Cima Pisciadù, ferrata Tridentina

Giro molto bello e remunerativo. La ferrata Tridentina è una via ferrata dolomitica, che si trova poco sotto il passo Gardena, sul versante della Val Badia. Soprattutto nel periodo estivo è molto frequentata. Partenza da parcheggio poco sotto Passo Gardena provenendo da Colfosco mt.1956 (indicazioni per Ferrata Tridentina). Proseguendo per circa un’ora dal rifugio arriviamo sulla cima del Pisciadù.

gruppo SelladifficoltàEEAdislivello700 mtquota max2.985appoggiorif. Cavazza al Pisciadùdata07/08/10

Descrizione della salita

Per salire al Rifugio Cavazza al Pisciadù decidiamo di percorrere la ferrata Tridentina. Provenendo dal libero parcheggio la si prende (cartello con indicazioni) dopo un breve tratto di sentiero in quota, un primo salto di roccia aiutati dal cavo e da scalette ed un’ulteriore tratto di sentiero che va ad incontrarsi con quello proveniente dal Passo Gardena. Attacco a dx dell’evidente cascata. La ferrata presenta difficoltà via via sempre maggiori e dopo un breve tratto seguente al traverso esposto sopra la cascata si ha anche la possibilità (cartello) di evitare l’ultimo pezzo che illogicamente fa superare un breve parete verticale aiutati anche da una scala di ferro. Da ultimo si percorre il famoso ponticello sospeso e subito dopo finisce il cavo e per sentiero si perviene al Rifugio Cavazza, visibile già da tempo. La ns. meta con la croce di vetta è molto vic. ina anche se dobbiamo salire ancora per oltre 400 mt. di dislivello. Dal rifugio scendiamo al laghetto seguendo le indicazioni per la cima ( sentiero 666, indicata 1 ora per la vetta). Il sentiero dapprima sale su ghiaie per poi affrontare un breve tratto attrezzato con cavo di difficoltà contenute. Si prosegue su ghiaie e poi su terreno sassoso. Vi è la possibilità di tenersi alti sulla sx per traccia su ghiaie, percorso da noi preferito per la discesa in quanto più veloce. Seguiamo il sentiero 666, anche su neve, fino ad un bivio con indicazioni. Qui volgiamo decisamente a sinistra, seguendo il percorso ben segnalato con bolli bianchi e rossi. Si tratta di un percorso su roccia e ghiaie con difficoltà massima non superiore al primo grado, cercando di cogliere i passaggi più semplici. Certo che le difficoltà risulterebbero ben maggiori in caso di terreno bagnato e/o innevato. Continuiamo così senza difficoltà particolari fino alla croce di vetta. Panorama ampio, particolarmente vicine le vette del Passo Gardena e le cime del Mesdì.

Discesa

per il percorso di salita fino al rifugio Cavazza (eventualmente prendendo la digressione più sopra citata uscendo da cengia poco sopra il bivio) e poi per il sentiero 666 che presenta all’inizio tratti con cavo e qualche piolo di ferro (eventualmente vale la pena di assicurarsi). Alla fine del canalone attenzione a seguire le indicazioni per il parcheggio ( a sinistra si sale al Passo Gardena).

Tempi

Parcheggio – rif. Cavazza: 4 ore (percorso molto frequentato)
rif. Cavazza- cima Pissadù: 1,20 ore

Discesa: totale: 4 ore


Un gita di Andrea e Marta