può partire dalla nicchia. Da qui è ben evidente la serie di fessure e lame che portano verso destra nella parete. 

Tempo – 2h dal parcheggio.

Descrizione dei tiri

L1 – Raggiungere facilmente la linea di fessure e canali che più in alto obliqua a dx. Si affronta subito una strozzatura impegnativa (V+, ch), quindi si prosegue più agevolmente (IV, 2ch di calata) e superato un ultimo breve diedro (V)  si sosta su 2ch presso una comoda rampa. 55m, V+ e IV

L2 – Da qui sono evidenti le fessure con lame dei tiri successivi. Per gradoni si raggiunge un breve diedro camino, che si sale, sostando presto, su 1ch+spuntone oppure su friends. 25m, V+

L3 – tiro chiave – Seguire una prima lama, a volte bagnata (V+, 1ch). Un piccolo tetto impegna in quanto atletico (VI). Si raggiunge un piccolo gradino con fettuccia e ch. Seguire la successiva    grande lama sospesa a sx (1ch) e tornando a dx si sosta  scomodamente su 2ch. 30m, V+ e VI

L4 – seguire una breve fessura diedro (V) raggiungendo una cengia con una grande lama staccata. La soluzione più semplice è salire la lama e seguire il bordo a rasoio verso dx. Qui si vince un duro strapiombo (VI, ch) per proseguire poi facilmente per canale fino alla cima di un pilastro, dove terminano le fessure. Sosta su spuntone (cordino lungo!). Per chi non si fidasse abbastanza della lama, esiste una variante più a dx in placca (visibile 1 ch). 30m, fino al VI

L5 – Obliquare a sx per 15m evitando della roccia gialla. Con logica, senza andare troppo a sx, tornare qualche metro in obliquo a dx su roccia articolata e 3m prima di una classidrina con cordino salire dritti in placca nera, dove questa è più accessibile. Spostandosi solo leggermente a sx si continua piuttosto direttamente fino ad una evidente grande grotta gialla, dove si attrezza una sosta (spuntone). 50m, IV e V

L6 – Uscire a dx della grotta con strapiombetto (V), poi si obliqua facilmente per rocce solide sotto una parete gialla. Da una piccola cengia si dividono 2 varianti. Noi saliamo in obliquo ad una sosta visibile con 2ch e cordone. 30m, V e III+

L7 – 2m più avanti della sosta si trova 1ch con anello. Da qui si scende arrampicando per 4m, quindi 3m più a dx, all’ inizio di un canale si sosta su 1ch. E’ possibile evitare il traverso in discesa traversando più bassi, tramite la “piccola cengia” citata al tiro precedente (credo sia consigliabile)20m, V

L8 – Risalire il facile canale ed imboccare il logico caminone che segna sulla dx il pilastro giallo. Risalirlo tutto. Nel finale si può scegliere se rimanere esterni ad un enorme masso incastrato (IV- compatto) oppure se passare sotto di esso (forse più friabile). Sosta da attrezzare. 60m, IV

L9 – Superare un canalino, quindi salire una delle varie possibilità che portano fuori dalla parete, uscendo subito in cresta a dx oppure sfruttare un canale prima dritto e poi obliquo a dx. II, III

L10 – Slegati. Si sale per roccette fin sotto parete (I). Spostarsi a dx e tramite una cengia raggiungere un ampio canale che conduce ad una forcelletta di cresta (II). In breve a dx si raggiunge la cima. 120, II 

schizzo Pdf alta qualità

Discesa

Come per il Pilastro Grigio: si scende per la via normale, segnalata con bolli rossi. Questa porta sul versante sud del monte, quindi scende al sottostante Passo del Mulàz (2619m). Scollinare a dx il passo (sent.710 “Quinto Scalet”). Senza possibilità di errore si scende seguendo le indicazioni a dx per il Malga Venegiota.

Tempo – circa 2h 30′


Materiale

Indispensabile un assortimento di friends. Noi abbiamo usato convenientemente una serie dal blu piccolo al blu grande, più 2-3 misure raddoppiate (consiglio grigio e verde). Il numero 4 è stato piuttosto inutile. Eventualmente qualche dado medio. Chiodi solo per emergenze.

Vedi anche

Mulàz, Pilastro Grigio
Arrampicata classica molto bella, fra le più frequentate dell’intero versante nord delle Pale di San Martino, aperta da Mathias Mayr e Martl Koch, il 5 agosto 1956. Ripresa in anni relativamente recenti in alcune pubblicazioni, è divenuta sempre più celebre ed ambita e costituisce un’ottima scelta qualora si volesse “visitare” arrampicando questo bellissimo angolo di Dolomiti. L’arrampicata si svolge su roccia superlativa, su difficoltà quasi sempre medie, ad eccezione del tratto chiave.
 
difficoltà - max VII- (o VI e A0)
sviluppo - 400 mt
tempo - 5 ore

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