Monte Cogliàns, 2780 m

“Il tetto del Friuli” è il nome con cui viene spesso citato il Monte Cogliàns, la cima più alta delle Alpi Carniche e di tutta la regione. La sua lunga ed accessibile via Normale per il vallone Sud, nonché il grandioso panorama che si può ammirare dalla vetta lo rendono una meta frequentatissima in ogni stagione. In inverno, la salita con gli sci, pur presentando un notevole dislivello, non oppone grosse difficoltà tecniche, sino all’ultimo salto roccioso (100 mt circa) per cui sono spesso necessari ramponi e piccozza e la cui discesa con gli sci è fattibile solo in condizioni ideali.
Inizialmente la salita si svolge per una strada forestale, ma poi l’ambiente si fa molto aperto e panoramico, con viste splendide sui monti circostanti, lungo l’ampio e grandioso vallone che, ad eccezione di due brevi fasce più ripide offre una discesa divertente e continua.
La vetta del Monte Cogliàns è raggiungibile anche percorrendo la ferrata per la parete Nord, lunga ed esposta, molto frequentata in estate e meta ambita anche in veste invernale.

gruppo Alpi CarnichedifficoltàPD, Ski 3.1, E2 (esclusa la cima)dislivello1430 mquota max2.780esposizioneSudtempo4 ore cartografiaTabacco 01 partenzarifugio Tolazzidata23/12/17

Accesso

Dall’uscita dell’autostrada a Tolmezzo si procede per Forni Avoltri. Arrivati al piccolo paese si seguono le indicazioni “Ai Rifugi” a destra, che guidano per una buona strada al paese di Collina e quindi al Rifugio Tolazzi (aperto anche d’inverno), dal cui parcheggio si parte.


Salita

Se si è fortunati si può salire sci ai piedi già dal rifugio, ove inizia una strada sterrata che andrà seguita lungamente. Arrivati nei pressi dell’Agriturismo Casera Moraret, lo si lascia sulla destra, e dopo un attraversamento a sinistra nel bosco ci si trova in vista di un largo anfiteatro con vegetazione più rada. Si abbandona la strada che proseguirebbe verso il Rifugio Marinelli per salire più direttamente per il pendio, andando incontro ad un valloncello.
Qui noi abbiamo trovato terreno ghiacciato ed i resti di una slavina che ci hanno costretto a indossare i rampant.
Si esce a sinistra dal valloncello nel punto più comodo e si raggiunge più sopra un colle rotondeggiante sotto ad una parete rocciosa. Si continua ora per il vallone, largo ed evidente, senza possibilità di errore. Il pendio non si presenta molto pendente ma in due tratti richiede di superare delle fasce più ripide, che in caso di scarsa neve può presentare rocce scoperte.
Ad un certo punto sulla destra si staccherebbe la traccia per la Cima di Mezzo, ma per il Coglians è logico continuare dritti. In alto il vallone svolta a destra e punta ad una forcella. Prima di raggiungerla, sotto rocce strapiombanti, si devia a sinistra attaccando l’ultima ripida salita.
Noi In questo tratto abbiamo trovato comoda la piccozza, anche se molti salivano con i soli bastoncini.
In 10 minuti si raggiunge la vetta e si gode di un ottimo panorama.

Alcuni tratti sono soggetti a pericolo slavine, perciò è auspicabile che la neve si ben assestata per percorrere l’itinerario. In primavera sopratutto, vista l’esposizione a Sud è consigliabile effettuare la gita al mattino presto.

Tempo – 4 ore

Discesa

La discesa avviene per la via di salita
Dalla cima si ritorna alla forcelletta con un eventuale breve sciata piuttosto ripida ed esposta (OSA 40-45°). Altrimenti si ritorna a piedi.
Durante la discesa del vallone è preferibile evitare un salto di roccia rimanendo logicamente sulla sinistra (faccia a valle).
La parte ripida nel boschetto per raggiungere la strada può essere un poco difficoltosa in caso di scarsa neve e presenza di ghiaccio.

Materiale – NDA, piccozza e ramponi